Le carriole piene dei faldoni di pratiche bloccate alla Fintecna, a palazzo Chigi, non sono arrivate. Sono rimaste dietro le transenne di una blindata piazza Colonna, negli stessi minuti a Montecitorio i sindacati protestavano per chiedere nuovi finanziamenti a sostegno della cassa integrazione. Niente più che un simbolo, dunque, per attirare un po’ l’attenzione sulla riunione nelle stanze del Governo.
Il sindaco Massimo Cialente, alla guida di una delegazione di sindaci delle aree omogenee, e accompagnato dalla senatrice Stefania Pezzopane è stato ricevuto dal sottosegretario Catricalà poco dopo le 10:30. Mezz’ora di incontro per spiegare all’esecutivo che “dopo i ritardi del regime commissariale, la macchina burocratica ora è pronta, c’è bisogno però di 7miliardi per la ricostruzione”.
La delegazione aquilana è parsa particolarmente soddisfatta, alla fine della riunione: il sottosegretario si è impegnato, a nome del governo, a stanziare con decreto 1 miliardo di euro, entro 15 giorni e con la formula della Cassa deposito e prestiti. “C’è solo un piccolo imbarazzo istituzionale”, ha sottolineato il sindaco, “dovuto al fatto che Napolitano dovrà firmare il decreto allo scadere del suo settenato. Parlerò presto con il Presidente, però, e sono sicuro risolveremo facilmente la situazione”.
Per ora, dunque, si potranno finanziare le pratiche in sospeso: con il miliardo assicurato, le 5000 richieste in arrivo entro la fine del mese di giugno non resteranno inevase. I problemi restano, però. La ricostruzione ha bisogno di fondi certi per i prossimi anni: “il Governo, alla sua scadenza, ha preso atto della estrema precarietà della nostra situazione economica - ha detto l'assessore Pietro Di Stefano - si sono impegnati a trovare fondi per il 2013, e hanno preso l’impegno di trasmettere al futuro esecutivo la nostra pressante richiesta di riattivare il mutuo con la Cassa deposito e prestiti. O si guarda ad una previsione certa di spesa, pluriennale, così che sia possibile trasferire le risorse ai cittadini nei tempi dovuti oppure, tra un anno, saremo costretti a tornare di nuovo a Roma per chiedere nuovi fondi. La presidenza della Repubblica è attenta alla nostra questione, speriamo che il governo Monti almeno lasci questo impegno al governo futuro”.
Staremo a vedere. I problemi non sono stati risolti, semmai rimandati di qualche mese. Non lascia affatto tranquilli.
Non sono mancate le polemiche, come era facile immaginare: il duello a distanza tra l’amministrazione locale e il presidente della Regione, Gianni Chiodi, continua. Per interessante casualità, la delegazione aquilana, all’uscita dagli uffici di Antonio Catricalà, ha incrociato il presidente dell’Emilia Romagna, Vasco Errani, lì per i problemi del suo territorio: “un incontro dolente - ha detto Cialente - che ha reso ancora più evidente l’assenza cronica di Gianni Chiodi, per cui il terremoto è sempre stato solo un fastidio”. Anche la senatrice Stefania Pezzopane non ha risparmiato un affondo al governatore: "mentre sindaci e amministratori erano qui, stamattina, il nostro Presidente non c'era. E' stato un limite. Nonostante questo, andremo avanti".
Pronta la replica di Gianni Chiodi, che stamane era a L’Aquila: “La ricostruzione è iniziata il 7 aprile 2009", ha detto il presidente della Regione a margine della presentazione delle risorse finanziarie messe a disposizione di imprese commerciali e turistiche del cratere sismico. Le risorse ammontano a 7,5 milioni di euro. La misura fa parte di due bandi pubblici, che a breve saranno pubblicati sul Burat, su risorse modulate dai fondi strutturali del Fesr. Chiodi ha anche tracciato un piccolo bilancio dell’impegno della sua giunta: "L'aiuto alla creazione di nuove imprese nel cratere è una soluzione che ha già dato buoni risultati. La rimodulazione del Fesr di ulteriori 4 milioni vuole rappresentare un invito alle imprese a credere alle potenzialità di questo territorio. Come fondi propri della Regione Abruzzo - ha detto - sono stati stanziati in totale 87 milioni di euro per l'area del cratere con finalità legate alla ripresa economica e sociale. Mi sembra un impegno considerevole, con il quale la Regione ha dato una risposta forte alle tante istanze che provenivano dalle aree colpite dal sisma. Per dare il senso dell'impegno, basta dire che le risorse assegnate al cratere sono state il 30% del programma Fesr per l'Abruzzo, condizionando e rivedendo con provvedimenti di rimodulazione, ed è stata questa una precisa scelta politica, l'architettura programmatoria dell'intero Fesr".
