Rischia di trasformarsi in un 'caso' politico lo scontro tra la Giunta e la Rsu del Comune dell'Aquila.
All'indomani della riunione dei delegati sindacali che hanno 'stigmatizzato' il comportamento dell'amministrazione sul caso Di Gregorio [qui, l'approfondimento] - il funzionario comunale ha denunciato un atteggiamento a suo dire "persecutorio" dell'assessore Carla Mannetti, decisa a trasferirlo dal settore 'Rigenerazione urbana, mobilità e sviluppo' al settore 'Ricostruzione beni pubblici' a valle di alcune decisioni della Giunta che, di fatto, avevano già destituito Di Gregorio dai suoi incarichi precedenti - con la richiesta di una "valutazione degli atti" alla V Commissione Garanzia "in riferimento alla regolarità ed efficacia degli stessi", il sindaco del capoluogo Pierluigi Biondi ha convocato d'urgenza la Rsu.
Ebbene, ne è scaturito un confronto asprissimo.
"Non ci vedo niente di male nel fatto che la V Commissione sia stata coinvolta nella valutazione degli atti contestati - sottolinea a newstown il capogruppo di Articolo 1, Giustino Masciocco - considerato pure che la presidente Elisabetta Vicini non può definirsi certo una 'pasdaran', anzi, è abituata a studiarsi le carte e a valutare attentamente i fatti. Mi preoccupa, piuttosto, ciò che è accaduto martedì scorso".
E che cosa è accaduto, precisamente?
"In sostanza, martedì pomeriggio, intorno alle 16, la segreteria del sindaco ha convocato d'urgenza la Rsu del Comune; alla riunione si sono presentati in 10. Primo fatto anomalo: i delegati sindacali sono stati pregati di lasciare fuori i telefoni cellulari; forse, il sindaco temeva di essere registrato. Stando alle informazioni assunte, il primo cittadino si sarebbe quindi scagliato contro la Rsu per aver coinvolto la Commissione di Vigilanza; è stata una riunione a dir poco convulsa, dai toni piuttosto accesi. Evidentemente, la decisione dei delegati sindacali è parsa una sorta di lesa maestà: Biondi se l'è presa con tutti, avrebbe addirittura minacciato il disimpegno dell'amministrazione sulla vicenda della stabilizzazione del personale precario, una istruttoria appena avviata dall'assessore Bergamotto. Se ciò fosse vero - aggiunge Masciocco - si tratterebbe di una assurdità: considererei vile prendersela con persone che non possono difendersi. Un atteggiamento del genere evidenzierebbe una grande debolezza dell'amministrazione: un conto è lo scontro, anche aspro, rappresentando le due parti interessi contrapposti, un conto è la minaccia di interrompere il percorso avviato di stabilizzazione del personale precario".
Masciocco non le manda a dire: "se il peso della responsabilità è troppo gravoso per le spalle del sindaco, e non ce la fa più a sopportarlo, può sempre dimettersi e tornare a fare l'istruttore al comune di Ocre. Piuttosto, mi auguro davvero che il processo di stabilizzazione dei precari, pur complicato, possa procedere senza intoppi".
Il sindaco Pierluigi Biondi ha voluto spiegare la sua posizione ai nostri microfoni: "le relazioni tra politica e sindacati sono una cosa molto seria e importante. Contrariamente a quanto accadeva in passato, questa amministrazione ha inteso instaurare un rapporto collaborativo e costruttivo con i rappresentanti dei lavoratori. E i risultati si sono visti: la stabilizzazione degli operai del settore Opere pubbliche, gli accordi raggiunti per le progressioni orizzontali - attesi da anni- la scelta di prorogare al 2020 il personale a tempo determinato assunto ai sensi delle normative emergenziali e l'emendamento al decreto Genova che garantisce certezze per il futuro lavorativo per i dipendenti Ripam in servizio presso il Comune dell'Aquila e quelli del cratere 2009. Se le Rsu avessero, come sempre accaduto, chiesto di affrontare la problematica nella sede istituzionale deputata, ovvero il tavolo delle relazioni sindacali, non ci sarebbe stato alcun problema".
