"La situazione dei locali presi in affitto dal Comune dell'Aquila è veramente sconcertante. Risulta infatti che nella totalità dei casi, tranne uno, non sia in essere un regolare contratto di affitto".
A denunciarlo - nel corso di una conferenza stampa - il consigliere di Appello per L'Aquila, Ettore Di Cesare, che si è rivolto al vice sindaco Nicola Trifuoggi: "Pretendiamo risposte e soprattutto azioni immediate".
Il consigliere civico ha presentato richiesta di accesso agli atti all'ufficio appalti e contratti del Comune. In data 19 febbraio 2014, le risposte. Per l'edificio di via Roma 207/A, palazzo Del Tosto per intenderci, dove sono affittati gli uffici dell'anagrafe, ci sarebbe solo un contratto stipultato nel 1997, della durata di 12 anni e - dunque - scaduto nel 2009. Poi più nulla.
Ancor più incredibile la vicenda degli uffici di viale XXV Aprile: il contratto di locazione è stato stipulato il 17.12.2013. Peccato che il periodo contrattualizzato sia fino al 31.12.2013 e che quindi ad oggi il Comune dell'Aquila sia affittuario senza contratto. Vale lo stesso per i locali di via Avezzano: contratto stipulato il 3.2.2014 per il periodo che va dal gennaio 2013 al dicembre 2013. Anche qui oggi non c'è alcun contratto. "In questi casi - incalza Di Cesare - si arriva al paradosso di firmare contratti postumi che riguardano periodi di locazioni passati. Perché? Quando un cittadino affitta una casa il contratto lo fa all'inizio o tre mesi dopo la scadenza del periodo di affitto?".
In via Rocco Carabba è in corso di stipula il rinnovo del contratto: "Per quanto tempo abbiamo occupato quei locali senza contratto?".
Altro edificio, altra storia: in via Aldo Moro, non risulta alcun contratto pubblico registrato. L'immobile di proprietà dell'IRRE sarebbe stato concesso in comodato d'uso gratuito al Comune di L'Aquila ma non c'è alcun atto che lo attesti. "L'unica situazione semi-normale - sottolinea il consigliere di Appello per L'Aquila - è quella di via Ulisse Nurzia: contratto stipulato a maggio 2011 con validità 6 anni. Ad oggi in quella sede siamo coperti da un contratto, è l'unico caso anche se anche per quell'immobile il contratto fa riferimento ad un periodo che parte da gennaio 2010 con la stipula effettuata ben 18 mesi dopo".
Poi, l'affondo: "Questa situazione di scellerata e generalizzata mala gestione deve finire: pretendiamo spiegazioni, risposte e azioni immediate da parte della dirigente del settore e della Giunta, in particolare del vice sindaco con delega dott. Nicola Trifuoggi".
Possono prefigurarsi degli illeciti? E' possibile stipulare dei contratti d'affitto retroattivi? Si possono affittare degli uffici pubblici senza la sottoscrizione di un contratto o con la sola determina dirigenziale? "Non mi interessa se per legge la pratica amministrativa è perseguibile", la risposta di Di Cesare. "Deve essere chiaro che non si tratta di una azione di buona amministrazione. A domanda, negli uffici comunali mi è stato detto che è sempre funzionato così. Bene, siamo in consiglio comunale anche per denunciare queste pratiche e per pretendere procedure più consone. Un'amministrazione sana non istruisce pratiche di questo genere. Perché non si firmano i contratti? Quali sono i motivi ostativi?".
In effetti, stiamo parlando di centinaia di migliaia di euro l'anno che il Comune dell'Aquila spende per gli affitti degli uffici: "Non è possibile che siano non-regolati in questo modo. Presenteremo a breve una mozione e una interrogazione in Consiglio comunale". Non solo. Di Cesare si chiede come mai l'Amministrazione non faccia nulla dopo cinque anni per riparare edifici classificati B di sua proprietà e che continui a traccheggiare sulla sede unica: "Ci sono molti immobili di proprietà del Comune che si potrebbero rapidamente ristrutturare. Come è possibile che le case private classificate 'B' siano state ricostruite e gli uffici del Comune invece no? Perché si continuano a spendere soldi pubblici per l'affitto di locali a fronte di immobili di proprietà lasciati in stato di abbandono?".
"Sono stati stanziati 30milioni di euro per la sede unica", incalza il consigliere d'opposizione. "Chi ha detto che devono essere necessariamente investiti per la costruzione di un nuovo immobile? Perché non acquisire un edificio esistente? Perché non ripristinare gli immobili danneggiati? A L'Aquila c'è bisogno di ricostruire non di costruire ancora".
Infine, il consigliere di Appello per L'Aquila ricorda la mozione presentata l'8 ottobre 2013 con il consigliere Enrico Perilli (Rifondazione Comunista) e approvata all'unanimità agli inizi di gennaio: "Vorremmo capire perché non è stata ancora attuata". Cosa prevedeva la mozione? "Un immediato avviso pubblico per la ricerca di locali da affittare per gli uffici attualmente locati in via Roma e un'indagine per conoscere se i proprietari degli altri locali presi in locazione dal comune abbiano o meno rispettato precedenti convenzioni stipulate. Sono passati tre mesi e non è stato ancora fatto nulla".
Storie di edilizia contrattata e mai rispettata che NewsTown denuncia da tempo. L'amministrazione comunale continua ad affittare uffici da costruttori inadempienti che non hanno rispettato le convenzioni stipulate. E - in alcuni casi - sottoscrive contratti di locazione per uffici, o parcheggi, di proprietà pubblica. Come a palazzo Del Tosto così a palazzo Rotilio, in via Avezzano: "Non solo la mozione non è stata rispettata, così come altre che abbiamo presentato in Consiglio e che sono state approvate all'unanimità, ma in data 3 febbraio è stato firmato il contratto di locazione in via Avezzano per il periodo che va dal gennaio 2013 al dicembre 2013 con un costruttore che non so se ha rispettato gli impegni assunti con il Comune dell'Aquila. Gli uffici comunali - in altre parole - non hanno dato seguito all'indirizzo politico espresso in assise consiliare".