Il solito botta e risposta, insomma. Piccola nota di colore: qualche minuto dopo la fine dell’incontro a palazzo Chigi, per piazza Colonna è passato Daniele Capezzone. Avvicinato, il portavoce del Pdl ha sottolineato “il miracolo compiuto dal presidente Berlusconi in città. E’ stato capace, come nessun altro aveva mai fatto, di dare un tetto in pochi mesi a tutte le persone che ne avevano bisogno”. Affermazioni che non hanno bisogno di ulteriori commenti.
La cronaca della giornata da piazza Colonna
12:10 A piazza Colonna è passato anche Daniele Capezzone: "Berlusconi, a L'Aquila, ha realizzato un miracolo", ha detto. "Nessun altro al mondo è mai riuscito ad assicurare case per tutti gli sfollati di una tragedia come quella aquilana".
12:05 L'assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano, è parso meno ottimista del sindaco Cialente: "quello ottenuto oggi è un buon risultato per l'amministrazione, rimane la necessità di attivare al più presto la Cassa depositi e prestiti. Altrimenti, tra un anno, saremo costretti a tornare qui ad elemosinare un altro miliardo. I soldi ottenuti oggi basteranno per le 5mila pratiche bloccate. Speriamo che il governo Monti, prenda l'impegno con l'esecutivo che verrà di assicurare a L'Aquila lo stesso trattamento riservato all'Emilia Romagna".
11:41 Terminato l'incontro a Palazzo Chigi. Il sindaco Cialente si è detto molto soddisfatto: "Il governo ha capito le nostre necessità. Entro quindici giorni, verrà stanziato un miliardo per le pratiche bloccate. Un procedimento necessario, anche se creerà un imbarazzo istituzionale: il decreto, infatti, dovrà essere firmato da Napolitano che è alla scadenza del settenato. Parlerò al più presto con il Presidente, ma non ci saranno problemi. Poi si dovranno valutare le forme più idonee per finanziare la ricostruzione nei prossimi anni. Servono 7miliardi. Per ora, l'importante era far capire al Governo che abbiamo bisogno dei fondi". L'Aquila porta a casa un successo, ha detto la senatrice Pezzopane: "Non era scontato, se è vero che solo pochi mesi fa l'allora commissario, Gianni Chiodi, ha rimandato indietro 500milioni necessari alla ricostruzione."
11:05 E' ancora in corso l'incontro a Palazzo Chigi. La delegazione aquilana, dopo aver percorso qualche metro, intorno a piazza Colonna, con le due carriole piene delle pratiche bloccate alla Fintecna sono rimasti al di là delle transenne, con il gonfalone della città. Ci sono Giovanni Lolli e Pietro Di Stefano, per le opposzioni Pierluigi Properzi e Guido Liris, e altri sindaci del cratere. All'incontro con il sottosegretario Catricalà, stanno partecipando Massimo Cialente, alcuni primi cittadini delle aree omogenee e la senatrice Stefania Pezzopane.
10:40 La delegazione, guidata da Massimo Cialente e da Stefania Pezzopane è entrata a Palazzo Chigi qualche minuto fa. "Speriamo in una pronta risposta del governo", ha detto il sindaco. Alle porte del palazzo, non ci sono però le carriole piene di pratiche inevase, come promesso ieri. Dall'Aquila, l'amministrazione ne ha portate due. Ma sono rimaste fuori da piazza Colonna. La delegazione è composta da una ventina di persone, non ci sono cittadini.
08:30 Si parte. E' il giorno del viaggio istituzionale a palazzo Chigi. Alle 10:30, Massimo Cialente accompagnato da alcuni sindaci delle aree omogenee sarà ricevuto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Antonio Catricalà.