Il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti si è dimesso, in dissenso con il governo per il mancato stanziamento di risorse, nella manovra finanziaria, in favore della scuola.
Appena insediato, Fioramonti aveva detto che se nella legge di Stabilità non si fossero trovati almeno 3 miliardi di euro per scuola e università, avrebbe lasciato il suo posto. E così è stato.
"Sarebbe servito più coraggio da parte del Governo" scrive l'ex ministro su Facebook "per garantire quella 'linea di galleggiamento' finanziaria di cui ho sempre parlato, soprattutto in un ambito così cruciale come l'università e la ricerca. Pare che le risorse non si trovino mai quando si tratta della scuola e della ricerca, eppure si recuperano centinaia di milioni di euro in poche ore da destinare ad altre finalità quando c'è la volontà politica".
Secondo quanto riferiscono diverse fonti di maggioranza, Fioramonti potrebbe lasciare M5s per fondare un gruppo parlamentare autonomo ma 'filogovernativo', come embrione di un nuovo soggetto politico.
"Alle ragazze e ai ragazzi che fanno vivere la scuola e l'università italiana" scrive sempre Fioramonti su Facebook "chiedo di non dimenticare mai l'importanza dei luoghi che attraversano per formarsi, senza arrendersi alla politica del 'non si può fare'. Come diceva Gianni Rodari, dobbiamo imparare a fare le cose difficili. Perché a volte bisogna fare un passo indietro per farne due in avanti. Il mio impegno per la scuola e per le giovani generazioni non si ferma qui, ma continuerà - ancora più forte - come parlamentare della Repubblica Italiana".
Fioramonti era stato all'Aquila pochi giorni fa, il 17 dicembre, per partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico del Gran Sasso Science Institute e incontrare gli enti locali e i comitati civici in occasione della riunione del tavolo sulla ricostruzione dell'edilizia scolastica (l'incontro era stato poi disertato, tra le polemiche, da Comune, Provincia e Regione).
Il tavolo che era nato proprio per volontà dello stesso Fioramonti dopo che l'ex ministro aveva presenziato, insieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all'inaugurazione nazionale dell'anno scolastico in una cerimonia che si era svolta all'Aquila nel piazzale di uno dei musp costruiti dopo il terremoto.
"E' inaccettabile che dopo dieci anni non si sia ripartiti soprattutto nel contesto scolastico, quindi ho chiesto una totale inversione di tendenza, un cambio di passo" aveva dichiarato Fioramonti in quell'occasione, istituendo subito dopo il tavolo ministeriale.
Nella sua ultima visita, Fioramonti aveva annunciato alcune importanti novità a proposito della ricostruzione delle scuole. Una di queste era l'affidamento a Invitalia del ruolo di stazione appaltante, misura pensata per velocizzare l'approvazione dei progetti.
Con le sue dimissioni, viene sicuramente meno un interlocutore che, a detta degli stessi comitati, se non altro aveva dimostrato un'attenzione che a molti suoi precedessori e colleghi di governo era mancata.