Lunedì, 05 Maggio 2014 17:21

#matteofaiscuola: ActionAid chiede a Renzi di occuparsi delle scuole dell'Aquila

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"Sembra incredibile, ma all’Aquila un’intera generazione di bambini non ha mai messo piede in una scuola vera, di quelle fatte di mattoni e tegole".

ActionAid, organizzazione internazionale indipendente impegnata nella lotta alle cause della povertà e dell'esclusione sociale, attiva anche a L'Aquila dove - da tempo - lavora con la scuola Gianni Rodari di Sassa per uscire dai 'moduli di edilizia scolastica provvisoria' accompagnando la comunità di genitori e insegnanti nella richiesta di responsabilità e azione da parte delle Istituzioni locali e regionali, ha lanciato una petizione perché il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, prenda l'impegno di visitare le scuole della città.

"Sono passati ormai cinque anni dal drammatico terremoto che ha colpito L'Aquila - si legge sul sito di ActionAid, dove è possibile firmare - e ancora oggi quasi 6.000 studenti sono costretti a seguire le lezioni dentro strutture provvisorie. Il problema questa volta non sono tanto le risorse, quanto la mancanza di un piano strategico per la ricostruzione della città e, di conseguenza, dei progetti esecutivi da parte del Comune che servirebbero per sbloccare i 37 milioni già stanziati dal Governo".

Per questo - scrive ActionAid - "chiediamo a Matteo Renzi, che ha messo la scuola tra le priorità del suo Governo, di venire con noi all’Aquila per trovare insieme una soluzione e iniziare così a ricostruire le scuole e il futuro degli studenti".

A che punto siamo? ActionAid - in collaborazione con la redazione di NewsTown - ha già provato a fare un po' di chiarezza nel dicembre scorso, con un incontro al Ridotto del Teatro Comunale: "L'Aquila del futuro. Quale prospettiva per le scuole dell'Aquila?". Insieme alle scuole e ai ragazzi dell’Aquila, abbiamo coinvolto la Regione Abruzzo, la Provincia e il Comune dell'Aquila per analizzare lo stato dell’arte e capire quanti soldi erano stati stanziati per le scuole del cratere e quando sarebbero iniziati i lavori di ricostruzione.

E già cinque mesi fa, avevamo denunciato come fossero disponibili 19milioni per la ricostruzione delle scuole, trovati tra le pieghe della delibera Cipe numero 43 del 2010. Ai 19 milioni, andavano aggiunti ulteriori 6milioni e 384mila euro arrivati dalla 'Legge Mancia' e altri 6milioni e 400mila euro dalla delibera Cipe numero 135.

Sommandoli ai 12milioni previsti dal discusso Piano Scuole della Regione Abruzzo, il conto è presto fatto: 44milioni di euro. E praticamente tutti di cassa, confermò Paolo Aielli a NewsTown: i 12milioni del Piano Scuole e i 19milioni della delibera 43 sono depositati sul conto dell'Usra alla Banca d'Italia. I 6milioni e 400mila euro della Legge Mancia, invece, sono allocati al Provveditorato alle Opere pubbliche. Infine, i 6milioni e 400mila della delibera 135 "verranno trasferiti al nostro ufficio nei prossimi giorni", sottolineò il titolare dell'Usra.

Dunque, a dicembre 2013, c'erano 37milioni e mezzo di cassa. A domanda di NewsTown, l'assessore Alfredo Moroni rispose che - in effetti - i lavori stavano iniziando "per 565mila euro. Interesseranno - spiegò - la scuola primaria di Preturo, l'edificio che ospita la scuola dell'infanzia e l'asilo nido '1maggio' di Pile, la scuola dell'infanzia e primaria di Paganica, e la scuola media Patini, a Pettino". Inoltre, sottolineò, "con la prima tranche di finanziamenti della delibera Cipe, abbiamo approvato i progetti di ricostruzione per 4 scuole: 3milioni per la demolizione e la ricostruzione della primaria di Arischia, 1milione 780mila per la primaria di Coppito, 5milioni e 922mila per la 'Mariele Ventre' di Pettino e 1milione e 291mila per la scuola dell'infanzia di San Sisto. Totale: 12milioni di euro. I progetti preliminari sono già pronti, bisognerà semplicemente renderli esecutivi per dare il via alle gare d'appalto".

E ancora: "Con i 6milioni e 400mila che abbiamo a disposizione per l'esercizio 2014 sono in fase di progettazione i lavori per la primaria di Bagno Grande (oltre 1 milione), di quella di Sant’Elia (circa 900mila euro), dell’infanzia di San Giovanni Bosco (350mila euro), dell’infanzia di Roio Colle (circa 280mila euro), dell’infanzia e della primaria di Pianola (oltre 1milione), della primaria di Santa Barbara (oltre 1milione), dell’asilo nido di viale Duca degli Abruzzi (circa 2milioni), della palestra della scuola Viale Giovanni XXIII (oltre 850mila euro), dell’infanzia di Pettino (circa 600mila euro)".

Insomma, entro la fine del 2014 - promise Moroni - partiranno lavori per un totale di quasi 19milioni di euro. Sul totale di 44milioni disponibili.

Sono passati cinque mesi, come detto. Ed è almeno un anno che il Comune dell'Aquila sa benissimo che ci sono cospicui fondi a disposizione per la ricostruzione delle scuole. Perché non si da il via ai lavori, dunque? Il nodo è la governance della ricostruzione.

