Mercoledì, 11 Marzo 2020 14:53

Biondi: "Ricostruzione pubblica come grande opera per il rilancio del Paese"

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“Stiamo conformando le nostre attività seguendo in maniera costante le indicazioni che arrivano dal livello nazionale: l’emergenza è nazionale, c’è una filiera di comando precisa con norme che vanno attuate: all’amministrazione comunale non spetta il compito di emettere ordinanze bensì di comunicare correttamente alla popolazione le misure che si stanno assumendo, di assistere la popolazione e supportare le altre istituzioni”.

Parole del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi che, stamane, ha tenuto una conferenza stampa su facebook.

In questo senso, “l’accordo con la Prefettura è che i sindaci non emettano ordinanze ancor più restrittive di quelle assunte dal Governo, per non esporsi a profili di illegittimità”. Vale anche per i cantieri della ricostruzione, di cui molti cittadini auspicano la chiusura: “tuttavia, sto preparando una lettera da inviare al presidente dell’Ance provinciale – ha svelato Biondi – con la quale riporterò le legittime preoccupazioni dei cittadini chiedendo all’associazione dei costruttori di verificare se vi siano imprese che possano decidere di sospendere autonomamente le proprie attività, stante la salvaguardia degli operai e delle economie delle aziende”.

D'altra parte, in considerazione della normativa vigente non sussistono le condizioni affinché venga emanata un'ordinanza sindacale di chiusura dei cantieri della ricostruzione; il blocco delle opere in corso, pertanto, anche al fine di evitare danni economici e contenziosi legati a eventuali ritardi nella consegna dei lavori, potrà essere determinato esclusivamente dalle imprese, in completa autonomia.

Il primo cittadino ha spiegato che al momento, d’accordo con la Prefettura, non è stato ancora aperto il Coc, il centro operativo comunale: “è un obbligo previsto solamente in caso di contagio conclamato non tracciabile”. Tuttavia, è stata istituita una “mini unità di crisi comunale, continuamente al lavoro, sostenuta dal punto di vista tecnico-scientifico da Asl e Università. Compito prioritario delle istituzioni è garantire la tenuta del sistema sanitario locale”, ha aggiunto Biondi; e dunque, “non affollate l Pronto soccorso – l’appello ai cittadini - chiamate il 118 solo in caso di necessità, tenendo come punto di riferimento prioritario i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta”.

Stamane, Biondi ha fatto un sopralluogo alla struttura così detta ‘G8’, accompagnato dal primario del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale San Salvatore Franco Marinangeli: “prosegue incessante l’attività per realizzarvi dei posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva che potrebbero essere necessari qualora, come previsto dal piano d’emergenza regionale, l’ospedale dell’Aquila diventasse uno degli hub di riferimento regionale” ha sottolineato, chiarendo che, nelle prossime settimane, potrebbero essere assunti ulteriori provvedimenti di chiusura di pezzi d’ospedale e di presidi territoriali per dare risposta alle esigenze dei contagiati da coronavirus.

Superata la fase acuta dell’emergenza sanitaria, bisognerà affrontare le conseguenze economiche che si annunciano durissime: “i titolari di partita Iva, i professionisti, i dipendenti delle attività più colpite hanno già avuto le prime avvisaglie”, le parole di Biondi; “stamane, il premier Conte ha annunciato un impegno di 25 miliardi di euro per fronteggiare l’emergenza: i primi 12 miliardi verranno inseriti in un decreto legge che il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare venerdì. Ebbene, ho intenzione di inviare una lettera ai parlamentari – che sarà mia premura condividere con i sindaci delle altre città capoluogo di provincia – per chiedere un sostegno alle attività economiche che più stanno subendo la crisi, penso alla ricettività alberghiera ed extra alberghiera, al turismo, alle attività di somministrazione di alimenti e bevande, ai centri sportivi e così via. Per queste categorie, sarà necessario l’accesso agli ammortizzatori sociali. Una questione mi preme sottolineare” ha aggiunto Biondi: “la sospensione di tasse, mutui, adempimenti fiscali e contributivi, non basta e noi lo sappiamo bene: questo territorio, in particolare, si è indebitato al limite del sopportabile per ripartire dopo il terremoto; servono misure che consentano di condonare alcune spese, di non pagare alcune tasse prevedendo che la relativa copertura sia a carico dello Stato. Lo abbiamo già vissuto: a seguito del sisma, la sospensione di tasse e tributi ha dato al territorio un poco di respiro ma la prospettiva è rimasta nerissima fino a quando, nel 2011, il governo di allora decise l’abbattimento al 60% delle tasse non versate e la restituzione in 10 anni. In occasione del sisma, la misura venne estesa a tutte le categorie: stavolta, è chiaro se andrà messa in campo una differenziazione tra coloro che stanno subendo i riflessi diretti della crisi e coloro che, per fortuna, non patiranno particolari conseguenze”.

Dunque, il sindaco Biondi si è soffermato sui possibili riflessi che l’emergenza avrà sui processi di ricostruzione nel cratere: “di certo, la ricostruzione non si fermerà. Le somme disponibili restano. Piuttosto, preoccupa constatare che l’emergenza che stiamo affrontando chiederà risorse ingentissime allo Stato e sappiamo bene che in quest’anno solare finiranno gli stanziamenti previsti per la ricostruzione dalla Legge di bilancio 2015. Credo sarà assai più complicato andare a reclamare ulteriori fondi per il cratere. Il governo è chiamato ad un grandissimo sforzo, ad affrontare la crisi contingente non dimenticando le emergenze passate”.

Di contro, ha proseguito Biondi, “posso già annunciare i provvedimenti che assumeremo come Ente locale allorquando la crisi sanitaria sarà superata: ho chiesto al titolare dell’Ufficio speciale e al dirigente del settore Ricostruzione privata di predisporre lettere di diffida a quei presidenti di consorzio che non hanno ancora consegnato le pratiche parte seconda, sebbene i termini siano abbondantemente scaduti. Parliamo di circa 300 progetti per mezzo miliardo di euro: se riuscissimo ad istruire e licenziare queste pratiche entro l’anno, immetteremmo sul territorio mezzo miliardo di euro che genererebbero importanti economie”.

E a proposito di ricostruzione, ed in particolare della ricostruzione pubblica del cratere 2009, “stiamo lavorando ad una proposta da avanzare al Governo; la ministra Paola De Micheli ha detto che verranno individuati dei commissari per sbloccare le grandi opere pubbliche, un intervento necessario per aumentare il pil abbattendo il debito: ebbene, tra le grandi opere deve esserci anche la ricostruzione pubblica dell’Aquila e del cratere, e non parlo soltanto delle scuole, che potrebbe sbloccare un ulteriore mezzo miliardo di euro, senza contare la realizzazione dei sottoservizi nelle frazioni e nei comuni del cratere che ancora va puntualmente quantificata”.

Un ultimo accenno alla fiaccolata del 5 aprile: “è evidente che l’emergenza non finirà il 3 aprile” ha chiarito Biondi; “stiamo studiando col Responsabile della sicurezza del Comune e con la Protezione civile una formula alternativa per le celebrazioni: se l’emergenza dovesse essere ancora in una fase acuta, però, dovremmo pensare, almeno per quest’anno, di alimentare il ricordo in maniera differente”.

Ultima modifica il Mercoledì, 11 Marzo 2020 22:17

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