Ieri si era avuta notizia che, nel decreto legge Rilancio, erano stanziate risorse per i comuni inseriti nelle zone rosse, a patto che le aree fossero rimaste circoscritte per almeno 30 giorni; in sostanza, in Abruzzo soltanto i comuni della Val Fino - Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Bisenti, Montefino e Arsita sul versante teramano e Elice nel pescarese - avrebbero beneficiato delle risorse statali.
Una decisione che aveva scatenato polemiche, essendo rimaste escluse l'area Vestina e la frazione Caldari di Ortona.
In serata, però, le carte in tavola sono cambiate: il Governo ha deciso di stralciare dal decreto tutte le ex zone rosse d'Abruzzo. "Incredibile e inaccettabile leggere questa rettifica fatta sul decreto, che esclude le ex zone rosse dal Fondo dedicato alle aree colpite gravemente dell'emergenza Covid", l'affondo rabbioso del governatore Marco Marsilio.
"Avevamo già protestato perché il limite dei 30 giorni escludeva alcune zone rosse abruzzesi, peraltro per pochi giorni di durata in meno. Ora scompare completamente dalla Gazzetta Ufficiale questo periodo. Non ho mai visto in tanti anni di attività politica, parlamentare e istituzionale un pasticcio simile, con parti di articolo che vengono prima pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale e poi tolti".
"Escludere alcune zone rosse colpite duramente dall’emergenza Covid-19 dalla possibilità di ottenere il fondo di 200 milioni di euro dedicato alle zone maggiormente colpite dall'emergenza coronavirus, tra cui, in Abruzzo i comuni di Arsita, Bisenti, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti e Montefino, Civitella Casanova, Elice, Farindola, Montebello di Bertona, Penne e Picciano e Villa Caldari di Ortona, è stato uno sbaglio", ha riconosciuto la deputata dem Stefania Pezzopane. "Interverremo durante l’iter parlamentare di conversione del decreto Rilancio per modificarne l’articolo 112. Presenterò, con altri deputati del Partito Democratico, un emendamento. Sono certa che verrà preso nella giusta considerazione".
Durissimo il commento di Luigi D'Eramo, deputato della Lega: "Già nella sua versione iniziale l’articolo 112 del 'Decreto Rilancio' conteneva un’offesa inaccettabile per i Comuni che, oltre all’emergenza coronavirus, hanno conosciuto i disagi e le restrizioni imposte dall’essere una 'zona rossa'. Ora, con la scellerata modifica apportata addirittura dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, a questa offesa si aggiunge un vero e proprio oltraggio", l'affondo.
"Nella prima stesura, che abbiamo considerato subito inaccettabile, era prevista la ripartizione solo per i Comuni oggetto di provvedimenti superiori ai 30 giorni; situazione che escludeva, in partenza, sei Comuni abruzzesi che, per una manciata di giorni, non arrivavano a questa soglia. Ora, in maniera incomprensibile, vengono esclusi tutti, senza colpo ferire infliggendo un danno gravissimo e intollerabile alla collettività. Si evince, in maniera plastica, la tanto sbandierata attenzione di Pd e Movimento Cinque Stelle per l’Abruzzo. La solita aria fritta della governance nazionale: alla prova dei fatti, questo governo non ha prodotto alcunché per sostenere il nostro territorio. Ha addirittura aggravato una condizione già fortemente precaria", ha aggiunto D'Eramo.
"La Regione non sta a guardare e, come già fatto con ben due misure di legge, di cui la Lega è stata promotrice con il resto della maggioranza, sopperirà a queste carenze, stanziando fondi ad hoc. Questo, però, non può rassicurare e non basterà nell’economia quotidiana; in fase di conversione del decreto nelle aule parlamentari, la Lega combatterà non solo affinché il fondo da 200 milioni venga ripristinato per tutti, ma anche perché venga aumentato, come è giusto e legittimo. Non tollereremo in alcun modo ulteriori sfregi. Mi auguro che i consiglieri regionali di riferimento di Pd e M5s, anziché continuare a pontificare e a polemizzare, prendano atto del disastro provocato dal governo e intervengano con i propri vertici nazionali".