Martedì, 21 Aprile 2020 15:22

Ospedale Covid Pescara, Pietrucci: "Scelta fatta a occhi chiusi". Chiesti chiarimenti anche su accordo con cliniche private

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"La più efficace azione contro il Coronavirus sia la medicina territoriale, cioè la capacità di monitorare l’epidemia, di individuare tempestivamente i contagi in modo da isolarli e curarli prima della fase acuta che poi, allo stadio più grave, richiede il ricovero in terapia intensiva. Investire 11 milioni di euro per una struttura che sarà pronta fra 90 giorni, senza aver prima investito in dispositivi di protezione, mascherine per tutti, tamponi, laboratori di analisi, sostegno ai medici di famiglia, alle strutture di base, insomma senza aver rafforzato l’intero sistema pubblico sanitario in grado davvero di prevenire e ridurre l’epidemia, ecco, l’investimento esclusivo su Pescara ci sembra una scelta fatta a occhi chiusi”.

A scriverlo, in una nota indirizzata al presidente della Regione Marco Marsilio, è il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, che a Marsilio chiede chiarimenti anche sull’accordo stipulato dalla Regione con le critiche private.

A proposito dei rapporti con le strutture sanitarie private” scrive Pietrucci “è bene ribadire le cose come stanno”.

“Il Decreto Legge 18/2020 “Cura Italia” non stanzia soldi vincolati a favore dei privati. Infatti: L’art. 3, comma 1 del DL 18/2020 consente alle Regioni, [….] “di stipulare contratti per l'acquisto di ulteriori prestazioni sanitarie, in deroga al limite di spesa di cui all'articolo 45,  comma  1-ter,  del  decreto  legge  26 ottobre 2019, n. 124, convertito, con modificazioni, dalla  legge  19 dicembre 2019, n. 17 [….] al  fine  di incrementare la dotazione dei posti  letto  in  terapia  intensiva  e nelle unità  operative  di  pneumologia  e  di  malattie  infettive, isolati e allestiti con  la  dotazione  necessaria  per  il  supporto ventilatorio”.

"Al successivo comma 3, l’art. 3 recita: “Al fine  di  fronteggiare  l'eccezionale  carenza  di  personale medico e delle professioni sanitarie, in  conseguenza  dell'emergenza dovuta alla diffusione del COVID-19, in quanto ricoverato o in  stato contumaciale  a  causa  dell'infezione  da  COVID-19,  le  strutture private, accreditate e  non,  su  richiesta  delle  regioni  o  delle province autonome di Trento e  Bolzano  o  delle  aziende  sanitarie, mettono a disposizione il personale sanitario in servizio  nonché  i locali e le apparecchiature presenti  nelle  suddette  strutture.  Le attività rese dalle strutture private di cui al presente comma  sono indennizzate ai sensi dell'art. 6, comma 4."”

“L’art. 6 (Requisizioni in uso o in proprietà)  prevede un indennizzo in caso di requisizione. M stiamo parlando di una requisizione: cioè l’imprenditore viene privato della struttura, delle attrezzature e del personale che vengono gestite direttamente dalla pubblica amministrazione e per questo chiaramente e giustamente deve essere indennizzato.  Tutte le misure previste dal D.L. n. 18/2020  servono a fronteggiare l’emergenza sanitaria del malato COVID-19, senza che le Regioni possano attingere agli stanziamenti previsti per acquistare prestazioni sanitarie da privati per ragioni che esulino dalla necessità prevista dalla legge e già richiamate”.

“Disciplina semplice e lineare, che fa ben capire come l’Ordinanza del Presidente della Giunta n. 28 dell’8 aprile 2020 (e l’allegato accordo tipo) utilizzi uno schema di legge per realizzare finalità che esulano dalla ratio legis, che – ripetiamo – ha la finalità di realizzare un potenziamento delle reti di assistenza territoriale per la cura del malato Coivid-19 in fase acuta. Il provvedimento della Regione Abruzzo si discosta dalla finalità del DL, garantendo invece  la soddisfazione di interessi privatistici”.

“Inoltre lo stanziamento previsto dalla tabella allegata all’art. 3 del DL 18/2020 (di cui parla Marsilio) che per l’Abruzzo ammonta a 3.507.387 €, riguarda solo ed esclusivamente l’incremento dei posti letto in terapia intensiva e nelle unità di pneumologia e di malattie infettive, isolati e allestiti con la dotazione per il supporto ventilatorio.  Niente che possa ricondursi all’ordinanza 28/2020 del Presidente della Regione”.

Sull’ospedale Covid di Pescara, Pietrucci osserva: “Non siamo animati da pregiudizio, ma dalla ricerca di pratiche di buon senso, serietà amministrativa, valutazioni scientifiche, da una strategia che possa programmare il presente e il futuro. E ormai noto che la più efficace azione contro il Coronavirus sia la medicina territoriale, cioè la capacità di monitorare l’epidemia, di individuare tempestivamente i contagi in modo da isolarli e curarli prima della fase acuta che poi, allo stadio più grave, richiede il ricovero in terapia intensiva”.

“Investire 11 milioni di euro per una struttura che sarà pronta fra 90 giorni, senza aver PRIMA investito in Dispositivi di protezione, mascherine per tutti, tamponi, laboratori di analisi, sostegno ai medici di famiglia, alle strutture di base, insomma senza aver rafforzato l’intero sistema pubblico sanitario in grado davvero di prevenire e ridurre l’epidemia, ecco, l’investimento esclusivo su Pescara ci sembra una scelta fatta a occhi chiusi”.

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