La riorganizzazione della macrostruttura regionale - alla quale ha spalancato le porte l'approvazione del rendiconto di gestione 2018 - non piace alla Cgil, che accusa la giunta di non aver recepito le proprie osservazioni, rispetto alle quali lo stesso presidente Marsilio aveva dato segni di apertura.
In particolare, la Cgil - attraverso i segretari regionali Antonio Iovito (Spi), Paola Puglielli (Fp) e Carmine Ranieri (segreteria regionale) - contesta la separazione del dipartimento Sociale, che confluirà in quello Lavoro, da quello Sanità.
La nota completa
La Cgil, la Fp, lo Spi Cgil regionali prendono atto che la giunta regionale d'Abruzzo non ha recepito la quasi totalità delle osservazioni e proposte di modifica alla DGR 347 Abruzzo formulate da questa organizzazione sindacale in merito all'atto di riorganizzazione della giunta.
Quanto detto si somma alla mancata informativa preventiva che ha caratterizzato la delibera originale e smentisce le dichiarazioni della presidente di parte pubblica che aveva rappresentato nel corso della riunione dello scorso 25 giugno la rassicurazione del Presidente circa l’apertura alle richieste sindacali invitando i presenti a considerare la DGR 347 un documento aperto alle osservazioni delle rappresentanze sindacali.
Ancora una volta quindi questa amministrazione regionale, in perfetta continuità con quanto accaduto con precedenti amministrazioni, ignora la parte sindacale e non rispetta il sistema delle relazioni sindacali.
Tra le diverse osservazioni da noi formulate in primis è da sottolineare che la DGR approvata dalla Giunta prevede la suddivisione delle competenze in materia sanitaria e sociali, assegnando quelle in materia sanitaria in capo al Dipartimento Sanità e quelle Sociali in capo al Dipartimento Lavoro-Sociale.
In questo modo l’integrazione socio-sanitaria diventa ancora più difficile e rimane, un unica proposizione di buoni intenti, che non trova, però, conseguenza negli atti organizzativi della giunta regionale, risultando strumentale solo alla comunicazione politica.
Questa organizzazione sindacale più volte ha posto, nel tempo, come questione importante e, ora, non più rinviabile quello della integrazione socio-sanitaria, per la cui realizzazione è fondamentale il coordinamento tra i servizi sociali e i servizi sanitari nell’attivazione di interventi e prestazioni socio-sanitarie a favore dei cittadini.
Al fine di assicurare delle effettive prestazioni sociosanitarie, intese come tutte le attività atte a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di garantire, anche nel lungo periodo, la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione, è fondamentale prevedere un quadro organizzativo che sia strumentale a tale obiettivo.
Per fare questo abbiamo chiesto di individuare le competenze relative al settore socio-sanitario in capo ad uno stesso Dipartimento, in modo da assicurare un centro decisionale unico per i due settori.
Ma anche questa richiesta è stata disattesa come tante altre.
Abbiamo anche chiesto che nella DGR di riorganizzazione fossero stabilite le sedi dei Dipartimenti e della Direzione, in conformità e nel rispetto di quanto dispone lo Statuto regionale all’art. 43. Le ristrutturazioni vanno fatte in funzione dello Statuto e dei regolamenti (cit. Roberto Santangelo).
La Cgil, poi, si è opposta nella passata legislatura all’attribuzione dei servizi del Genio Civile dal dipartimento Opere pubbliche, Territorio e Ambiente (ora solo Territorio e Ambiente) al Dipartimento Infrastrutture e Trasporti.
Il Consiglio comunale dell’Aquila fece, in merito, una mozione unitaria a sostegno di questa posizione sindacale.
Della giunta comunale facevano parte Guido Liris e Emanuele Imprudente, della maggioranza del Comune Roberto Santangelo. Ora dispiace vedere che proprio l’assessore Liris ha firmato la DGR con la quale si ribadisce l’assegnazione dei Servizi del Genio civile al Dipartimento Infrastrutture e Trasporti.
Ma cambiano i ruoli ed evidentemente cambiano le convinzioni!
Noi testardamente rimaniamo legati all'idea che la riorganizzazione della Giunta regionale debba essere fatta nell'interessa dei cittadini e per farlo pensiamo sia necessario anche ascoltare chi rappresenta le istanze del mondo del lavoro e chi da sempre chiede una vera e trasparente riorganizzazione della macchina amministrativa regionale a vantaggio del territorio.
Constatiamo però che questa non è l'idea anche di questa “nuova” maggioranza di governo regionale.
La replica di Santangelo: "Affermazioni false, massima attenzione su eventuali soppressioni"
Roberto Santangelo, vicepresidente vicario del Consiglio Regionale, replica alle affermazioni della Cgil "in quanto -spiega in una nota - non corrispondono al vero e mi obbligano a fare alcune precisazioni. In particolare mi riferisco all’attribuzione dei Servizi di Genio Civile e di conseguenza la loro dislocazione sul territorio regionale".
"Ricordo, anzitutto – prosegue Santangelo – che la riorganizzazione dei Dipartimenti avviene attraverso una deliberazione di Giunta che è proposta dall’Assessore competente, in questo caso Guido Liris, e votata dai componenti l’Esecutivo regionale compreso quindi Emanuele Imprudente e non dal sottoscritto. In tutti i tavoli a cui ho partecipato ho sempre ribadito la mia posizione, cioè quella di riportare, in questo caso, gli uffici del Genio civile nell’originaria sede del Dipartimento delle Opere pubbliche, così come ho suggerito di rimodulare alcune competenze della macrostruttura della Giunta regionale".
"Ho esposto in più occasioni la mia posizione sulla riorganizzazione della macchina amministrativa a chi di competenza e auspico vengano accolte le osservazioni e le indicazioni da me proposte in atto successivo. Assicuro la massima attenzione – ha concluso Santangelo - su eventuali soppressioni, spostamenti e accorpamenti di servizi soprattutto per quel che riguarda le strutture delle aree intere".
La replica di Liris
"In questo momento il nostro principale obiettivo è evitare il corto circuito della ricostruzione".
L'assessore regionale Liris risponde alle critiche mosse dalla CGIL sulla riorganizzazione, che – spiega Liris – non deve ritenersi definitiva data la carenza di dirigenti tecnici. Criticità che, nella mia qualità di assessore al personale, affronterò al più presto. Quel che evidentemente non si è colto – puntualizza l'assessore – è l'aspetto fortemente innovativo del nuovo assetto politico regionale voluto dal governo Marsilio con l'istituzione di una delega specifica alla Ricostruzione che prima non c'era e che, essendo dipendente politicamente dal presidente, offre un punto di osservazione unico e quindi virtuoso nel quale il Genio Civile assumerà sempre più importanza strategica. Non solo, il disegno dei nuovi dipartimenti rispecchia volutamente le deleghe politiche degli assessori e che la politica si riprenda spazi persi nella scorsa legislatura è un altro segnale inequivoco della forte volontà di potenziare anche il livello di autonomia del Genio Civile, il cui assetto a oggi prevede solo due dirigenti su quattro servizi: uno su L'Aquila-Teramo, che ha il controllo univoco dei due crateri 2009 e 2016/2017, e un altro su Chieti-Pescara. Si tratta di una situazione transitoria, perché ancora non si procede alla nomina dei capi dipartimento e alla riorganizzazione degli uffici all'interno dei dipartimenti stessi. Una modifica, nelle condizioni attuali, rischierebbe di provocare un cortocircuito al processo di ricostruzione e all'edilizia ordinaria, con conseguenze imprevedibili".