Giovedì, 19 Novembre 2020 16:40

Covid, Marsilio fa il punto: "Su Abruzzo ondata anomala ma sistema sta reggendo" e annuncia test antigenici rapidi nelle farmacie. Ristori: andranno anche alle attività chiuse su ordinanza regionale

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Il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, ha tenuto nel pomeriggio un punto stampa a Palazzo Silone, all’Aquila, all’indomani dell’entrata in vigore della zona rossa.

“La salute è un bene primario”, ha sottolineato il governatore e, per questo, “non abbiamo atteso che il Governo, valutati i nostri parametri, decidesse di inserirci tra le aree a rischio più elevato; ci siamo mossi in anticipo, per tentare di abbassare il prima possibile la curva dei contagi con la speranza di salvare la stagione natalizia”.

D’altra parte, l’ondata di contagi che si è abbattuta sul nostro territorio “non è stata un’ondata normale: ad un certo punto, la curva si è impennata e l’aumento è divenuto esponenziale in un ristrettissimo arco di tempo; in un mese – ha aggiunto Marsilio – si è scatenato un vero e proprio flagello che sta mettendo in difficoltà non solo la sanità abruzzese ma le migliori sanità del mondo, dalla Svizzera alla Germania, dalla Francia agli Stati Uniti”.

E’ una ‘gara’ contro il tempo, ha aggiunto il governatore. “I nostri dirigenti sanitari, la struttura regionale nel suo complesso sta tenendo, sebbene con grandissime difficoltà. Ogni giorno si aprono nuovi reparti, si reperiscono spazi, si riorganizza la rete sanitaria; da ottobre, con i poteri commissariali tardivamente concessi dal Governo, sono stati riavviati i lavori per adeguare le strutture ospedaliere: alcuni cantieri sono stati consegnati, altri attivati e renderanno i nostri nosocomi più capaci di resistere”.

In questo senso, Marsilio ha tenuto a difendere il management della Asl 1 finito al centro delle polemiche per le criticità che si riscontrano negli ospedali della provincia: “La Asl dell’Aquila è stata sottoposta ad un’ondata molto pesante, analoga a quella che ha colpito Bergamo all’inizio della pandemia: i dirigenti la stanno affrontando col massimo della determinazione. Qualche sindaco ha voluto utilizzare questa tragedia per fare propaganda, magari per prepararsi la campagna elettorale, alcuni partiti stanno soffiando sul fuoco: è facile, certo, in un momento del genere, ma in guerra si dovrebbero sostenere i generali non delegittimarli. Sono convinto che, in un momento così delicato, la politica dovrebbe stare un passo di lato, al fianco dei dirigenti e del personale sanitario, non portare i megafoni sotto i Pronto soccorso”.

Marsilio è poi tornato sulla decisione di non chiudere tutte le scuole, di ogni ordine e grado, sebbene l’avesse chiesto, a maggioranza, il Comitato tecnico scientifico. “Se pure avessi voluto assecondare le richieste del Cts, avrei messo in grave difficoltà le famiglie: il Governo, infatti, ha stabilito che i bonus baby sitter e parentali sono concessi soltanto per le scuole che si prevede vengano chiuse in caso di zona rossa, e dunque non per le scuole dell’infanzia e per le primarie”.

Dunque, il governatore si è soffermato sulla emergenza economica che viene a valle di quella sanitaria: “Vorrei chiarire che non è la Regione che eroga la Cassa integrazione e, dunque, i ritardi non sono da attribuire all’Ente. Per ciò che attiene i contributi a fondo perduto, invece, nell’ultimo Consiglio regionale abbiamo stanziato altri 30 milioni di euro che si aggiungono ai 20 circa che avevamo già messo a disposizione nella prima fase dell’emergenza. I pagamenti sono in corso e spero che entro Natale verranno concessi i contributi fino ai primi 20 milioni previsti. Stiamo attrezzando gli uffici per fare in modo che il resto della graduatoria, e parliamo di decine di migliaia di domande, possa essere soddisfatto il prima possibile con le ulteriori risorse appostate. Regione Abruzzo non ha mai messo in atto misure economiche così importanti: le risorse per il fondo perduto si aggiungono ai 12 milioni per le imprese che hanno fatto investimenti, ai 12 milioni riconosciuti a 18 mila famiglie tra aprile e luglio, prima ancora che il Governo istituisse il reddito di emergenza. Uno sforzo economico e sociale importante; uno stress test per le strutture amministrative che mi sento oggi di ringraziare per il lavoro che stanno facendo”.

Marsilio ha poi svelato che la Regione ha stretto un accordo con il Ministero e con il sistema delle farmacie, verrà formalizzato nei prossimi giorni, per avere test antigenici rapidi nelle farmacie: “si tratta di test ad altissima affidabilità che certificano la negatività del soggetto; in caso di positività, ovviamente, si deve far ricorso al test molecolare per accertarla senza dubbio. Tuttavia, è uno screening importante della popolazione e l’Abruzzo sarà tra le primissime regioni a mettere in campo questo strumento”.

Un’ultima battuta sui vaccini influenzali. “Il problema c’è, è evidente, ma non dipende dalla Regione. Ci sono difficoltà di approvvigionamento perché l’industria farmaceutica fa fatica a stare dietro alle richieste. Noi abbiamo acquistato un numero di vaccini importante, molto più alto che negli anni passati, allorquando la stagione dei vaccini iniziava a novembre; stavolta, abbiamo avviato la campagna ad ottobre e, ad oggi, abbiamo già fatto un numero di vaccini rilevante, ¾ dell’intera campagna dello scorso anno”. Più di preciso, in Abruzzo al momento sono state vaccinate 183mila persone: “abbiamo acquistato 356mila dosi, dovrebbero coprire il 75% della popolazione di riferimento (da 60 anni in su, dai 6 mesi ai 6 anni, oltre agli operatori socio sanitari). Insomma, non siamo stati fermi: in provincia dell’Aquila, sono state somministrate 36.500 dosi sui 45mila vaccinati l’anno passato; in provincia di Pescara 45mila, l’anno scorso erano stati 60mila a fine campagna; nel chietino sono state somministrate 48mila dosi, l’anno scorso erano state 65 mila; nel teramano, addirittura, siamo a 46.700 vaccini fatti, l’anno scorso erano stati 25mila. Mancano circa 30mila a Chieti e Teramo, 35-40 mila a L’Aquila e 40 mila Pescara. Arriveranno nelle prossime settimane”.

Ristori: ne avranno diritto anche le attività colpite da ordinanze regionali

“Ringrazio i ministri Speranza e Boccia per aver accolto le richieste delle Regioni di estendere il diritto ai ristori anche alle attività colpite da restrizioni adottate da ordinanze regionali" ha precisato Marsilio in serata "Era un tema che per primo avevo sollevato al ministro Gualtieri e successivamente riproposto, trovando il consenso unanime di tutti i colleghi. Speranza e Boccia hanno garantito l’apertura di un confronto nel Governo e in Parlamento, anche utilizzando gli emendamenti presentati da diversi gruppi politici. Ho chiesto al Governo di sfruttare la conversione del decreto legge ‘Ristori’ per arrivare più rapidamente all’obiettivo”.

Ultima modifica il Giovedì, 19 Novembre 2020 19:38

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