Venerdì, 26 Luglio 2019 01:11

Sanità, Verì ascoltata in commissione. L'opposizione all'attacco: "Su nuova rete ospedaliera disattese promesse elettorali, giunta Marsilio getta la maschera"

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"La Giunta Marsilio getta la maschera anche sulla programmazione sanitaria. Dopo una campagna elettorale improntata sulle facili promesse e selfie, la coalizione di Governo regionale si scontra contro la verità dei fatti".

Il centrosinistra. attraverso i consiglieri regionali Silvio Paolucci (Pd), Sandro Mariani (Abruzzo in comune) e Americo Di Benedetto (Legnini presidente) va all'attacco dell'assessore alla Sanità Nicolettà Verì (Lega) sul nuovo piano della ridefinizione della rete ospedaliera.

La Verì è stata audita ieri in quinta commissione (Sanità) insieme al direttore del dipartimento Sanità Angelo Muraglia e al direttore dell'Azienda sanitaria regionale Alfonso Mascitelli.

Per la verità, nella seduta, stando a quanto riferisce lo staff dell'assessore, non si sarebbe parlato tanto del nuovo piano quanto delle risposte che la stessa Verì fornirà al tavolo di monitoraggio, in programma martedì 30 luglio, in merito ad alcuni punti a proposito dei quali il governo aveva chiesto alla Regione un approfondimento.

Tuttavia, sostiene l'opposizione, da quello che ha affermato la Verì in commissione e dalle anticipazioni uscite su alcuni giornali, viene fuori un piano che non conterrebbe quasi nulla di quello che il centrodestra aveva promesso in campagna elettorale, specialmente sui Dea di II livello e sugli ospedali minori.

Malumori e maldipancia, infatti, starebbero montando anche in seno alla maggioranza, soprattutto all'interno della Lega, con una parte del partito che teme di perdere la faccia davanti al proprio elettorato.

"Dopo le prime indiscrezioni" scrivono Paloucci, Mariani e Di Benedetto "l'assessore al ramo, che ha predisposto un lavoro di onestà intellettuale, ha illustrato la proposta della nuova rete ospedaliera abruzzese: la conferma della precedente programmazione, con gli adeguamenti fino ad aprile 2021 per Penne e Popoli, in ragione delle note modifiche legislative nazionali. Molte, invece, le promesse tradite: dai DEA di II° che avevano promesso in ogni capoluogo di Provincia (e riproposte nelle recenti elezioni comunali), passando per la mancata programmazione dell'emodinamica di Vasto, alla non riuscita promozione dei presidi ospedalieri di Sulmona e Giulianova ad Ospedali di I° livello".

"In pratica confermano i due DEA di 2 livello Chieti-Pescara e L'Aquila-Teramo, definiti dal precedente governo, i DEA di I° livello a Lanciano, Vasto, Avezzano. Tuttavia, il DEA di II° livello di L'Aquila -Teramo è espresso in modo timido. È stato esposto, infatti, che per via del Gran Sasso le tempistiche di attivazione saranno decisamente più dilatate rispetto a quello di Chieti-Pescara, al contrario delle promesse elettorali. Registriamo, invece, la reiterazione della richiesta di deroga alla chiusura del Punto Nascita della città ovidiana, così come suggerito nelle scorse settimane dalla risoluzione presentata in Consiglio regionale, e della zona disagiata per Atessa, seguendo i provvedimenti varati dalla precedente Giunta di centrosinistra".

"Così come registriamo che, a distanza di 16 mesi dal nuovo Governo nazionale, il Movimento 5 Stelle non ha apportato alcuna variazione alla programmazione nazionale. Ciò che rileviamo ed evidenziamo è il fatto che, come neve al sole, si sciolgono tutte le promesse e le strumentalizzazioni politiche cavalcate in questi anni da chi allora censurava le scelte adottate dalla precedente Giunta, che, oggi come allora, sono strettamente connesse ai parametri imposti dalle regole nazionali che Salvini, Di Maio e Grillo si sono ben guardati dal modificare. Insomma dopo le proteste, comitati e finti comitati, il rancore espresso e utilizzato in campagna elettorale e durante la precedente legislatura, prevale una politica centrodestra - 5 stelle, cialtronesca che ha raggirato sulla sanità comunità e cittadini. Infine, continuiamo a prendere atto del mancato dialogo tra i componenti della maggioranza che sembra non conoscere affatto le scelte dell'esecutivo da loro sostenuto".

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