Martedì, 31 Dicembre 2019 15:50

Il Passo Possibile respinge le critiche: "Con Biondi nessun accordo sottobanco"

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“Vogliamo incarnare una proposta di governo alternativa. Siamo e rimaniamo all’opposizione, non ci interessano accordi sottobanco. Accettiamo anche le critiche ma vogliamo rispetto”.

Il Passo Possibile respinge le accuse di consociativismo piovutegli addosso in seguito alla decisione di non far mancare il numero legale nel consiglio comunale sul bilancio che ha sancito la rottura tra la Lega e Pierluigi Biondi, aprendo una crisi di maggioranza poi ulteriormente aggravatasi con la spaccatura avvenuta all’interno di Fratelli d’Italia.

La scelta di Americo Di Benedetto e degli altri esponenti del PP di rimanere in aula anche dopo che era divenuto chiaro che il centrodestra non aveva più i numeri, aveva mandato su tutte le furie Articolo 1 e Coalizione sociale - che avevano parlato della nascita di una “nuova maggioranza” - e suscitato le critiche del Pd, con Stefano Palumbo che ha invitato i suoi colleghi di opposizione a fare chiarezza e Stefania Pezzopane che ha parlato di “errore”.

In una conferenza stampa convocata per tracciare il bilancio di un anno di attività politica svolta sia dentro il Comune dell’Aquila che in Regione, Americo Di Benedetto e il presidente del Passo Possibile Fabrizio Ciccarelli hanno difeso e rivendicato la decisione presa una settimana fa, rispedendo al mittente le accuse.

“Se abbiamo partecipato a quel consiglio è stato proprio per dimostrare come ormai non ci fosse più una maggioranza!” ha affermato Di Benedetto “A chi parla di fine della coalizione di centrosinistra rispondo che quella coalizione ha smesso di esistere il giorno dopo il ballottaggio del 2017, quando si è disgregata e non certo per colpa nostra ma per l’assenza di una reazione solidale da parte delle altre forze. Non pretendiamo che gli altri siano sempre d’accordo con noi ma chiediamo rispetto. Nessuno può permettersi di insultarci o parlare al posto nostro”.

“La nostra idea di politica è diversa” ha proseguito Di Benedetto “Non è basata sulla contestazione fine a se stessa ma sulla costruzione di una proposta di governo alternativa. Vogliamo essere un punto di riferimento per chi non si sente più rappresentato, intercettare e valorizzare le energie e le competenze che ci sono in questa città. Finora i riscontri e le risposte che abbiamo ottenuto dai cittadini ci hanno fatto capire che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta. Nessuno più di me è alternativo a Biondi ma non per questo devo arrivare a desiderare che il sinaco della mia città si vada a schiantare contro un muro”.

Di Benedetto, comunque, non ha risparmiato critiche nei confronti del centrodestra: “Pensiamo che in questi due anni e mezzo l’azione amministrativa sia stata carente su molte cose: dalla ricostruzione pubblica ancora ferma alle scuole, dalla mancata risoluzione del problema dei parcheggi in centro storico alla gestione del Progetto Case. Si è fallito anche nel rappresentare la città a livello nazionale nell’anno del decennale, quello che è accaduto in occasione delle polemiche per il Festival degli incontri è stato brutto a vedersi. Di certo non hanno giovato i cambiamenti in giunta,  c’è chi ha usato il proprio ruolo da amministratore come trampolino mentre invece governare implica una dedizione assoluta, continua. Non sono ammesse distrazioni”.

“L’aspetto più deludente e negativo di questi due anni e mezzo di giunta Biondi” ha rincarato Ciccarelli “è stata l’incapacità del sindaco di ricucire i rapporti con quella parte di città che non l’ha sostenuto, di essere davvero il sindaco di tutti. A dispetto degli inviti all’inclusione, abbiamo registrato un atteggiamento divisivo”.

Di Benedetto e Ciccarelli hanno sottolineato anche i risultati ottenuti dal Passo Possibile in consiglio regionale, dove l'asociazione è presente con lo stesso Di Benedetto nel gruppo Legnini presidente: “Alle elezioni di febbraio abbiamo ottenuto un risultato straordinario, considerando che non avevamo un radicamento territoriale. Sappiamo tutti quanto siano difficili le elezioni regionali. Se avesse vinto Legnini, avremmo avuto addirittura un altro nostro esponente in consiglio (Emanuela Iorio, ndc). Registriamo anche i due nostri rappresentanti eletti alle elezioni provinciali (Fabio Camilli e Paolo Romano, ndc) e agli usi civici (Elia Serpetti, Antonio Nardantonio e Cesare Miconi, ndc)”. 

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