Giovedì, 13 Giugno 2019 13:10

Aumento pedaggi, Marsilio: "Mit al lavoro per evitarli". Ma centrosinistra attacca

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I consiglieri dei gruppi di centrosinistra - Giovanni Legnini, Silvio Paolucci, Americo Di Benedetto, Dino Pepe, Sandro Mariani - hanno richiesto formalmente la convocazione di un Consiglio regionale straordinario per affrontare il tema dei ricari dei pedaggi autostradali su A24 e A25. "Riteniamo indispensabile che la Giunta regionale si faccia portavoce delle richieste dei nostri territori, chiedendo al Governo nazionale di accogliere l'istanza sottoscritta dai sindaci abruzzesi il 6 giugno 2019, provvedendo a sospendere gli aumenti fino al 31 dicembre 2019 e in attesa del nuovo piano economico e finanziario della concessione", le parole dei consiglieri di centrosinistra che, stamane, hanno tenuto una conferenza stampa all'Emiciclo.

In base a quanto stabilito con Decreto interministeriale del 31 dicembre 2018, l'aggiornamento tariffario è sospeso sino al 30 giugno; perciò, dal 1° luglio sarà applicabile un incremento dei pedaggi pari al 19.20%, ovvero l'aumento del 12,89% già previsto per il 2018, e bloccato a settembre dello stesso anno, cui si aggiungerebbe, in modo incrementale, l'ulteriore aumento del 5,59% per il 2019.

Si tratterebbe di un vero e proprio salasso per i cittadini, di un colpo mortale per l'economia regionale. "La Regione Abruzzo è in contatto continuo con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per garantire la sospensione dell'aumento dei pedaggi sulle autostrade A24 e A25 e per garantire a tutti coloro che le percorrono condizioni di sicurezza e servizi adeguati", ha provato a rassicurare il governatore Marco Marsilio. Che ha aggiunto: "Il ministero ha ripetutamente confermato, nel corso di diversi incontri, che è al lavoro per rinviare gli aumenti previsti, in attesa che venga analizzato e approvato il Piano economico e finanziario che è stato presentato. Non penso che il Ministero racconti impegni che poi non trovino riscontro nella realtà. Confido che tutto quello che è stato detto nel corso dei diversi incontri che ho avuto al Ministero si appresti a diventare realtà, evitando così un sostanzioso aumento del costo dei pedaggi, che danneggerebbe il singolo cittadino ma anche l'intera economia regionale".

Tuttavia, il centrosinistra non manca di ribadire come "il tema sia rilevante, delicato e complesso, tra i più importanti per il futuro della regione: i livelli tariffari e la sicurezza delle nostre autostrade sono destinate a segnare una parte importante dei destini dell'Abruzzo", ha sottolineato Giovanni Legnini. "Per questo, non si possono lasciare soli i 108 sindaci di Abruzzo e Lazio: l'organo elettivo che rappresenta la comunità regionale deve indicare una via, impegnando il Presidente e la Giunta a fare ciò che è necessario. Anche perché la rappresentanza parlamentare abruzzese delle forze di maggioranza non sembra affatto attiva e consapevole", la stoccata dell'ex vicepresidente del CSM. 

Legnini non si dice affatto tranquillizzato dalle ultime notizie che darebbero per imminente, appunto, l'ulteriore proroga della sospensione degli aumenti tariffari: "in questi mesi, gli aumenti tariffari sono rimasti sospesi, non sono stati soppressi. Significa che la concessionaria continua a pretendere l’incasso delle somme: dato che i cittadini non debbono pagare, si dovrà provvedere altrimenti. Noi non possiamo consentire che si aumentino le tariffe".

Come si può evitare? "In due modi", chiarisce Legnini; "il primo, ponendo a carico della fiscalità generale gli aumenti tariffari dovuti in base alla convenzione stipulata a valle della gara pubblica; oppure, e su questo si starebbe lavorando, diluendo, ricomprendendo gli incrementi nel Pef, il piano economico finanziario che dovrà contenere la quantificazione degli investimenti necessari alla messa in sicurezza delle autostrade, la precisa indicazione di chi dovrà sostenere gli oneri finanziari, e l'evoluzione nel tempo delle tariffe. Serve un nuovo accordo tra concessionaria e governo: è più che mai necessario". 

D'altra parte, aggiunge Legnini, alla fine del 2012 fu approvata una norma di legge "che reca la mia firma, all'epoca ero relatore della Legge di Stabilità, che volli fortemente: in sostanza, le autostrade abruzzesi vennero qualificate come infrastruttura strategica per le finalità di Protezione civile e ciò obbliga lo Stato a farsene carico; inoltre, la norma prevedeva la messa in sicurezza sismica delle autostrade e, ove i maggiori oneri fossero tali da non permettere condizioni di equilibrio del Pef, impegnava il governo a rinegoziare le condizioni di concessione anche al fine di evitare un incremento delle tariffe non sostenibile".

E' questa la legge che va applicata, ha ribadito Legnini. "Il Governo si muova, velocemente, munendosi dell’autorizzazione dell’Unione Europea. E a chi sostiene che i governi passati non abbiano provveduto, tengo a ricordare che il piano definitivo da 3 miliardi di euro di opere relative alla messa in sicurezza, dopo una lunga negoziazione, è stato presentato dalla concessionaria nel giugno scorso, con l'attuale governo già in carica. Dunque, si esca dalla indecisione; si garantiscano le risorse pubbliche per non aumentare le tariffe e per avviare la dovuta messa in sicurezza delle autostrade. Vogliamo che il Consiglio regionale si esprima su questo: possibile che l'assise non abbia niente da dire? E' questo il senso della richiesta di Consiglio regionale straordinario".