E qui sta il punto, per il sindaco dell'Aquila, che non nasconde l'asprezza del confronto con i delegati sindacali: "L’anomalia è che questa volta hanno inviato le loro determinazioni in Quinta commissione consiliare, rompendo il tavolo delle trattative con la parte pubblica".
In sostanza, il primo cittadino sostiene siano stati i delegati sindacali, di fatto, ad esautorare il tavolo istituzionale e, di qui, il riferimento alla stabilizzazione dei precari: a farla breve, Biondi non avrebbe minacciato di disimpegnarsi dal procedimento avviato piuttosto avrebbe fatto intendere che, d'ora in avanti, referente dei lavoratori sarà la V Commissione e non il tavolo delle relazioni sindacali.
Sta di fatto che i rapporti paiono davvero incrinati.
Lega: "Rapporti tra amministrazione e sindacati tornino propositivi, nessun ricatto ai lavoratori"
"Auspichiamo che i rapporti tra Sindacati ed Amministrazione tornino ad essere di confronto propositivo e condivisione".
Parole del capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Francesco De Santis. "Noi siamo l'Amministrazione attiva di questa città, ed abbiamo perciò la responsabilità di governare i processi amministrativi e politici dell'Aquila. La Lega, che in ogni circostanza ha dimostrato essere forza di governo e di responsabilità, è da sempre a disposizione dei lavoratori per dialogare e confrontarsi. In ballo ci sono numerosi temi sul personale, dai precari che confidano nel buon governo e nel lavoro di questa Amministrazione di centrodestra per la tutela del proprio futuro, ai vincitori del concorso Ripam ed ai dipendenti storici che soffrono problemi di carenza di organico, e tutti attendono delle soluzioni.
Sinistra Italiana: "Atteggiamento grave che va stigmatizzato"
"Dagli organi di stampa si apprende di una sfuriata del Sindaco Biondi contro le RSU del Comune, quindi contro i delegati votati dai dipendenti comunali, colpevoli di aver chiesto spiegazioni su alcuni atti e delibere avente per oggetto un dipendente. Tutto ciò è grave e va assolutamente stigmatizzato".
Così in una nota il circolo cittadino di Sinistra Italiana. "Ogni cosa può essere soggetta a comprensione, persino le falle nell'attuale maggioranza di Governo ma è inaccettabile l'utilizzo di toni aggressivi e minacciosi verso le rappresentanze sindacali. Qualcuno dovrebbe spiegare al Sindaco 'Orlando furioso' che tali rappresentanze sono organi totalmente indipendenti dal volere politico e che simile caratteristica rende l'azione sindacale autonoma. L'unica colpa dei sindacati sarebbe quella di chiedere chiarimenti su alcuni atti e delibere circoscritti all'operato di un dipendente. Probabilmente, se questo è stato l'effetto vuol dire che la richiesta di chiarimento normativo in atto da parte dei sindacati ha la sua giustificazione".
L'azione sindacale ha come prerogativa l'analisi degli atti prodotti dall'Amministrazione al fine di scongiurare disparità di trattamento, contrattuali o illegittime. "Tutto ciò a prescindere dal colore politico, dai partiti e dalle maggioranze. Probabilmente il Sindaco Biondi vorrebbe sigle sindacali e aziendali totalmente asservite al potere politico senza richieste di chiarimento sui singoli atti emanati. Biondi rivela ogni giorno la sua incapacità nel governare la Città andando a cercare nemici nelle rappresentanze sindacali elette dai lavoratori ed è riuscito, in meno di un'ora, nel rompere le relazioni sindacali con i dipendenti ed i delegati sindacali, unilateralmente. I colleghi della maggioranza dovrebbero spiegare al Sindaco che è buona prassi affrontare le tematiche nei tavoli sindacali con animo pacato e aperto all'ascolto, perché i problemi si affrontano collettivamente soprattutto con l'appoggio di chi è rappresentato a tutelare i lavoratori. I partiti di maggioranza sono concordi nell'operato e nel giudizio di Biondi contro le rappresentanze sindacali? Gli strilli e le velate minacce non fanno onore ad una carica prestigiosa come quella di Sindaco di L'Aquila. E non diamo la colpa al caldo. Governare è un'arte ma non è per tutti".