Martedì, 06 Agosto 2019 17:26

Ama, Mannetti: "Oggi l'attesa approvazione del bilancio 2018"

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Si riunisce alle 15 l'assemblea dei soci dell'Ama, l'azienda partecipata della mobilità, che dovrebbe, finalmente, approvare il bilancio relativo al 2018. 

A confermarlo a news-town è l'assessore ai trasporti Carla Mannetti. "Come sapevamo, il bilancio chiuderà in perdita. Ora, lo sguardo è rivolto al futuro: è per questo che abbiamo incrementato il contratto di servizio di oltre 1milione e 200mila euro".

Come noto, la situazione finanziaria della municipalizzata è drammatica: Ama ha chiuso in rosso gli ultimi tre esercizi – 2016, 2017 e 2018 - ha accumulato perdite per 2 milioni di euro e ha eroso praticamente tutto il proprio capitale sociale, passato da 3 milioni a 100mila euro. Tra i motivi della profonda crisi dell'azienda, la decisione della Regione di sospendere, nel 2016, il fondo per il pagamento degli adeguamenti contrattuali del personale, circa 900mila euro annui; il Comune, nel 2018, ci aveva messo una pezza, garantendo la stessa cifra, ma si è trattato di una misura una tantum. Ci sono, però, anche ragioni strutturali alla base delle perdite patite dalla partecipata, che hanno radici più profonde nel tempo e si devono, sostanzialmente, ai mancati investimenti in tecnologia e nuove vetture. Ama ha un parco macchine vecchissimo, l'età media degli autobus è di vent'anni; parliamo di mezzi che debbono essere dismessi perché Euro zero e, dunque, non più a norma.

Nelle intenzioni, il piano di rilancio dell'azienda dovrà passare da nuovi investimenti - sono stati acquistati 15 nuovi autobus, 11 elettrici, uno dei quali in funzione, e 4 a gasolio, che permetteranno di spendere meno per la manutenzione e il carburante, mediante il recupero delle accise con la così detta 'Carbon Tax' - dal taglio di 100mila km di corse non più remunerative e dalla gestione del personale, con i pensionandi che saranno sostituiti da lavoratori con contratti interinali che dovrebbero per un risparmio stimato in circa 140 mila euro.

L'operazione più importante, però, è di certo la predisposizione del costo standard di servizio - fissato in 2,17 euro a chilometro - e del Piano economico finanziario con l'integrazione del contratto di servizio che arriverà a 7milioni e 700mila euro, più di 1milione e 200mila euro in più rispetto al passato.

Per il 2019, la cifra è stata garantita con una variazione di bilancio; ora, si dovrà procedere con l'approvazione dell'addendum al contratto di servizio. "L'addendum non è stato ancora discusso in Giunta, d'altra parte abbiamo appena approvato la variazione di bilancio che prevede, appunto, la copertura finanziaria", spiega Mannetti; tuttavia, "la delibera è pronta: ci sarà un passaggio con l'esecutivo e, poi, porteremo il provvedimento in Consiglio comunale".

La speranza è che lo stanziamento di ulteriori risorse porti in pareggio il bilancio 2019: "Me lo auguro. Ho prediposto con Ama un piano di razionalizzazione della spesa, stiamo ridisegnando la rete del trasporto che porterà ulteriori risparmi ed ho in mente altri provvedimenti che, evidentemente, non posso anticipare: se non dovessimo chiudere il bilancio di quest'anno in parità lo vivrei come un fallimento. Metterò tutto l'impegno possibile per cogliere il risultato". 

Sta di fatto che la situazione della società partecipata resta preoccupante e c'è chi ha letto la minaccia di sfiducia all'esecutivo del vice segretario regionale della Lega, Luigi D'Eramo, anche come un avvertimento all'assessore Mannetti che, si è detto, avrebbe avuto degli screzi con l'amministratore unico di Ama, Gianmarco Berardi, espressione, appunto, del Carroccio. 

L'assessore nega che ci siano stati screzi, ma non nasconde ci sia diversità di vedute con l'amministratore unico sulla strada da prendere per salvare l'azienda. "Personalmente, ritengo che avendo Ama chiuso in perdita tre esercizi consecutivi si debba attuare con forza un piano di razionalizzazione delle spese; al contrario, l'amministratore vorrebbe un ulteriore, cospicuo contributo - oltre al milione e 200mila euro già riconosciuto - dal Comune. La penso diversamente: stringiamo i denti, andiamo avanti fino a fine anno e poi valuteremo i risultati. Se l'azienda non dovesse farcela, potremo fare anche altri tipi di riflessione. Non possiamo pensare, però, che il Comune sia una vacca da mungere, in particolare se ci sono i margini per ottenere dei risparmi". 

Sul processo di fusione di Ama in Tua, invece, la posizione di Mannetti non è cambiata. "Una volta approvato l'addendum e rivisitato il piano di razionalizzazione, ci siamo riservati di fare un passaggio referendario tra i dipendenti. Se si riuscirà ad istruire un piano industriale reale per il futuro, che dia garanzia ad Ama dal punto di vista economico oltre che dal punto di vista della durata del contratto di servizio, credo che i lavoratori potrebbero sentirsi tutelati. Se queste garanzie dovessero venire meno, saremmo comunque pronti per la fusione: ciò che dovevamo fare lo abbiamo fatto, si tratta soltanto di sedersi a tavolino con Tua e con la Regione. Sono sempre stata contraria alla fusione: ovviamente, essendo prevista nel programma di mandato del sindaco Biondi mi sono attivata per portarla avanti. La mia opinione personale però, e l'ho sempre detto, è che non si debba rocedere in questo senso: Ama deve essere gestita direttamente dal Comune, non da una società con sedi a Pescara e Chieti che farebbe prevalere logiche regionali a quelle territoriali". 

Ultima modifica il Mercoledì, 07 Agosto 2019 09:07

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