Venerdì, 17 Gennaio 2020 13:03

L'Aquila, altro che crisi superata: restano tesi i rapporti in maggioranza

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Si è riunita stamane la Commissione consiliare 'Garanzia e Controllo' convocata dal presidente Giustino Masciocco per l'approvazione della relazione di verifica del programma amministrativo.

A due anni e mezzo dall’inizio del mandato, “è stato opportuno – anzi, direi giusto e doveroso – che la Commissione si sia espressa attraverso un documento formale” che, di fatto, è stato adottato dalle sole forze politiche di opposizione, ha spiegato Masciocco.

“La V Commissione annualmente, in occasione dell’approvazione della salvaguardia degli equilibri di bilancio, dovrebbe riunirsi per valutare l’aderenza dell’attività politico amministrativa al programma di mandato”, ha chiarito il presidente dell'assise. Ebbene, “fino ad oggi non era stato fatto e, dunque, la riunione di stamattina, col documento adottato dalle minoranze, ha sanato un vulnus”.

Tuttavia, i consiglieri di maggioranza – in particolare la capogruppo di Fratelli d’Italia, Ersilia Lanciahanno denunciato come il documento non fosse accompagnato, come previsto, da una relazione puntuale sullo stato d’attuazione del programma di mandato. Di fatto, Lancia ha contestato che si potesse discutere a partire dalle “osservazioni, dai commenti personali” del presidente: “purtroppo, la Commissione Garanzia non è mai stata dotata – né dal precedente governo di centrosinistra né dall’attuale amministrazione di centrodestra – di un ufficio di supporto”, ha sottolineato Masciocco; “l’attività è demandata, di fatto, all’ufficio di presidenza: non c’è la volontà di far funzionare l’assise compiutamente. La relazione adottata dai gruppi di minoranza altro non è – ha tenuto a specificare il presidente – che l’esame oggettivo delle cose fatte e di quelle non fatte”.

Ma Masciocco ha voluto ribadire che l’adeguamento del programma di mandato è uno specifico obbligo di legge per l’amministrazione attiva: “la norma, oltre ad obbligare i candidati alla carica di sindaco, al momento dell’accettazione della candidatura, a presentare il programma di mandato, prevede che il documento venga approvato, e dunque adottato, dal Consiglio comunale, chiamato a verificarlo puntualmente ed a modificarlo, se necessario. Ora, è accettabile che non si metta mano ad un documento vecchio di due anni e mezzo, sottolineando gli obiettivi raggiunti, da raggiungere e quelli che non si intende più perseguire, aggiornando così gli orientamenti dell’azione politico amministrativa?”.

In effetti, se si mettono a confronto il Documento unico di programmazione approvato meno di un mese fa e il programma di mandato adottato ad inizio legislatura si evince come siano disallineati. “Basta prendere il Dup, declinarlo come rinnovato programma di mandato, portarlo in Consiglio ed approvarlo. Tra l’altro – ha aggiunto Masciocco – le stesse forze di maggioranza hanno trovato soluzione alla crisi individuando una ventina di obiettivi prioritari da cogliere: loro stessi hanno ammesso la necessità di rivedere il programma di mandato dando impulso all’attività politico amministrativa. Mi chiedo, qual è il problema? La crisi è risolta, la maggioranza è di nuovo salda, non mi pare ci possano essere ostacoli ad una franca discussione consiliare”.

Una provocazione, evidentemente.

Sebbene le forze di centrodestra abbiano fatto trapelare di aver trovato la quadra, con la redazione di un documento sottoscritto dai partiti di coalizione che intende rilanciare l’azione dell’esecutivo, i rapporti in seno al centrodestra restano tesissimi.

Sta a dimostrarlo il botta e risposta a mezzo stampa tra il gruppo Forza Italia – Udc e la Lega. Il capogruppo dell’Unione di centro Luciano Bontempo, rivendicando l’asse con i forzisti, ha parlato di “incomprensibile e sterile atteggiamento di partner politici – la Lega, ndr – che nulla di concreto hanno a rivendicare se non una visibilità del tutto infantile e discutibile”, aggiungendo l’invito “a tutti di tornare, senza ritardo, al lavoro per dare risposte alla città, con l'auspicio di porre fine, in via risolutiva, alle scevre esitazioni cui si assiste ormai da troppo tempo". Secca la replica del coordinatore regionale del Carroccio, Luigi D’Eramo: “La Lega rifugge sempre la logica della polemica politica e delle strategie di palazzo preferendo ad esse risposte sul campo, buona amministrazione e obiettivi di lungo corso, come testimonia il proficuo lavoro portato avanti dai propri assessori di riferimento all’interno della giunta. Continueremo su questa linea, pensando esclusivamente al bene della collettività e agli impegni presi in campagna elettorale. Auspichiamo che cessino immediatamente fughe in avanti e analisi sconclusionate, illogiche e prive di senso politico che pure hanno fatto seguito, incredibilmente, all’accordo di maggioranza".

Stanno a dimostrarlo anche le richieste di convocazione della Commissione ‘Garanzia e Controllo’ pervenute al presidente da esponenti della maggioranza per discutere l’azione amministrativa degli assessori non espressione del loro gruppo politico. Masciocco lo ha comunicato stamane ai consiglieri commissari: il capogruppo di Forza Italia, Giorgio De Matteis, ha messo per iscritto la richiesta di convocazione di una riunione dell’assise sull’azione dell’assessore della Lega Fabrizio Aquilio in tema di rilancio turistico del territorio; d’altra parte, il capogruppo di Benvenuto Presente, l’esponente di Fratelli d’Italia Daniele D’Angelo, ha presentato istanza per una riunione dell’assise di controllo sulle azioni messe in campo dagli assessori Fabrizio Taranta (Lega) e Francesco Bignotti (L’Aquila futura), per le rispettive competenze, per mettere a freno le attività di alcuni allevatori delle frazioni montane che non rispettano le date di demonticazione e monticazione, ossia dello spostamento di greggi e mandrie nei pascoli in altura o in quelli più bassi a seconda delle varie stagioni dell’anno.

A dire che i rapporti in maggioranza non sono nient’affatto ristabiliti, se è vero che i consiglieri di centrodestra trattano con gli assessori della Giunta per mezzo della Commissione di Controllo piuttosto che nelle riunioni di coalizione.

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