Martedì, 27 Agosto 2019 14:56

Festival della Montagna, Coalizione sociale: "Biondi spartisce fino all'ultimo granello"

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"La vicenda dell'ormai ex Festival della Montagna è l'ennesima dimostrazione che nell'amministrazione Biondi il metodo spartitorio è attuato fino all'ultima briciola, pardon granello".

A scriverlo, in una nota, è il gruppo consiliare della Coalizione sociale.

"La festa infatti è stata messa nelle mani di un consigliere comunale facendo fuori l'associazione che quell'evento l'ha ideato, organizzato e realizzato con indubbi successi in questi anni".

"Agli ideatori non è stata fornita alcuna motivazione della loro defenestrazione, certo non li si poteva accusare di aver svolto un brutto lavoro o di costare troppo. Semplicemente la logica sarà stata la solita, quella del "ci debbo mettere gente mia"".

"Il festival era diventato anche un momento annuale di confronto sulle politiche per la montagna, le prospettive e lo stato di attuazione degli impegni e dei programmi".

"Non sono mancati momenti di dissenso negli anni tra gli organizzatori e il Comune riguardo le idee per le nostre montagne, un confronto a volte utile che dovrebbe essere la naturale grammatica di una comunità che discute e partecipa".

"Per l'attuale sindaco questa cosa è invece davvero intollerabile, non concepisce delle persone che, pur collaborando con il Comune all'organizzazione di un evento, si permettano di criticarne le politiche".

"Si vuole che la società civile, il mondo della cultura e l'associazionismo siano supini e silenti pena la perdita dei contributi. Una visione miope di chi ignora che l'indipendenza delle realtà territoriali è il sale necessario per la vivacità culturale, presupposto di una città dinamica".

"L'errore negli anni, dopo la prima edizione, fu la costruzione di un comitato organizzatore comunale da parte dell'amministrazione Cialente. Anche in quel caso la politica non resistette a mettere le mani sull'evento e gli organizzatori, giustamente preoccupati dalle responsabilità dei pagamenti verso i fornitori con le risorse dei vari enti stanziate ma pagate con anni di ritardo, ritennero di accettare anche a costo di perdere parte dell'indipendenza nell'organizzazione. Ma almeno in quel periodo il diritto di critica continuava a esser (mal) tollerato, oggi no".

"E' un vero peccato che una delle poche manifestazioni di successo e di senso del post-sisma nata davvero dal basso, senza grandi mezzi ma con l'entusiasmo di chi la montagna la vive davvero, debba finire in questo modo, stritolata dai giochi dei piccoli appetiti politici e da un sindaco completamente inadatto al ruolo che ricopre".

"Chiaro che cosi questa città non va da nessuna parte".

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