La giunta regionale ha accolto, su volontà espressa dai Comuni interessati, la modifica della tipologia dell'intervento per gli impianti di risalita derivante dalla programmazione delle risorse residue del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 - Area infrastrutture – che ha assegnato alla Regione Abruzzo l'importo complessivo di 24 milioni di euro.
Di questi, 6 milioni inizialmente erano previsti per il collegamento delle località Ovindoli Monte Magnola, Rocca di Mezzo e Campo Felice; ebbene la giunta, modificando la D.G.R. n°83 del 2018 ha approvato una modifica dell'intervento che diventa "Mobilità, viabilità e parcheggi nel territorio di Ovindoli - Rocca di Mezzo- Rocca di Cambio" per un importo complessivo di € 6.000.000,00, con l'assegnazione di due milioni di euro per mobilità, viabilità e parcheggi per il territorio di Ovindoli, due milioni per Rocca di Mezzo e 2 milioni per Rocca di Cambio.
Non solo.
Sono state individuate le opere strategiche e di completamento, riferite alla trasportistica portuale, ferroviaria, filoviaria, funiviaria, stradale, nonché delle dighe e degli sbarramenti, al fine di richiedere al Ministero competente l'inserimento nel quadro di investimenti a valere sui Fondi Nazionali e Delibere CIPE (il Piano delle infrastrutture strategiche, scaricabile QUI).
"Il futuro dell’Abruzzo è stato disegnato con la delibera approvata ieri, che individua le infrastrutture strategiche in grado di dare slancio all’intero territorio", le parole del governatore Marco Marsilio e del sottosegretario con delega alle infrastrutture Umberto D'Annuntiis. "Con l’approvazione del Piano delle infrastrutture strategiche, infatti, la Regione mette sul tavolo del Governo interventi importanti su cui ora si attendono risposte e finanziamenti".
Gli interventi strategici sono stati raggruppati sia sotto l’aspetto delle infrastrutture a rete, stradali, ferroviarie e funiviarie, sia di quelle puntuali: portuali, aeroportuali e dighe. Si tratta di sessanta interventi di priorità 'molto alta', ventinove di priorità 'alta' e 'media' nei rispettivi settori di intervento per un importo complessivo di poco superiore ai sei miliardi di euro a cui si aggiungono opere che dovranno essere stimate dal Ministero delle Infrastrutture e che riguardano la velocizzazione e la messa in sicurezza dei tratti autostradali abruzzesi dell’A14, dell’A24 e dell’A25.
“L’Abruzzo si fa trovare pronto per la ripartenza dell’intera nazione – ha ribadito Marsilio - Il complesso di interventi comprende iniziative per connettere l’intero Abruzzo, senza dimenticare nulla, dalla costa alle aree interne, dalle metropoli ai piccoli centri, rilanciando la mobilità su ferro, valorizzando la portualità, potenziando l’aeroporto e la vocazione internazionale che lo caratterizza. Mai come in questa epoca in cui si parla di far ripartire l’Italia, dopo le parole del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha preso impegni su grandi opere a cominciare dall’alta velocità sulle tratte ferroviarie Roma-Pescara e Pescara-Lecce, la Regione è pronta attraverso l’individuazione con le relative priorità delle opere che devono essere realizzate. L’Abruzzo ha le idee chiare, adesso speriamo che i ministri competenti porgano l’attenzione dovuta alla nostra regione garantendo quei fondi necessari alla realizzazione delle infrastrutture”.
Tra le infrastrutture stragegiche vengono inserite, tra le altre, il raddoppio della rete ferroviaria L'Aquila-Sulmona e la realizzazione dell'infrastruttura L'Aquila-Roma. E ancora: i lavori di ammodernamento della S.S. 17 dell'Appennino Abruzzese nel tratto L'Aquila-Antrodoco per quasi 17 milioni, l'ammodernamento della S.S. 261 L'Aquila San Gregorio - Molina Aterno per 55 milioni e 500 mila euro,
Qui la delibera col dettaglio delle infrastrutture considerate strategiche.
Imprudente, Liris e Santangelo: "L'Abruzzo cambia passo"
“Il governo regionale a guida Marsilio non abbandona le aree interne, storicamente rimaste fuori dal quadro complessivo delle grandi opere della Regione. In particolare inserisce come opere strategiche la ferrovia L'Aquila-Sulmona e L'Aquila-Roma; inoltre, tra i 30 interventi che interessano la rete viaria, figura anche il potenziamento delle direttrici L'Aquila-Antrodoco e L'Aquila-Molina per rivitalizzare l'intero comprensorio della Valle dell'Aterno”.
Ad annunciarlo sono stati il vice presidente della Giunta regionale, Emanuele Imprudente, l'assessore al Bilancio, Guido Liris e il vice presidente del Consiglio regionale, Roberto Santangelo. “Questi interventi infrastrutturali viari comprendono lavori di ammodernamento, miglioramento e messa in sicurezza, realizzazione di tratte, per un ammontare complessivo di oltre 2 miliardi di euro”.