Alfredo Moroni l'aveva già spiegato a NewsTown: "Il problema è che l'Usra trasferisce i soldi solo quanto il progetto preliminare viene reso esecutivo per l'istruzione delle gare d'appalto per l'affidamento dei lavori. Tra l'altro, l'Usra sostiene di dover entrare nel merito del progetto se si spende più di una certa cifra al metro quadro. Abbiamo trovato l'accordo per un costo standard pari a 1900euro a metro quadro, salvo casi eccezionali. Inoltre, l'Ufficio entra anche nel merito della realizzazione del progetto, se si approvano superfici funzionali superiori al pre-sisma. Come ci richiede, però, l'Ufficio scolastico regionale che, giustamente, vuole che i progetti siano adeguati alle nuove normative che prevedono, ad esempio, spazi obbligatori oltre alle aule".

In altre parole - a sentire Moroni - l’Ufficio speciale avrebbe prima chiesto i soli progetti preliminari delle opere da appaltare, avrebbe poi alzato il tiro con la redazione di una progettazione esecutiva, infine ha richiesto verifiche tecniche che non sarebbero di sua competenza. Ecco spiegato il ritardo nei lavori di ricostruzione.

Il problema sta nell'interpretazione del decreto 48. Stando all'amministrazione attiva, l'Usra dovrebbe immediatamente trasferire i fondi destinati alla ricostruzione delle scuole perché di competenza esclusiva del Comune. Ed infatti, il sindaco Cialente e l’assessore Moroni hanno scritto al sottosegretario Giovanni Legnini e al capo del Diset (Dipartimento dello Sviluppo delle Economie Territoriali) Aldo Mancurti per chiedere che i soldi vengano resi immediatamente disponibili. Non la pensa affatto così, però, il titolare dell'Ufficio speciale Paolo Aielli, che abbiamo sentito all'inizio di aprile: "Non è un mistero che i soldi siano nelle casse dell'Ufficio speciale. Quando i progetti saranno esecutivi, il giorno prima della pubblicazione dei bandi per l'affidamento dei lavori trasferiremo i fondi al Comune dell'Aquila. Non prima. Evidentemente, Moroni non conosce questo tipo di pratiche. Eppure, ne discutiamo da mesi: probabilmente, rilascia certe dichiarazioni per giustificare la sua posizione. Appena i progetti saranno esecutivi e verrà istruito il bando, trasferiremo i soldi. Anche perché - l'affondo di Aielli - abbiamo già trasferito a Moroni 22milioni di euro per altre iniziative pubbliche, non legate alla ricostruzione delle scuole, e ad oggi non è stato speso neppure un euro".

Insomma, Aielli non è più disponibile a trasferire fondi al Comune dell'Aquila se non dinanzi a progetti esecutivi, con l'istruzione delle gare d'appalto. L'amministrazione attiva giudica l'atteggiamento dell'Usra una ingerenza insopportabile e, nel frattempo, i ragazzi e le ragazze dell'Aquila sono ancora costretti a frequentare le lezioni in moduli provvisori. Con i soldi in cassa che non vengono spesi.

In mattinata, il gruppo consiliare di Appello per L'Aquila ha annunciato la presentazione di una interrogazione per far chiarezza sui motivi dei ritardi: "Se c'è un argomento in cui le mezze verità e la poca chiarezza sono veramente intollerabili, questo è la ricostruzione delle nostre scuole", si legge nel comunicato diffuso a mezzo stampa. "Perché dalle scuole non solo riparte il nostro presente ma dovrebbero essere il segnale di speranza per il futuro dei nostri territori".

Ora, arriva la petizione nazionale lanciata da ActionAid. Con una lettera aperta al primo ministro, Matteo Renzi. Una lettera che vi proponiamo e che speriamo possa aiutare a risolvere la vicenda, una volta per tutte.

Eccola. "Caro Matteo, apprezziamo l’impegno del tuo governo a rimettere la scuola in cima alle priorità per far ripartire il Paese. In questo senso riteniamo il tuo discorso di insediamento alle Camere, con il conseguente Piano Straordinario sull’Edilizia Scolastica che il governo si appresta a varare, un segnale importante ma non sufficiente.

Prendi l’Aquila, dove un’intera generazione di bambini non ha mai messo piede in una scuola vera, di quelle con i muri di mattone e i tetti rivestiti di tegole.

All’Aquila, ActionAid lavora da tempo con la scuola Gianni Rodari per uscire dai 'moduli di edilizia scolastica provvisoria' accompagnando la comunità di genitori e insegnanti nella richiesta di responsabilità e azione da parte delle istituzioni locali e regionali. Quello che tu hai scritto a tutti i Sindaci lo scorso marzo vale anche per L’Aquila: il problema non sono solo le risorse ma anche le 'lunghe attese burocratiche' che qui, a distanza di cinque anni dal terremoto, stanno ancora obbligando quasi seimila studenti a seguire le lezioni dentro strutture provvisorie.

A preoccuparci, infatti, non sono solo i 12 milioni mancanti che la Provincia chiede da tempo per sistemare le scuole superiori della zona, ma la totale assenza di un piano strategico per la ricostruzione della città che, alla fine, determina la mancanza di progetti esecutivi da parte del Comune per sbloccare i 37 milioni di euro che già sono disponibili presso l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell’Aquila.

Per questo ti chiediamo di venire con noi all’Aquila, magari proprio alla Gianni Rodari, per:

  • verificare di persona, e insieme ai cittadini aquilani, come sta procedendo la ricostruzione;
  • dare un segnale importante di attenzione da parte del governo per facilitare il dialogo tra Comune e Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell’Aquila e sbloccare finalmente questa situazione;
  • farti garante della più ampia partecipazione possibile dei cittadini al processo di ricostruzione, restituendo così agli studenti aquilani un futuro più solido delle loro attuali scuole".
Ultima modifica il Lunedì, 05 Maggio 2014 17:36

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