Con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, nei giorni scorsi, era tornato a chiedere di inserire nel testo del decreto-legge “Rilancio” la facoltà, per le Regioni, di sospendere, per il periodo 2020/2022, il ripiano dei disavanzi amministrativi 2014 e 2015.
"La sospensione" aveva spiegato Marsilio "non comporterebbe alcuna dilazione del termine ventennale dei piani di rientro e, quindi, alcun aggravio di costi per lo Stato, e avrebbe l’effetto fondamentale di mettere le Regioni nelle condizioni di utilizzare, con immediatezza, risorse che sono già nella disponibilità delle stesse e che si rendono necessarie per fronteggiare le gravi conseguenze socio-economiche della crisi in atto, favorendo la ripresa economica dei propri territori, attraverso iniziative rivolte alle imprese, alle famiglie e agli enti locali".
Questa facoltà avrebbe portato circa 30 milioni di euro l’anno per l’Abruzzo e il Lazio, quasi 60 per la Regione Campania e oltre 100 milioni di euro per la Regione Piemonte.
La richiesta, però, è caduta nel vuoto.
Non è stato accolto infatti, dalla V Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, l’articolo aggiuntivo presentato da Ylenja Lucaselli (deputata di Fratelli d'Italia) che andava proprio in questa direzione.
"Una decisione che mette in evidenza, ancora una volta, la miopia di questo Governo, incapace di comprendere i benefici che una breve sospensione dei piani di rientro previsti per le Regioni porterebbe in termini di liquidità per la ripartenza dopo questi mesi di emergenza sanitaria", l'affondo di Marco Marsilio. "Si tratta di una misura circoscritta al triennio 2020-2022 necessaria per consentire agli enti territoriali di disporre di risorse di cassa adeguate e di poter così affrontare la fase della ripresa economica. Nel ringraziare l’onorevole Lucaselli per il sostegno che ha voluto offrire alle Regioni con questo tentativo, mi rammarico del fatto che questa maggioranza di Governo esprime solo a parole e non nei fatti il sostegno alle amministrazioni territoriali che rappresentano il primo punto di confronto con i cittadini", ha aggiunto il governatore di Regione Abruzzo.
"E’ assurdo che mentre lo Stato si indebita per finanziare le mancate entrate e i contributi per il rilancio economico, alle Regioni sottoposte al Piano di rientro dal disavanzo amministrativo si imponga di tenere fermi nelle casse della tesoreria decine e decine di milioni".