“Serve chiarezza sull’ordinanza regionale per l’accesso agli orti”.
Ad affermarlo, in una nota, è il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci.
“In questo periodo” afferma Pietrucci “l’incertezza e l’ambiguità sono avversari temibili tanto quanto i ritardi e le manchevolezze in campo sanitario e di gestione della pandemia. Dispiace constatare come, a cadenza regolare, siano diventate lo strumento di gestione amministrativa della nostra Giunta Regionale d’Abruzzo”.
“Mi riferisco, con tutta evidenza, all’ordinanza 36/2020 del Presidente della Giunta regionale Marsilio, che ha appena siglato un documento apparentemente a favore degli agricoltori, in cui si dispone - con carattere estensivo e in deroga ai provvedimenti nazionali - la possibilità di “… manutenzione di aree pubbliche e private, compresi: orti, vigneti ed ortofrutticole in genere, per interventi urgenti anche finalizzati alla manutenzione e la prevenzione di danni all’incolumità personale e al patrimonio arboreo naturale, sempre nel rispetto delle richiamate misure di comportamento finalizzato al contenimento del contagio””.
“La risonanza che l’ordinanza ha avuto chiarisce quanto questo argomento sia importante per la Regione e come sia fondamentale per chi, nelle aree rurali possiede orti e campi anche a livello hobbistico e di sostentamento familiare. Purtroppo però chiarisce solo questo”.
“L’atto ha invece alimentato incertezza e ambiguità anche a livello di amministrazioni locali, non chiarendo neanche ai Sindaci dei piccoli Comuni cosa voglia dire “manutenzione”, se cioè venga compresa o meno la coltivazione. Non chiarisce come e quando i proprietari dei fondi che hanno i propri terreni fuori dal Comune di residenza possano accedervi, senza incorrere nelle sanzioni disposte dal Governo nazionale, né come l’atto venga recepito ed attuato dalle forze preposte al controllo”.
“Ciò che si evince, è la fretta di emanare un documento su pressione, pure giustificata, dei portatori di interesse, ma rischiando così di peggiorare le cose”.
Chiedo dunque con urgenza maggiore puntualità:
• si chiariscano i termini ambigui, i Km. che si possono percorrere e gli ambiti di spostamento legittimi per consentire a chi ne ha diritto di potersi organizzare;
• si chiarisca se l’atto regionale, estensivo rispetto alle disposizioni nazionali e non restrittivo, possa o meno essere impugnato dal Governo.
“Chiediamo inoltre a Emanuele Imprudente, Vice Presidente con delega all’Agricoltura, di farsi portavoce dei dubbi di Sindaci e privati cittadini, presso la Giunta e presso i Prefetti, per evitare, al di là dei proclami e dei sensazionalismi, sanzioni alle persone e ulteriori danni al settore”.