"Oggi il Consiglio comunale dell’Aquila avrebbe dovuto discutere e votare la proposta del consigliere Paolo Romano, condivisa con il resto dell’opposizione, di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita ed ex deportata Liliana Segre; purtroppo a causa di defezioni interne alla maggioranza, non è stato possibile raggiungere il numero legale e la seduta è stata sospesa. Anche il sindaco Pierluigi Biondi inizialmente presente si è allontanato dal consiglio. All’ANPI dell'Aquila non interessano le motivazioni politiche dello scontro interno alla maggioranza sia chiaro, a noi sta a cuore il fatto che un argomento così importante come la cittadinanza alla Segre venga discusso con prontezza, intelligenza e spirito di condivisione, cercando di coinvolgere anche il primo cittadino".
Si legge in una nota diffusa dall'Associazione nazionale dei partigiani d'Italia che ribadisce come sarebbe stato "utile e meritorio se l’assise comunale avesse discusso di questo tema all’indomani del giorno della memoria; tuttavia, auspichiamo che la proposta venga ripresa al più presto, che venga discussa con civiltà e sensibilità e che venga votata all’unanimità come è stato fatto in decine di comuni italiani amministrati da maggioranze di tutti gli schieramenti. In questo senso facciamo appello a tutte le forze politiche e a tutta la cittadinanza per rendere quanto prima Liliana Segre cittadina onoraria della città".
Delusione e sconcerto esprimono anche le Democratiche della provincia dell'Aquila.
Le democratiche chiedono la riconvocazione del Consiglio così che si possa, finalmente, procedere all'attribuzione della cittadinanza onoraria alla senatrice Segre. "Dalla nostra richiesta, accolta e fatta propria da tanti, al di là delle appartenenze, e di questo siamo orgogliose, sono trascorsi mesi e sarebbe tempo che il Consiglio onorasse la città con la cittadinanza onoraria ad una donna libera, forte, testimone di un messaggio universale di civiltà contro ogni forma d'odio".
La richiesta delle Democratiche, ribadita ieri nel corso dell'iniziativa dedicata alla Giornata della Memoria, cui hanno partecipato donne ed uomini di diverse sensibilità politiche, "è elemento d'onore per l'intera città e risulterebbe ancor più incomprensibile ogni ulteriore rinvio. Restiamo, ancora, in attesa di concretezza".