Mercoledì, 25 Marzo 2020 20:43

Coronavirus Abruzzo, Regione decreta la zona rossa per altri cinque comuni nella provincia di Pescara. Marsilio: "In corso trattativa per avere dagli USA macchinario per fare più tamponi"

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La Regione Abruzzo istituisce una seconda zona rossa interna dopo quella decretata la scorsa settimana per 5 comuni della Valfino, nel Teramano, e il comune di Elice, nel Pescarese.

Marsilio, in conferenza stampa, ha annunciato che l’ordinanza, in vigore a partire da questa sera, riguarderà cinque comuni della comunità montana Vestina, in provincia di Pescara: Civitella Casanova, Farindola, Penne, Picciano e Montebello di Bertona.

Per questi paesi scatteranno misure ancor più restrittive, che andranno ad aggiungersi a quelle già esistenti contenute nei decreti e nelle ordinanze nazionali e cioè: chiusura di tutte le attività, a eccezione di quelle essenziali (alimentari/supemercati e farmacie), e divieto assoluto di ingresso e uscita per tutti, a eccezione di coloro che lavorano nella sanità, nelle forze dell’ordine, nei vigili del fuoco o in altri corpi statali impegnati nella gestione dell’emergenza.

Il provvedimento, ha detto Marsilio, è stata deciso dopo le valutazioni e le indicazioni fornite dalla Asl e servirà a evitare che nella provincia di Pescara, che da sola presenta più della metà di tutti i casi di contagio a livello regionale, si aprano altri focolai. L’obiettivo è anche quello di isolare l’area metropolitana di Pescara.

E a proposito di contagi, Marsilio ha spiegato che l’impennata dei numeri odierni (124 nuovi casi positivi) si deve al fatto che ieri i laboratori in cui vengono effettuati i tamponi - il laboratorio di micro biologia di Pescara e lo Zooprofilattico di Teramo – ne avevano potuti processare pochissimi a causa del venire meno della scorta di reagenti.

“Se si sommano ai 26 casi di ieri i 124 di oggi e si fa una media” ha detto Marsilio “viene fuori che siamo intorno a 75 casi al giorno, un numero che rispecchia l’andamento che stiamo registrando in maniera costante da quasi una settimana a questa parte e che mi porta a dire, con tutte le cautele del caso e nella consapevolezza che nelle prossime ore potremmo anche essere smentiti, che potremmo essere davanti l’inizio di una regressione”.

Secondo una proiezione effettuata qualche giorno fa sulla base di un modello matematico da un équipe di esperti che fanno capo al referente regionale per le maxi emergenze, Alberto Albani (presente alla conferenza stampa di Marsilio a Palazzo Silone insieme agli assessori regionali Verì, Imprudente e Liris e al capo dell'unità di crisi regionale Silvio Liberatore), a fine mese il numero di contagi in Abruzzo si attesterà sui 1500 casi. L’andamento che si sta registrando in questi giorni sembrerebbe condurre verso tale soglia, il che confermerebbe, ha detto Marsilio, che l’Abruzzo, finora, è stato meno colpito dalla diffusione del virus rispetto ad altre regioni.

“Ma è fondamentale” ha ammonito Marsilio “continuare a osservare le direttive e le misure restrittive, guai se abbassassimo la guardia. Rischieremmo di vanificare tutti gli sforzi fatti finora”.

A proposito di sforzi, quelli economici che la Regione sta facendo per assicurarsi l’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale e dei macchinari per le terapie intensive sono notevoli, ha detto Marsilio. “Purtroppo ci sono oggettive difficoltà nel reperimento di questo materiale, visto che l’emergenza è estesa a tutto il mondo” ha ricordato il governatore, che ha parlato di una vera e propria “guerra” per accaparrarsi le forniture e di scenari degni di un film di spy story, con faccendieri che vanno in giro per il mondo con valigette piene di contanti per battere sul tempo la concorrenza.

Marsilio ha dato notizia che in queste ore è in partenza da Mosca un aereo cargo pieno di mascherine FFP2 e FFP3 acquistatee direttamente dalla Regione. L’aereo arriverà nella notte o al più domattina a Malpensa e ad attenderlo, ha detto Marsilio, ci sarà anche una scorta armata attrezzata dalla Regione che avrà il compito di far sì che il carico arrivi fin qui senza essere intercettato o requisito, come sta avvenendo di frequente in queste settimane.

