I Deputati del Pd del sud si muovono in parlamento contro il progetto di autonomia della Lega e 5Stelle richiesto in particolare da Lombardia e Veneto. Primo firmatario il parlamentare abruzzese Camillo D'Alessandro insieme alla collega Stefania Pezzopane.
"Il no a questo progetto di autonomia differenziata deve essere chiaro senza se e senza ma. Si tratta di un progetto che non c'entra nulla con l'autonomia e che di fatto rompe l'equilibrio di unità del Paese generando rischi potenziali che cambieranno la storia delle future generazioni".
Così i deputati dem Camillo D'Alessandro, Vito De Filippo, Enza Bruno Bossio, Piero De Luca, Marco Lacarra, Gennaro Migliore, Stefania Pezzopane, Paolo Siani, Raffaele Topo, Ubaldo Pagano, Michele Bordo, Umberto Del Basso De Caro.
"Va contrastata in modo netto una deriva che rischia di realizzare postumo il progetto originario della Lega. C'è molto di più di un processo di autonomia delle Regioni nella proposta che il governo sta analizzando: ci sono due scuole, due welfare, due velocità e nessuna perequazione. Ciò che manca invece è un reale e serio progetto di autonomia che rientri in un virtuoso processo riformista regionalista e federale".
"Nessuno infatti può pensare di avviare un processo di questa portata senza che contemporaneamente e preventivamente lo Stato stabilisca i fabbisogni standard, i livelli essenziali delle prestazioni, i suoi costi, un fondo di coesione e un fondo perequativo che compensi le distanze storiche fra nord e sud. Ciò che invece viene proposto è in realtà un cocktail micidiale di egoismo istituzionale che incide direttamente sulle minori risorse che saranno destinate al sud a vantaggio del nord e stabilirà per sempre una differenza di cittadinanza fra gli italiani".
"Una cosa è l'autonomia, la legittima idea di una definizione di poteri e competenze in campo alle Regioni - conclude D'Alessandro - altro è spaccare l'Italia in due. La cosa imbarazzante è il silenzio del Presidente Marsilio imprigionato dalla Lega ed il tradimento dei 5Stelle al Sud. Gli abruzzesi ed i cittadini del sud sono sotto attacco nel silenzio della Regione ".