"Non sono bastate le circa mille firme, raccolte tra genitori e docenti, che chiedevano la sospensione della delibera di giunta sul dimensionamento scolastico. Non hanno sortito effetto neanche la contrarietà formale ed unanime che alcuni consigli d'Istituto hanno espresso alla proposta, così come formulata dall'amministrazione, a causa delle criticità e delle ripercussioni sull'organizzazione della didattica che tale scelta comporterà e che sono state documentate ed evidenziate dalle dirigenti scolastiche nel corso della commissione consiliare appositamente convocata. Nulla di tutto questo, purtroppo, è servito a convincere l'amministrazione a tornare sui propri passi, decisa, invece, ad andare avanti a testa bassa, contro il volere di tutti e contro ogni logica di buon senso".
A scriverlo, in una nota coongiunta, sono i consiglieri comunali di opposizione Stefano Palumbo, Angelo Mancini, Paolo Romano, Elisabetta Vicini, Carla Cimoroni, Stefano Albano, Antonio Nardantonio, Lelio De Santis e Elia Serpetti.
"A farne le spese" affermano i consiglieri "saranno, naturalmente, gli utenti, specialmente delle frazioni. Certamente quelli dell'istituto comprensivo Rodari, l'unico attualmente presente in città, penalizzato dalla riforma al punto da non avere al momento neanche gli spazi necessari ad ospitare la futura direzione didattica, così come gli alunni della scuola di Paganica, ancora nei container del terremoto dell'Umbria del 1997, che potrebbero non poter più beneficiare del basso rapporto del numero di alunni per classi, o ancora quelli della scuola media Carducci che ospitati, come tanti, ancora in un Musp, si troveranno a fare i conti con i limiti dell'utilizzo della propria palestra, inadeguata ad ospitare la consistenza numerica degli alunni che sarebbe destinata ad avere con l'attuale ipotesi di dimensionamento".
"Non bastavano i disagi dovuti ad una ricostruzione dell'edilizia scolastica ancora al palo o alla mancanza degli indici di vulnerabilità per alcune scuole" conclude l'opposizione "Con questa delibera l'amministrazione al danno aggiunge la beffa, con i consiglieri di maggioranza che, facendo scudo in commissione all'assessore Bignotti, hanno solo dimostrato quanto grande sia ormai lo scollamento tra le loro posizioni e le istanze dei cittadini che dovrebbero rappresentare".