Venerdì, 13 Settembre 2019 13:12

Masciocco contesta la scelta di sostenere il Governo: "ma non lascio Articolo 1"

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"Un presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, fino a ieri populista e sovranista diventa oggi il paladino del socialismo: mi sembra davvero poco credibile".

Parole di Giustino Masciocco, capogruppo in Consiglio comunale di Articolo 1, che non ha affatto condiviso la scelta di LeU di sostenere il governo così detto Conte bis.

"LeU è stata una lista elettorale che si è presentata alle elezioni del 2018", ricorda Masciocco, "a valle della convergenza tra Sinistra Italiana e Articolo 1; ecco il motivo per cui si è costituito il gruppo parlamentare. L'esperienza doveva evolvere in partito, non è andata così. Dunque, fuori dal Parlamento abbiamo continuato a strutturarci. Oggi, il problema non è il destino dei singoli: in questo Governo, potrà dirsi soddisfatto Roberto Speranza che ha ottenuto il ministero della Salute; piuttosto, dovremo interrogarci sul futuro della sinistra". 

"Intanto che saremo al governo, avendo deciso di non portare il Paese al voto per il timore che Matteo Salvini potesse ottenere la maggioranza assoluta - il senso del ragionamento di Masciocco - che cosa saremo in grado di costruire, considerato pure che l'intenzione è di approvare una legge elettorale proporzionale? Abbiamo sempre portato avanti temi che, seppur minoritari, eravamo convinti fossero importanti, con l'intenzione di incidere: abbiamo chiesto attenzione per i più deboli, ci siamo battuti per i diritti e per il lavoro, nel mentre veniva distrutto lo stato sociale per le politiche di chi, contrario 14 mesi fa all'accordo tra M5S e Pd per convenienze personali, oggi ha costretto Nicola Zingaretti ad allearsi con i pentastellati per avere il tempo di costruirsi un nuovo partito. Mi chiedo: dipendiamo ancora dai tatticismi di Renzi, stiamo davvero facendo in modo, per nostra convenienza, che resti il pendolo della politica italiana?".

Masciocco lo ribadisce: l'appoggio di LeU al governo non è figlio di una convenienza politica. "Se ci fosse la possibilità di portare nel governo le nostre politiche, sarei d'accordo; così, però, non è possibile: con chi ci battiamo, col gruppo Misto al Senato che conta 14 iscritti di 8 partiti diversi? Voti che servivano per formare il nuovo esecutivo, è soltanto per questo che hanno dato il ministero della Salute a Speranza; altrimenti, non ci avrebbero calcolato. Quanto potremo incidere su questo governo? In economia, per esempio, oggi abbiamo una filiera squisitamente europeista, da Sassoli a Gentiloni fino a Sassoli: e noi, non crediamo più che la finanza da sola non basti? Personalmente, non voglio uscire dall'Euro: tuttavia, vorrei evitare di seguire politiche dettate dalla finanza e dalle banche. Che proposta avanzerà il governo? Chiederemo maggiore deficit per finanziare quota 100 e reddito di cittadinanza?".

E ancora: "che ne sarà dei decreti sicurezza? Speranza ed alcuni esponenti del PD salirono sulla Sea Watch di Carola Rackete: ebbene, oggi ci sono navi alla fonda fuori dai porti italiani che non possono attraccare: che cosa è cambiato? Quelle navi avrebbero dovuto attraccare il minuto dopo il giuramento di Giuseppe Conte. E sia chiaro: i porti non erano aperti neanche con Marco Minniti. Il problema vero è questo".

Si chiede Masciocco: "vale davvero la pena di sostenere il governo per paura di Salvini? Il leader della Lega si è azzoppato da solo, al culmine del potere personale come era accaduto a Renzi e come accadrà a chiunque avrà una violenta ascesa non accompagnata da una crescita di consenso graduale e radicata nel paese: d'altra parte, gli umori variano rapidamente, chi oggi è maggioranza domani è opposizione. Ma Salvini, politicamente, non è affatto 'morto'. Anzi. Prima o poi torneremo al voto: ci si è chiesti perché il Movimento 5 Stelle perde 6 milioni di voti alle Europee che non vengono intercettati, però, dalla sinistra? La gente percepisce che continuiamo a fare politiche per salvaguardare le persone e non lo schieramento. Come fai a passare da un governo populista e sovranista ad un governo di sinistra e socialista, quando poi non cambia nulla? Ci voleva coraggio: se snaturi te stesso per il potere, la gente se ne accorge. Ed oggi, i cittadini avrebbero bisogno di credere in qualcosa che possa cambiare davvero le cose. Speranza che possibilità può avere di cambiare davvero il sistema sanitario in Italia?".

Sebbene sia fortemente critico con la scelta di sostenere il così detto Conte bis, il capogruppo, tuttavia, non ha intenzione si lasciare Articolo 1: "localmente, ho compagni di strada con cui abbiamo lottato per mantenere viva una fiammella di sinistra dentro il Consiglio comunale; non me la sento di lasciarli pur se oggi ho idee diverse rispetto alle loro. Nel frattempo, però, non mi stancherò di provare a costruire una sinistra unitaria che possa essere maggioranza nel paese. L'unità a sinistra è necessaria e non sempre è utile governare se non hai la possibilità di poter incidere profondamente nella carne del governo. Non possiamo restare a rimorchio di chi governa peggio delle destre".

Ultima modifica il Venerdì, 13 Settembre 2019 22:29

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