A qualche ora dalla conferenza stampa della senatrice Pezzopane, che ha annunciato l'intenzione di non presentare la sua candidatura alle primarie del 9 marzo e di sostenere Luciano D'Alfonso, l'ex sindaco di Pescara ha reso noto il documento con cui ufficializza la sua partecipazione alle consultazioni per la scelta del candidato di centrosinistra alla presidenza della Regione Abruzzo.
Un documento diviso in quattro punti e dal titolo evocativo: "Regione Ovunque". Innanzitutto, D'Alfonso spiega il perché della candidatura: "Non per soddisfare un capriccio, ma per rispondere a un invito che è esterno, eppure anche interno a me".
"Sento di avere il dovere di farlo. Sono consapevole di aver dedicato tanti anni a studiare questa nostra regione, a girarla in lungo e in largo per scoprirne la forza e le debolezze, le risorse e i limiti, le opportunità e i problemi, incontrando decine di migliaia di professionisti, imprenditori, lavoratori, docenti, religiosi, studenti, disoccupati che mi hanno permesso di approfondire la mia conoscenza e di avere nuove idee da realizzare in progetti ed opere di benessere comune".
Non mancano 'dolorosi riferimenti' alle vicende giudiziarie che, in questi anni, lo hanno visto coinvolto: "I tribunali hanno dimostrato la correttezza del mio operato, proclamando la mia innocenza e restituendomi la possibilità di mostrare a tutti quelli che mi avevano sostenuto che non avevano sbagliato a puntare su di me".
Poi, il progetto di governo per i prossimi cinque anni. "Il mio progetto è quello di rendere l’Abruzzo la regione più facile che ci sia, intendendo dire che qui deve diventare semplice per ognuno poter realizzare il suo progetto di vita o di impresa, trovando nell’istituzione non un ostacolo ma un punto di forza. Un Abruzzo veloce nella capacità di dare respiro all’iniziativa economica, ma lento nella coltivazione delle relazioni umane, facendo in modo che i ritmi siano davvero quelli che servono alla persona e all’intrapresa, e non quelli dettati dall’inerzia delle burocrazie.
Quali le priorità per raggiungere l'obiettivo? "Credo che la prima emergenza sia favorire la vita delle imprese, sia perché abbiamo bisogno di tornare a produrre, sia perché solo in questo modo potremo dare risposte vere alla domanda di lavoro. A questa si aggancia l’altra priorità, ovvero la formazione dei giovani a favore della quale dobbiamo investire. Quindi la premura, che è molto di più della semplice cura, per la salute delle persone, sapendo differenziare tra le esigenze e facendo in modo che terapie e sostegni siano più efficaci e immediati dove ce n’è più bisogno. Questa deve essere poi una regione in cui la mobilità sia funzionale al bisogno di collegamento dei territori, per fare in modo che non ci sia bisogno di tutto ovunque, ma di valorizzare le eccellenze locali che siano facilmente raggiungibili in sicurezza e nel minor tempo possibile per ognuno, realizzando anche una efficace riforma del trasporto pubblico".
Sul piano delle relazioni, sottolinea D'Alfonso, "è necessario riprendere il progetto di dar vita alla 'Marca Adriatica', ovvero alla costituzione di un vincolo virtuoso tra le tre regioni costiere Marche, Abruzzo e Molise, che oltre a presentare una evidente omogeneità geografica, sociale ed imprenditoriale, rappresentano il cuore della costa adriatica, dando vita a una sorta di federazione delle tre regioni, che ovviamente rimarrebbero autonome, decidendo di fare insieme, per esempio, le infrastrutture, le fonti energetiche, la stessa pesca (così per esse tipica), ed altro ancora. Una analoga cooperazione dovrebbe essere svolta con l’Umbria e il Lazio con l’obiettivo strategico di promuovere l’area interna, formando la federazione dell’ 'Appennino Italico'".
D'Alfonso celebra poi il metodo delle primarie "probabilmente, la principale innovazione apportata dal Partito Democratico al sistema politico italiano". Accanto a questa opportunità che riguarda la qualità delle persone eleggibili, sottolinea l'ex sindaco di Pescara, "occorre considerare il grande valore dato dalla partecipazione popolare, che di per sé rappresenta un patrimonio di forza e di credibilità che solo questo partito può vantare oggi sulla scena politica nazionale. Un coinvolgimento limitato, però, nel suo potenziale, visto che soprattutto a livello locale si è espresso prevalentemente attraverso il voto che, pur qualificando la vita di una democrazia, non la racchiude per intero".
"Conoscere per deliberare", dunque, il grande insegnamento di Luigi Einaudi, "dovrebbe trovare una maggiore applicazione in questo momento così forte della partecipazione popolare, e a ben guardare nel modello americano delle primarie c’è una indicazione in tale senso: è quella offerta dai cosiddetti caucus, ovvero le assemblee nelle quali si incontrano gli elettori per ascoltare tutti i candidati esporre i loro programmi". Prendendo spunto da questo modello, D'Alfonso annuncia l'intenzione di organizzare incontri e assemblee in tutto l'Abruzzo.
Così da raggiungere il vero obiettivo per rimettere in moto l’economia della Regione: "distinguere le aree attraverso politiche mirate della valorizzazione delle peculiarità specifiche che sono in grado di fare forte di volta in volta quella comunità, quel sistema territoriale e non un altro".