La Festa della Montagna è una "carrellata cencelliana per dare visibilità alla sua area politica e alla sua maggioranza, entrambe mal messe".
Ad affermarlo, in una nota, è il circolo dell'Aquila di Sinistra Italiana.
La nota completa
Il Festival della Montagna è stato cancellato.
Noi di Sinistra Italiana, da sempre ecologisti (anche quando non era di moda) vicini ai movimenti per la difesa dell'ambiente e simpatizzanti anche del concetto di decrescita che è cosa più complessa della ridicolizzazione che se ne fa nei talk show, abbiamo appreso con dispiacere la cancellazione del Festival pur non avendo condiviso a volte l'approccio sviluppista con il quale venivano declinati alcuni temi ma sempre riconoscendo il lavoro di qualità degli organizzatori.
Il dispiacere diventa sdegno quando appare il mezzo programma della Festa della Montagna voluta dal sindaco Biondi.
Il programma non approfondisce tematiche legate alla montagna, ai turismi, alle aree interne e alle aree protette, all'agrosilvopastorale e tanto altro ma è una carrellata cencelliana per dare visibilità alla sua area politica e alla sua maggioranza, entrambe mal messe.
Una sfilata di giornalisti e pubblicisti locali e nazionali (i primi impegnati a sostenere la sua Amministrazione, ai secondi si richiederà di accompagnare la sua candidatura- ormai lontana- al parlamento), che parleranno di tutto e di niente.
Un po' di visibilità ai maggiorenti della sua maggioranza e poi qualche tocco fieristico di un po' di tutto: soccorso in quota, fuoristrada (attività peraltro vietata e consentita solo per ragioni di soccorso e lavoro, ma questo Biondi non lo sa), santuari (con Quagliarello in qualità di esperto!) e vendita di cianfrusaglie.
Tralasciamo per amore di patria antifascista il dibattito, più che revisionista verrebbe da dire rovescista, sull'evasione di Mussolini messa in atto da un esercito occupante, quello nazista, che portò alla nascita della sanguinaria Repubblica di Salò (per Biondi invece luogo di culto, esempio di onore e ardore) e sull'apologia di Adelchi Serena, promulgatore delle leggi razziali, ma questo al trentinizzatore parkeller non interessa.
In conclusione rileviamo anche l'ipocrita atteggiamento del Sindaco che accusa gli organizzatori del Festival degli Incontri di non ispirarsi a criteri pluralisti e poi imbottisce la Festa della Montagna di fascisti vecchi e nuovi; arriva a sostenere che Saviano e Zerocalcare non meritano L'Aquila e nel suo programma non si intravedono personaggi che oltrepassano la sua cerchia di amici-camerati momentaneamente asserragliati a Palazzo Fibbioni.
A proposito di montagna e Collebricioni vogliamo ricordare al Sindaco e a parkeller che i Nove Martiri non sono caduti in un crepaccio ma sono stati uccisi dai nazisti, gli stessi che hanno fatto evadere Mussolini.