In mezzo a questa guerra di tutti contro tutti e dinanzi alla lentezza con cui arriva il materiale ordinato attraverso i canali nazionali – tramite la Protezione civile e il commissario Arcuri – la Regione, ha rimarcato Marsilio, si sta muovendo da sola, rivolgendosi direttamente al mercato privato: “Arcuri ha detto di aver distribuito in tutta Italia 700 ventilatori" ha evidenziato Marsilio "noi ne abbiamo visto nemmeno uno. Ne aspettavamo altri dalla Germania, dovevano servire alle terapie intensive, ma abbiamo scoperto, quando sono arrivati, che invece erano ventilatori per le terapie sub intensive. Altri 5 ventilatori ci sono stati promessi domenica scorsa la consegna viene rinviata di sei ore in sei ore”.

Uno degli acquisti che la Regione sta trattando è quello di un macchinario, fabbricato in Usa, che consentirebbe di fare migliaia di tamponi a settimana. Riuscire ad aggiudicarsi uno strumento simile consentirebbe di estendere di molto il raggio delle persone da sottoporre a tampone, a iniziare dai medici e dagli infermieri, che è ciò che chiedono da giorni sia i sindacati sia molti partiti.

“Oggi i due laboratori che abbiamo attivato riescono a processare tra i 400 e i 600 tamponi al giorno” ha ricordato Marsilio, che comunque ha annunciato l'apertura imminente di un terzo laboratorio all'università di Chieti “E’ chiaro che con risorse limitate si deve dare la priorità ai pazienti che vengono ricoverati con sintomi acuti. Con questo macchinario però potremmo fare tamponi anche ai contagiati con sintomi lievi e al personale medico-sanitario”.

Per quanto riguarda l’apertura di nuovi ospedali Covid, Marsilio ha detto che il problema non sono le strutture da reperire e riconvertire ma l’assenza di personale qualificato: “Servono medici e infermieri già formati e non nascono da un giorno all’altro. Non si possono mandare allo sbaraglio persone con scarsa esperienza che si infetterebbero al primo giorno”. Marsilio ha detto che la Regione ha chiesto alla Croce Rossa l’attivazione di un ospedale da campo da 50 posti letto ad Avezzano, da attrezzare all’interno dei capannoni dell’interporto della Protezione civile. In queste ore è in corso un confronto per capire se ci sarebbero le risorse umane per poterlo gestire.

Marsilio ha parlato anche della sperimentazione che si sta facendo anche in Abruzzo sul Tocilizumab, il farmaco già in uso per il trattamento dell’artrite reumatoide, che pare funzionare anche nel trattamento del Covid 19, riducendo i pazienti che hanno bisogno della terapia intensiva. “Oltre alla sperimentazione nazionale” ha detto Marsilio “ne stiamo facendo una a livello regionale, a Pescara, sotto la guida del professor Giustino Parruti (infettivologo, ndc). La sperimentazione, suffragata anche da uno studio accademico condotto all’Università dell’Aquila dal professor Giacomelli, un immunoreumatologo, sembrerebbe indicare che l’uso precoce di questo farmaco può rallentare e depotenziare la malattia soprattutto nella fase in cui questa intacca i polmoni”.

“Sto per firmare” ha concluso poi Marsilio “anche una nuova ordinanza per regolamentare gli accessi alle case di riposo”.

Blasioli su zona rossa: "Bene l'ampliamento, ma Loreto, Città Sant'Angelo e Collecorvino andavano incluse"

"E' un bene che il Presidente Marsilio si sia deciso ad ampliare la zona rossa, non capisco il perché dell'esclusione di località come Città Sant'Angelo, Loreto e Collecorvino, che ne sono rimaste fuori, sebbene anche duramente toccate da contagi e perdite".

Ad affermarlo, in una nota, è il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli.

"L'estensione era necessaria, lo chiedevano da giorni i sindaci e la popolazione del comprensorio vestino, ai quali mi sono aggiunto anch'io l'indomani della prima ordinanza regionale, era il 19 marzo, con una lettera al Prefetto, affinché fossero ricompresi anche altri centri".

"Bisognava essere un po' più coraggiosi e allargare quei confini per difendere meglio l'area, consentire un maggiore isolamento e, così, magari, far scendere la conta dei nuovi casi e delle nuove vittime sia nell'area vestina che sulla costa, seguendo le indicazioni che la Asl di Pescara forniva e che il Presidente inspiegabilmente aveva preso a fondamento dell'ordinanza pur limitandola solo ad Elice per la Provincia di Pescara. Speriamo che quella scelta non sia stata irreversibilmente dannosa e che questa inclusione consenta di recuperare ora questo ritardo".

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