Giovedì, 03 Ottobre 2019 15:10

Pd Abruzzo, il presidente della commissione di garanzia Benedetti: "Non siamo un tribunale ma regole vanno rispettate"

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Michele Fina lo aveva detto poco dopo essere stato eletto segretario regionale del Pd abruzzese: “Dobbiamo rimettere ordine nel partito e pretendere da tutti il rispetto delle regole”.

Ne era scaturita la decisione di rilanciare l’azione della Commissione regionale di garanzia - organo collegiale che deve vigilare sulla corretta applicazione dello statuto e del codice etico nonché sui rapporti interni al partito – dandole un profilo molto più politico e affidandone la presidenza all’avvocato aquilano Carlo Benedetti, già presidente, per due mandati, del consiglio comunale del capoluogo.

Il nuovo corso della commissione è stato illustrato, in conferenza stampa, dallo stesso Benedetti, che ha chiarito quali saranno i principi ispiratori del suo mandato: “Le commissioni di garanzia sono sempre state uno strumento importante nella storia dei partiti di sinistra. Questa importnaza è venuta meno nel Pd, dove finora hanno avuto, più che altro, una funzione residuale di controllo. Intendiamo rafforzarne ruolo dandole una funzione di stimolo nella riforma complessiva del Pd regionale”.

La commissione - che si è insediata da due mesi ed è composta da Lucio Ricci, Marco Savini, Sofia Napoleone, Benedetta Di Marzio, Guerriero Giannantonio, Giovanni Nanni, Gianni Chiacchia, Luigi Medori, Lucilla Calabria e Fabiana Costanzi – non sarà, assicura Benedetti, “un tribunale” ma sarà inflessibile nel far rispettare le regole e “la centralità dell’etica in politica, un insegnamento che ci arriva direttamente dall’insegnamento di Enrico Berlinguer. Le anomalie vanno eliminate perché un partito è fatto di donne e uomini che rispettano regole comuni. Se un partito esiste è perché questo accade. La commissione interverrà su tutto il territorio, un fatto importante, rivoluzionario. Il monitoraggio che stiamo conducendo in modo capillare in tutto l'Abruzzo è un’attività fondamentale per garantire lo stato di salute e l’identità politica del partito”.

In poche settimane, la commissione – che dovrà occuparsi anche della spinosa questione dei tesseramenti e delle candidature, accertando eventuali casi di incompatibilità e ineleggibilità – ha già compiuto, ha ricordato Benedetti, tre importanti interventi: “A Sulmona, su un raggruppamento che continuava a spendere in modo illegittimo il nome e il simbolo del Pd. A Teramo, dove si è arrivati al commissariamento della federazione provinciale, con la nomina di Pietro Di Stefano, per sanare alcune anomalie che riguardavano, ad esempio, il bilancio, l’iniziativa politica, l’accesso all’anagrafe degli iscritti. Infine a Giulianova, con la proposta del commissariamento dell’unione comunale”.

Ultima modifica il Giovedì, 03 Ottobre 2019 15:47

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