Opposizioni in Consiglio regionale sul piede di guerra.
Con una mail inviata ieri sera, venerdì 20 settembre, la maggioranza di centrodestra all'Emiciclo ha comunicato, in evidente ritardo, l'integrazione all'ordine del giorno della prossima seduta di Commissione Bilancio della proposta di referendum per la modifica della legge elettorale nazionale in senso maggioritario, con l'abrogazione della quota proporzionale alla Camera e al Senato, così come proposto dalla Lega di Matteo Salvini in risposta alle intenzioni del governo che vorrebbe andare verso un sistema proporzionale.
La Commissione Bilancio si riunirà dopo la IVa Commissione e prima della IIa Commissione, nella stessa mattinata del Consiglio regionale chiamato ad approvare la proposta fuori sacco. "Ciò significa creare ad arte un vergognoso contingentamento dei tempi, incapace però di nascondere la volontà di impedire una corretta discussione di un tema che, per la sua complessità, è impossibile da affrontare in meno di mezz'ora", l'affondo della capogruppo del Movimento 5 Stelle, Sara Marcozzi.
"È poi inaccettabile per me – ha aggiunto – vedere come gli esponenti della Lega, promotori di questa iniziativa, non abbiamo mai avuto lo stesso atteggiamento e la medesima fretta per risolvere le vere emergenze della nostra regione; mai un'integrazione all'ordine del giorno per trovare i soldi per l'apertura di un nuovo reparto in un ospedale, o per la riduzione delle liste d'attesa così da non dover costringere più gli abruzzesi ad aspettare oltre un anno per una visita, o per l'assunzione di nuovi medici. Assistere ad una palese violazione degli interessi primari dei cittadini da parte di chi, per tutta la campagna elettorale, ha urlato ai quattro venti 'prima gli abruzzesi', svela come questo non fosse altro che un vuoto slogan propagandistico, quotidianamente smentito dai fatti".
Dunque, l'affondo: "Resto senza parole dinanzi al silenzio-assenso di persone come l'Assessore Mauro Febbo o Lorenzo Sospiri, Presidente del Consiglio Regionale, che dimostrano di essersi fatti commissariare dalla Lega, alla quale vengono concesse forzature che mai si erano viste nemmeno ai tempi del governo di centrosinistra, quello tanto criticato a parole e tanto emulato nei fatti. Niente di diverso mi sarei invece aspettata dal Presidente Marco Marsilio che senza proferire parola continua a essere il vero assente ingiustificato del Consiglio Regionale. La sua fuga dal confronto e il silenzio in cui si rintana ogni volta che deve essere affrontato un tema complesso, rappresentano il vero ordine del giorno dei suoi primi 180 giorni di mandato nella nostra regione".
Marcozzi si è detta "mortificata per quegli abruzzesi che avevano creduto che il centrodestra potesse rappresentare una forma di cambiamento autentica. Niente di più sbagliato e oggi ne abbiamo la prova, con esponenti politici che si attivano improvvisamente davanti alle esigenze del Salvini o della Meloni di turno, per poi tornare immobili di fronte a quelle degli abruzzesi. Per noi la questione non finisce certamente qui", ha assicurato Marcozzi; "lotteremo con tutte le nostre armi per opporci a questa presa di posizione inconcepibile, che costringerà il Consiglio Regionale ad affrontare un quesito referendario peraltro già in odore di bocciatura dalla Corte Costituzionale. L'Abruzzo e i suoi cittadini meritano di meglio".
Critici anche i consiglieri del Partito Democratico: "Ancora una volta Marsilio si presta ai diktat romani e cerca di costringere il Consiglio a votare un referendum che piace solo alla Lega", affermano il capogruppo Silvio Paolucci, Dino Pepe e Antonio Blasioli. "Mentre gli studenti sono a piedi per l’incapacità di gestire i trasporti pubblici, la sanità è ferma perché si è più interessati alle poltrone che ai servizi e persino la stagione venatoria non è ancora iniziata per l'incapacità di mettere nero su bianco regole già stabilite da leggi e regolamenti, il presidente della Giunta propone come fuori sacco al Consiglio Regionale di martedì la proposta di referendum per abrogare la quota proporzionale nel sistema elettorale della Camera e del Senato, sollecitata a livello nazionale dal leader leghista Matteo Salvini. Uno schiaffo alla democrazia e al fair play politico: la proposta, infatti, è stata infilata all’ultimo momento fra gli argomenti all’ordine del giorno della prossima seduta della I Commissione Bilancio, fissata lo stesso giorno del Consiglio, con il chiaro intento di volerla imporre a prescindere dalla discussione".
La Lega chiede e Marsilio obbedisce: "la comunicazione è arrivata nella tarda serata di ieri, con una mail che mette i consiglieri dinanzi al fatto compiuto, cercando di annullare ancora una volta il necessario confronto democratico con l’opposizione; un diktat vero e proprio, un altro favore a chi sta cercando di colonizzare l’Abruzzo senza farlo crescere, ma pensando solo agli interessi del potente di turno. Se per un tema così importante è questo l’atteggiamento che il presidente pensa di poter riservare all’opposizione – concludono i consiglieri regionali dem – non concedendo il giusto spazio al confronto e trattando l’Abruzzo come una colonia di Roma, siamo pronti a riportare Marsilio e la maggioranza alla realtà, con un’opposizione dura, che farà ostruzionismo su tutte le norme".