Giovedì, 09 Aprile 2020 10:02

Coronavirus, in Abruzzo rallentano i contagi e si attenua la pressione sugli ospedali: via libera, però, all'accordo con i privati

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Avevamo scritto, nei giorni scorsi, della decisione del Comitato regionale emergenza urgenza (Crea) che, riunito sabato 28 marzo, sebbene il sistema sanitario regionale stesse reggendo al diffondersi dei contagi da coronavirus - "in Abruzzo non c'è ancora un quadro che possa presagire un collasso del sistema. Ad oggi, complessivamente nelle quattro Asl, risultano disponibili 276 posti letto tra rianimazione, malattie infettive, pneumologia e medicina", aveva chiarito l'assessore Nicoletta Verì - aveva deciso di alzare il livello d'allerta in Abruzzo da 3 a 4, il massimo possibile.

Una questione nient'affatto banale. Anzi. 

Il passaggio dal livello 3 al livello 4, ovvero "in presenza di grave emergenza epidemica, con gravi rischi di salute per la popolazione e l’organizzazione sociale”, si è sostanziato - così come protocollato dal Ministero della Salute - nell'obbligo di attivare centri Covid dedicati in ognuna delle quattro Asl; una direttiva perentoria che ha costretto le aziende ad una riorganizzazione dei reparti ospedalieri per fare posto a pazienti covid. Non solo. Con l'innalzamento della soglia d'allerta, si è dato il via libera alla possibilità di ricorrere ai privati.

Una decisione che ha fatto discutere, così come ha fatto storcere il naso la notizia che, già il lunedì successivo, l'assessore Verì ha annunciato che nel corso del fine settimana c'erano stati "una serie di incontri con i titolari delle case di cura" durante i quali le cliniche avevano dato la loro disponibilità "a mettere in rete posti letto per i pazienti covid, definendo un livello di intensità per la terapia intensiva e sub intensiva. E' stata anche condivisa una bozza di contratto che dovrà ora essere sottoscritta", ha aggiunto l'assessore regionale alla sanità.

Un 'tempismo' perfetto. 

Sta di fatto che ieri, 8 aprile, sebbene la situazione rispetto ai giorni scorsi sia persino migliorata in termini di ospedalizzazione dei pazienti affetti da coronavirus - in Abruzzo, 1 paziente su 20 ha bisogno della terapia intensiva - con ordinanza numero 28 a firma del governatore Marco Marsilio è stato disposto il coinvolgimento delle cliniche private con l’obbligo del rispetto di tutte le misure di sicurezza per evitare il contagio. 

Si prevede che le cliniche vengano remunerate a tariffa piena rispetto al Drg - l'indicatore di complessità dei casi - per le casistiche chirurgiche 'no covid' che non comportino la presenza di personale delle Asl; nel caso in cui venga messo a disposizione personale medico-chirurgo dell'azienda pubblica, la quota viene abbattuta del 15%.

Per ciò che attiene i pazienti 'covid', invece, sono state fissate delle tariffe giornaliere "per la durata dell'effettiva degenza": per le strutture private 'covid' senza posti letto di terapia intensiva si prevede una remunerazione di 250 euro a posto letto; per le strutture 'covid' con posti letto di terapia intensiva, invece, è stata concordata una tariffa di 700 euro al giorno per la terapia sub-intensiva e 1.100 euro per la terapia intensiva.

Le cliniche saranno abilitate ad effettuare con proprio personale i prelievi per gli esami diagnostici ai ricoverati attraverso il tampone.

"Il coinvolgimento degli operatori privati (in possesso dei necessari requisiti strutturali e di sicurezza) nella gestione dell'emergenza legata al Covid 19 è stabilita dai decreti del Governo nazionale, non comporta alcun aumento di spesa per le casse regionali e, contemporaneamente, ci consentirà una ancora migliore gestione della presa in carico dei pazienti nel caso la situazione dovesse malauguratamente peggiorare", ha tenuto a precisare l'assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì. In ogni caso "i privati entreranno in campo solo nel momento in cui dovessero essere esauriti i posti letto negli ospedali pubblici dedicati ai positivi al virus".

Ai privati - ha chiarito l'assessore - "è concesso di accogliere pazienti nei limiti del budget già loro assegnato per l'anno in corso, senza alcun aggravio per la Regione. Nel contratto, inoltre, vengono stabiliti con precisione i setting assistenziali legati all'emergenza".

La Verì rimarca che il governo regionale ha predisposto tutti gli strumenti per adeguarsi a quanto previsto dal Decreto 18 del Governo nazionale, che stabilisce i criteri di implementazione dell'assistenza sanitaria nelle varie Regioni. "Come ho detto più volte nelle ultime settimane - continua - abbiamo il dovere di non farci trovare impreparati nel caso la pandemia dovesse improvvisamente peggiorare, perché purtroppo nessuno può sapere quale sarà la futura evoluzione. La Regione ha messo precauzionalmente in campo tutti gli strumenti non solo per garantire l'assistenza ai pazienti Covid, ma sta ponendo le basi anche per una ripresa graduale dell'assistenza sanitaria per le altre patologie, che in questo momento di emergenza è stata in parte rinviata, fatte salve le urgenze".

Ultima modifica il Giovedì, 09 Aprile 2020 21:26

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