"Il dibattito e gli accadimenti di questi ultimi giorni non ci hanno lasciato indifferenti e abbiamo avvertito l'esigenza di dar vita, anche noi del Movimento Giovanile della Sinistra, ad una nostra riflessione. Il nostro vuole essere un appello a ripartire dalla vivacità di queste ore e, soprattutto, da un obiettivo primario: quello di battere la destra che governa la nostra città e il nostro territorio".
Lo scrivono Alessandro Calzolaio, Tommaso Cotellessa, Matteo Ferrante, William Giordano, Roberto Moretti, Lorenzo Ricci, Lorenzo Rotellini, Mariasole Ciccone, Stefano Lucantonio, Giorgio Bruno, Andrea Spacca, Gianmarco Festa, Ernesto Desideri, Francesca Centofanti, Alessia De Carolis, Nicolò Ianni, Camilla Spezza, Alessandro Trasatti ed Eleonora Passacantando, intervendo nel dibattito scatenato in seno al centrosinistra dallo strappo, poi rientrato, di Pierpaolo Pietrucci.
"Lasciamoci alle spalle quello che è stato e gli errori del 2017", l'invito del Movimento Giovanile della Sinistra: "siamo tutti responsabili di quella sconfitta e non costruiremo nulla sulle macerie e sui rancori. Dalle prossime elezioni comunali ci separano meno di due anni di lavoro e di costruzione di un’alternativa al malgoverno di questa città. Un'opposizione compatta, seria e minuziosamente attenta ai problemi veri della città, e non solamente ai destini personali, non avrebbe difficoltà a lavorare in questo senso. Abbiamo vissuto tre anni di amministrazione della città focalizzata esclusivamente sulle carriere individuali, finalizzata al rafforzamento personale e basata sulle mire ambiziose di alcuni e su un nepotismo perpetrato senza alcuna vergogna, affiancati da un’incompetenza amministrativa e dalla mancanza di una minima programmazione e di un'idea di città. Come pensiamo di sconfiggere il sistema di strapotere che la destra ha costruito in questi anni?".
"Crediamo - aggiungono ragazze e ragazzi del Mgs - che la strategia non possa essere quella di costruire spazi fuori dal perimetro del centrosinistra, ma non può essere neanche quella di fare fughe in avanti nell'ottica di operazioni cui è difficile dare un senso. In queste settimane di piena emergenza siamo stati in prima linea nel contrasto alle difficoltà economiche crescenti di molte famiglie e ci siamo resi conto di quanto siano diffuse in questa città situazioni di disagio e di emarginazione e di quanto sia necessario tornare a una politica di sinistra, impegnata nel sostegno e nell'emancipazione di chi rimane più indietro".
Con molta facilità, da parte di tutti e molto di frequente, si tirano in ballo i giovani di questa città e il loro impegno. "È vero, fanno difficoltà ad entrare nei partiti e anche nei movimenti giovanili. Ma il problema non è l'attrattività dei contenitori, il problema è il disinteresse totale che la politica ha dei loro problemi e le loro difficoltà, il che comporta un'assenza di risposte su tutti i fronti: il diritto allo studio inteso in senso lato, dalla scuola all'università; un mercato del lavoro che non dà prospettive di vita, fatto di precarietà, vessazioni e irregolarità. Su questo tema ci sia consentito dire anche un'altra cosa: è necessario un ricambio generazionale, che non vuol dire rottamazione, ma vuol dire ampliare lo sguardo ad una visione che provi ad essere più vicina ai problemi reali di chi vorrebbe avere la possibilità di vivere la città e costruire qui il proprio futuro. Il senso del nostro appello è quello di ricreare uno spirito collettivo di confronto e di azione, che lasci da parte gli individualismi autoreferenziali ed egocentrici ampiamente diffusi nello scenario politico cittadino. Crediamo che un campo democratico e progressista, per essere tale e per essere ogni giorno più dinamico, non possa fare a meno di un costante ma leale dibattito, fatto anche di critiche. Siamo ancora in tempo, facciamoci tutte e tutti un bagno di umiltà e iniziamo a lavorare".