Giovanni Legnini non ha mancato un accenno alla vicenda della messa in sicurezza dell'acquifero del Gran Sasso: "è positivo che sia stata approvata una norma che, tra l'altro, riconosce alla Regione quel ruolo di coordinamento che avevamo chiesto. Denunciamo, tuttavia, insoddisfazione per le somme appostate, che non sono quelle necessarie, per l'intenzione di andare in deroga all'articolo 94 del Testo unico sull'ambiente, e questo ci preoccupa, e per la scarsa trasparenza dei processi che non assicurano l'adeguata partecipazione dei territori".

Assolutamente deludente, invece, è considerato dal centrosinistra il decreto Sblocca cantieri, che non offre le risposte attese dai territori colpiti dagli ultimi terremoti. "Resta il taglio di 75 milioni ai fondi per ricostruzione dell'Aquila, non trovano accoglimento le richieste dei sindaci e, così, le sollecitazioni del governatore Marco Marsilio: la risposta sul personale che manca, per esempio, è assolutamente inadeguata, con sole 200 unità di personale aggiuntivo assicurato alle quattro regioni. Esprimiamo grave insoddisfazione, grave delusione. Per non parlare di Bussi: sulla bonifica, tutto tace. Insomma, rileviamo uno scarsissimo peso della Regione sul governo e sul Parlamento nazionale, dovuto anche alla inconsistenza della rappresentanza parlamentare abruzzese di maggioranza".

Pezzopane (PD) presenta interrogazione urgente

"Ho depositato interrogazione urgente su emergenza pedaggi autostrade A24/A25. Ieri c'è stato un incontro tra ministro e vertice Strada dei Parchi. Dopo mesi di silenzio, di negazione di incontri, di fughe dalle responsabilità, il ministro incontra a porte chiuse quel concessionario che aveva giurato di voler cacciare via senza aver incontrato ne' i sindaci, ne' le parti sociali. Con il collega D'Alessandro abbiamo chiesto un incontro per dare una mano al governo, ma ancora non ci viene concesso. Purtroppo nel decreto cantieri non è stata prevista nessuna misura per evitare gli aumenti. E quindi la mia preoccupazione è molto forte. Il ministro risponda e non sfugga al Parlamento".

Lo ha dichiarato la deputata del Pd Stefania Pezzopane.

Marcozzi (M5S): "Il Pd la smetta con le strumentalizzazioni e si schieri dalla parte dello Stato e dei cittadini"

"Le strumentalizzazioni del centro sinistra in Regione Abruzzo non hanno fine. Gli esponenti regionali del Pd e compagni hanno la memoria corta o fanno finta di non ricordare che se ci troviamo in questa situazione è solo colpa dell'inattività, durata anni, del loro ex Ministro Del Rio. Non paghi di aver richiesto un consiglio regionale straordinario su un tema che il governo nazionale stava già risolvendo, quello del Traforo del Gran Sasso, adesso è la volta delle tariffe autostradali della A24 e A25. Una questione a cui il Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli sta lavorando in prima persona, dialogando con Strada dei Parchi e con la Commissione europea per trovare una soluzione e non causare danno alle tasche degli abruzzesi. Un atteggiamento, quello di Legnini e compagni, strumentale, dilatorio e in danno della comunità abruzzese".

Ad affermarlo è il capogruppo M5S Sara Marcozzi.

"Il Ministro si trova costretto ad affrontare questa situazione – prosegue – a causa dei quattro anni di negligenza del governo del Partito Democratico dal momento che, ricordiamolo una volta ancora, il Piano economico finanziario con la concessionaria è scaduto nel 2014. Non basta essere passati da maggioranza all'opposizione, sia in Parlamento che in Regione Abruzzo, per ripulirsi e riacquistare una nuova verginità. Gli abruzzesi hanno ottima memoria e sanno perfettamente che in tutti questi anni il centro sinistra non ha mosso un dito per trovare una soluzione al problema. Nonostante tutto ciò riescono ad arrivare in ritardo anche dall'opposizione visto l'impegno serrato del governo nazionale".

Piuttosto, "se per una volta volessero fare un buon servizio agli abruzzesi invece di proseguire una polemica strumentale e priva di contenuto, mettano il concessionario di fronte alle proprie responsabilità affinché svolga il compito per cui viene pagato: garantire il miglior servizio, sia a livello di tariffe che a livello di sicurezza, ai cittadini che ogni giorno percorrono le nostre autostrade. Si schierino apertamente al fianco dello Stato e degli abruzzesi anche perché, se c'è qualcuno che in questi mesi ha portato a casa risultati, è proprio il governo del MoVimento 5 Stelle e il Ministro Toninelli. Prima – conclude Marcozzi – è riuscito a congelare gli aumenti delle tariffe autostradali fino al primo luglio, evitando di farli scattare già all'inizio del 2019. Poi ha scongiurato la chiusura del Traforo del Gran Sasso. Questi sono i fatti concreti che si contrappongono alle chiacchiere di alcuni sindaci e, soprattutto, di quei consiglieri regionali di centro sinistra che, alla prova dei fatti, non sono stati in grado di portare né una soluzione concreta né un dialogo costruttivo".

Ultima modifica il Giovedì, 13 Giugno 2019 22:08

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