Si sblocca l'empasse nella trattativa tra Movimento 5 Stelle e Pd.
In piene consultazioni - Sergio Mattarella, dopo aver sentito al telefono il presidente emerito Giorgio Napolitano, sta ricevendo la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e il presidente della Camera Roberto Fico; alle 18.20 sarà il turno del gruppo misto del Senato, poi il gruppo misto della Camera - si è fatto un sostanziale passo in avanti verso una maggioranza alternativa a quella giallo-verde.
Domani, mercoledì 28 agosto alle 10, Mattarella ascolterà il gruppo "Per le Autonomie" del Senato; alle 10.30 il gruppo "Liberi e Uguali" della Camera; alle 11 i gruppi del Senato e della Camera di Fratelli d'Italia. Prima delle 16, allorquando Mattarella riceverà i gruppi parlamentari del Pd - alle 17 seguiranno i gruppi parlamentari di Forza Italia e, alle 18, i gruppi parlamentari "Lega-Salvini premier"; alle 19 chiuderanno i gruppi parlamentari del M5S - l'accordo dovrebbe essere fatto.
Se stamane la strada verso un governo M5S-Pd sembrava in salita, nel primo pomeriggio c'è stata la schiarita. Ad intervenire Palazzo Chigi, e cioé Giuseppe Conte in persona, che ha sottolineato come in sua presenza "non sia mai stata avanzata la richiesta del Viminale per Luigi Di Maio, né dal Movimento 5 Stelle né da Di Maio stesso". È la mossa che ha sblocca l'empasse, facendo ripartire la trattativa. Al punto che il capogruppo dem al Senato Andrea Marcucci ha affermato, entrando al Nazareno, dove Zingaretti ha riunito la cabina di regia del partito: "Sono ottimista, ci sono passi avanti".
In una nota, la replica del M5s: "Bene la chiarezza fatta dalla presidenza del Consiglio circa le false indiscrezioni trapelate nelle ultime ore. Al contempo, accogliamo positivamente le parole di apertura di alcuni autorevoli esponenti del Partito Democratico sul ruolo del presidente Conte. Sì a un dialogo sul programma e sui temi. Il M5S vuole innanzitutto parlare di soluzioni per il Paese, in una fase che consideriamo delicatissima a seguito dell'apertura di una crisi che ci vede estranei a ogni responsabilità".
A questo punto, se verranno limati gli ultimi dettagli - resta la presa di posizione del Movimento che vorrebbe Di Maio vicepremier - già nelle prossime ore Mattarella potrebbe riassegnare l'incarico al dimissionario Giuseppe Conte.