“Velocizzare, migliorare e potenziare sono le parole che guidano l'azione di questo Governo regionale di centrodestra. In questa fase di rilancio del Paese, l'Abruzzo fa la sua parte mettendo in campo importanti interventi ritenuti strategici di ammodernamento che interessano la nostra rete viaria e ferroviaria, nonché opere portuali, aeroportuali e dighe. Sono opere, attese da anni, suddivise in sessanta interventi di priorità 'molto alta' e 'media' per un importo complessivo di poco superiore ai sei miliardi di euro: alcune saranno realizzate auspichiamo in tempi brevi, per altre finalmente si inizia a mettere nero su bianco. Dobbiamo essere in grado di cogliere questo momento di rilancio del Paese perché l'Abruzzo può e deve tenere il passo delle altre regioni integrando i diversi sistemi di mobilità e possibilmente includendo la nostra regione nei circuiti europei".
Ambientalisti: "Un tuffo all'indietro agli anni '60 a base di cemento, alla faccia della riconversione verde"
"Possiamo anche capire l'intento nostalgico rispetto ai bei tempi che furono, ma un salto nel tempo con una delibera che fa tornare l'Abruzzo indietro di alcuni decenni, direttamente al cemento anni '60, senza cogliere le sfide del presente e con varie violazioni del diritto comunitario sulle procedure ambientali non l'avevamo ancora vista: questo è la Delibera 337/2020 sulle infrastrutture strategiche approvata dalla Giunta Marsilio".
E' il commento delle associazioni Salviamo l'Orso, Stazione Ornitologica Abruzzese, LIPU, Altura e Forum H2O. Che aggiungono: "La foga cementiera del governo regionale ha portato l'esecutivo a commettere un clamoroso errore procedurale: si è dimenticata, infatti, l'esistenza del Piano Regionale dei Trasporti (PRIT), approvato dal Consiglio Regionale nel 2016 che, seppur criticabile, fu assoggettato a Valutazione Ambientale Strategica e a Valutazione di Incidenza Ambientale come impongono le direttive Comunitarie 42/2001/CE e 43/1992/CE. Ora è paradossale che la Giunta Regionale si prodighi alla ricerca proprio dei fondi del rilancio che l'Europa vorrebbe indirizzare per la riconversione verde dell'economia non rispettando le principali norme comunitarie sulla valutazione ambientale di piani e programmi. Valutazioni che devono essere preliminari alle scelte, come lo fu, appunto, per il PRIT vigente".
Si va dal faraonico collegamento "Prati di Tivo-autostrada" da 20 milioni di euro in pieno Parco nazionale del Gran Sasso alla variante di Silvi fino ad arrivare al collegamento Lanciano - Val di Sangro da quasi 100 milioni. "La Giunta Regionale non solo non fa cenno al Piano esistente, vigente e approvato dopo un lunghissimo iter, ma lo modifica con quella che è una variante di fatto con l'introduzione di opere impreviste senza assoggettare queste scelte alle valutazioni ambientali preliminari di legge. La Commissione Europea sarà così contenta delle modalità di selezione delle opere che le saranno proposte che magari aprirà una procedura d'infrazione! Sui contenuti aggiungiamo che il piano è un lungo elenco onirico di opere più o meno grandi che mette accanto il rinnovo del 'prioritario' impianto scioviario di Pizzoferrato, chiuso da una vita in quanto assolutamente improduttivo visto il dimensionamento e la quota, al raddoppio della ferrovia Roma-Pescara e alla terza corsia dell'A14 da oltre un miliardo di euro. Che dire poi del nuovo finanziamento richiesto per l'impianto di sci di Gamberale, appena inaugurato senza neve vista la quota (1.400 m), come avevamo largamente previsto e denunciato? Invece di riflettere sull'errore si insiste pensando ora all'impianto di innevamento artificiale per spendere altri soldi pubblici quando sulle Alpi, a parte gli impatti ambientali comunque inaccettabili, acquisiti i dati incontrovertibili sui cambiamenti climatici ormai non approvano nulla sotto i 1800-2000 metri di quota (ad essere buoni) visto che anche i cannoni ormai non ce la fanno a costituire un manto nevoso idoneo per lo sci".
Peraltro lo stesso parco nazionale della Majella in sede di autorizzazione dell'impianto di risalita aveva escluso del tutto il ricorso all'innevamento artificiale. "Ora si cambia idea? Idem per i milioni di euro per altri impianti di innevamento artificiale a quote insostenibili, come Pescasseroli e al Bosco di S.Antonio. Cambiamenti climatici che avrebbero dovuto consigliare di inserire opere per la mobilità sostenibile e turistica, come le ciclovie dove non si prevede nulla. Basti pensare agli assi trasversali alla costa lungo i fondovalle Trigno, Sangro, Pescara, Saline, Vomano, Tordino, Salinello e Tronto, alle aree urbane e alle piane come quella Peligna e il Fucino dove potrebbero essere realizzate ciclovie e piste ciclabili utilissime come avviene in altre regioni italiane ed europee. Oppure le opere necessarie per la riconversione appunto dell'industria della neve per preparare assieme agli imprenditori del settore la crisi che purtroppo è dietro l'angolo. Niente sulle infrastrutture necessarie per rendere resilienti ai cambiamenti climatici le infrastrutture esistenti. Zero per le infrastrutture dedicate ai mezzi di trasporto collettivo nelle aree urbane (sedi dedicate ecc.). Insomma, un viaggio fuori dalla realtà a ritroso nel tempo che rischia di farci cogliere nuovamente impreparati alle sfide che il presente già ci pone".