"In un momento difficile come quello che sta vivendo l'Italia intera, con i nostri cittadini chiamati a enormi sacrifici per isolare il Covid-19, è dovere delle Istituzioni regionali lavorare incessantemente per offrire soluzioni concrete, sia in termini di salute pubblica che di sostentamento economico. Sono rimasta sorpresa da ciò che ho letto sugli organi di informazione, con l'Assessore regionale al lavoro Piero Fioretti che avrebbe prima convocato e poi annullato due riunioni, rispettivamente l'11 e il 18 marzo, con organizzazioni sindacali, associazioni datoriali e imprenditoriali, per affrontare l'emergenza Coronavirus, giustificando la decisione a seguito di 'un attento esame dell'ultimo provvedimento governativo in materia di contrasto alla diffusione del Covid-19'. Non so come l'Assessore abbia interpretato il testo, ma possiamo garantire che il Decreto sia stato scritto esclusivamente per bloccare potenziali occasioni di contagio, e non per rallentare il lavoro di chi ha responsabilità di governo".
Questo è il commento del Capogruppo M5S Sara Marcozzi, che aggiunge: "Le riunioni si possono e si devono continuare a fare. Se non all'interno di uffici, per evitare assembramenti di persone, vanno svolte in videoconferenza. Non si può temporeggiare ancora, magari aspettando di poter riprendere i regolari ritmi e gli usuali spazi lavorativi, per dare ossigeno al sistema economico abruzzese. Non c'è un minuto da perdere, ed è un dovere della Giunta lavorare a testa bassa fin da subito, facendo particolare attenzione allo stanziamento dei fondi europei, rimodulando quelli già impegnati e pianificando con intelligenza quelli della nuova programmazione, redigendo bandi snelli e tagliando la burocrazia inutile".
Il lavoro di sostegno alle imprese passa anche attraverso riunioni e tavoli istituzionali da convocare urgentemente, "e il Decreto del Presidente Conte non può diventare la scusa di Regione Abruzzo per rallentare. La tecnologia offre tutte le soluzioni possibili per aggirare ogni barriera. Noi diamo piena disponibilità a fare la nostra parte in questo momento di difficoltà, superando, con proposte concrete, quei contrasti politici che, di fronte alla salute degli italiani e degli abruzzesi, finiscono in secondo piano. Ma al tempo stesso, mi aspetto da tutti gli Assessori un impegno senza sosta. Questo è il momento in cui bisogna lavorare di più, non di meno".
La replica di Fioretti: "Non si rende conto della gravità della situazione"
"Le affermazioni della consigliera Sara Marcozzi danno pienamente l'idea che l'esponente dei 5 Stelle non si è ancora resa conto della gravità della situazione e dell'emergenza che vive il nostro Paese".
Lo afferma l'assessore alle Politiche del Lavoro, Piero Fioretti, in merito alle due riunioni con sindacati e organizzazioni datoriali disdette alla luce di quanto disposto dall'ultimo provvedimento del Governo in materia di Covid-19.
"Se in questo momento la consigliera Marcozzi trova politicamente conveniente accusare il governo regionale di utilizzare i provvedimenti del governo nazionale per rallentare il proprio impegno amministrativo, è libera di farlo, ma non posso accettare letture fantasiose. Lo svolgimento di riunioni in un luogo chiuso - aggiunge l'assessore al Lavoro -, anche nel rispetto della distanza di sicurezza, è una potenziale situazione di contagio, come indicato nel Dpcm. Non solo, il provvedimento governativo estende per la prima volta la zona rossa su tutto il territorio nazionale con pesanti limitazioni di mobilità anche in Abruzzo. Per questo, già contattato da diversi interlocutori sindacali e dalle associazioni di categoria, sentiti gli altri partecipanti alla riunione, ho ritenuto opportuno e doveroso rinviare i due appuntamenti, non per rallentare il confronto ma, al contrario, per agevolare una partecipazione quanto più ampia possibile in attesa, speriamo presto e in modo chiaro, che il governo nazionale determini le azioni straordinarie autorizzate in materia di lavoro e economia. Comprendo la posizione politica e di parte della Consigliera, ma il mio ruolo mi impone di agire nel rispetto delle direttive nazionali e per la salvaguardia di tutti i rappresentanti delle categorie coinvolte - conclude Fioretti - senza ridurre il tutto a mera propaganda come purtroppo si è tentato di trasformarla. Non è proprio il momento!"