"Nelle mani di questa amministrazione ci sono il servizio pubblico cittadino della mobilità e i dipendenti dell'azienda che vivono una precaria condizione lavorativa. A meno di un mese dall'inizio dell'anno scolastico, le rassicuranti dichiarazioni dell'amministrazione comunale sul tema della mobilità cittadina continuano, purtroppo, a scontrarsi con una realtà ben più fosca di quella che si cerca di dipingere all'esterno".
A denunciarlo sono i consiglieri comunali Stefano Palumbo (capogruppo PD) e Paolo Romano (capogruppo Il Passo Possibile).
A fronte dell'annuncio dell'acquisto di quattro nuovi autobus di ultima generazione, reso possibile solo grazie ai fondi concessi al comune dell'Aquila dalla giunta Luciano D'Alfonso nell'ambito del progetto di sviluppo urbano sostenibile, "nessuno dice delle difficoltà incontrate per l'immatricolazione dei mezzi euro 3 acquistati dal comune di Milano a causa della mancanza da parte dell'azienda della necessaria idoneità finanziaria, vale a dire la capacità dell'impresa di assolvere agli obblighi connessi alla propria azienda", l'affondo dei consiglieri d'opposizione.
Difficoltà che rischiano di pregiudicare l'erogazione del servizio considerata la vetustà del parco mezzi e l'obbligo di rottamare, a scadenza delle rispettive revisioni, ben 25 autobus euro 0, "ma che evidenziano il vero problema aziendale, quello del capitale sociale, ormai eroso e senza la cui ricostituzione ogni azione, compreso l'addendum al contratto di servizio, risulterebbe inutile. E' quello che da mesi ci sgoliamo di dire e che l'amministrazione comunale ha evitato ciecamente di affrontare".
La gravità della situazione si evince chiaramente dalla richiesta, formulata dall'amministratore unico Berardi nella sua ultima relazione inviata al Comune, di procedere senza ulteriore indugio ad un piano di ristrutturazione, "al fine di scongiurare lo scioglimento della società sulla base di quanto previsto dal codice civile e dal testo unico sulle società partecipate. Complici il tempo perso e l'incertezza amministrativa dovuta ai continui litigi in seno alla maggioranza - aggiungono Palumbo e Romano - si va così facendo strada l'adozione di misure draconiane, le stesse che ai dipendenti della società partecipata era stato promesso di evitare, rassicurati contro ogni evidente ragionevolezza e oggi minacciati persino dal rischio del pagamento dello stipendio, e quasi certamente dal premio di risultato 2018, per mancanza di liquidità".
E' giunto il momento per l'amministrazione comunale di calare la maschera e fare i conti con una realtà drammatica, quella che, "contrariamente a quanto affermato dall'assessore Carla Mannetti, vedrà l'azienda chiudere in perdita anche per il 2019, ovvero per il quarto esercizio consecutivo. Se si vuole salvare l'azienda prima che sia troppo tardi, allontanando così le voci di una occulta strategia per arrivare alla sua privatizzazione, c'è bisogno di serietà e concretezza, quella che finora la giunta Biondi ha dimostrato di non possedere".