La presidenza del Consiglio, su proposta del ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia, ha deciso di impugnare la legge approvata dal consiglio regionale d'Abruzzo lo scorso 9 luglio (la numero 16) per introdurre dei correttivi al Cura Abruzzo 1, il provvedimento votato durante il lockdown per fronteggiare gli effetti della pandemia e che già era stato osservato dal Governo in prima stesura.
La legge, si legge sul sito della Presidenza, è stata impugnata "in quanto le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 1, lettere a) e d), risultano prive di copertura finanziaria, in violazione dell’articolo 81, terzo comma, della Costituzione".
"Sono sei mesi che diciamo che questo governo regionale è approssimativo e confusionario; con il nuovo e pesantissimo rilievo arrivato dopo l’ultima seduta del Consiglio dei Ministri, ne abbiamo avuto l'ennesima conferma", l'affondo del capogruppo del Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci.
La Giunta Marsilio è "davvero incapace di governare bene - le parole dell'ex assessore al bilancio - in questo modo faranno perdere altro tempo a coloro che aspettano le risorse, in un momento di piena crisi economica e sociale. Una situazione che ha del paradossale visto che la legge era stata già osservata una volta e quindi avrebbe dovuto essere corretta in maniera spedita e definitiva. Così non è stato e l’Abruzzo e gli abruzzesi pagheranno tanti e tali errori".
Durissimo il commento della capogruppo del Movimento 5 Stelle, Sara Marcozzi. "Ormai non ci stupiamo più dell'approssimazione con cui la Giunta regionale abruzzese e tutta la maggioranza Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia governano la nostra regione, ma l'ultima impugnativa da parte del Consiglio dei Ministri raggiunge livelli difficilmente immaginabili. Nella seduta che si è tenuta ieri, infatti, è stata impugnata la Legge regionale approvata dal centrodestra per correggere gli errori già compiuti nella prima stesura del Cura Abruzzo".
La pezza si è dimostrata peggiore del buco, "tanto da rendere necessario un secondo richiamo e sempre per la stessa motivazione. Una situazione ai limiti del grottesco di cui non si vede la conclusione", la stoccata di Marcozzi. Che aggiunge: "Già durante la prima discussione della legge in questione, nell'aprile scorso, mi ero sgolata in Consiglio regionale e in Commissione affinché si apportassero correttivi per evitare un'impugnativa certa da parte del governo nazionale che avrebbe inevitabilmente portato a ritardi negli aiuti agli abruzzesi per affrontare l'emergenza Covid. Gli esponenti del centrodestra hanno preferito non ascoltarci, andando, come previsto, a sbattere contro il prevedibile giudizio negativo da parte del Consiglio dei Ministri, che ha chiesto espressamente di modificare il testo. Dopo altre settimane di lavoro, con una Regione bloccata per correggere gli sbagli del centrodestra, la nuova legge è stata nuovamente approvata dalla maggioranza. Non è bastato per evitare una seconda bocciatura del testo".
Viene da pensare che gli errori siano voluti e finalizzati a non stanziare le risorse promesse agli abruzzesi. "Se così non è, allora siamo di fronte all’ennesima dimostrazione di quanto la Giunta Marsilio sia totalmente impreparata di fronte alle prove a cui l'emergenza pandemica ha costretto tutto il tessuto economico dell'Abruzzo. Questa seconda impugnativa porterà addirittura a una terza scrittura del testo, caso più unico che raro, con ulteriori e intollerabili ritardi che dipendono esclusivamente dalla mancanza di approfondimento di chi amministra la nostra regione".