Partiranno ad aprile 2021 i lavori di ristrutturazione dell'ospedale "San Massimo" di Penne.
Lavori per complessivi 13,5 milioni di euro che interessano due delle tre palazzine del presidio ospedaliero e potenzieranno molti reparti, aumentando, di fatto, di circa il 40% il numero dei posti letto disponibili.
Questa mattina, a Penne, nella sala consigliare del Comune, la conferenza stampa di presentazione degli interventi di potenziamento del presidio ospedaliero vestino da parte del presidente della Giunta regionale, dell'assessore alla Salute, Nicoletta Verì, del presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, del direttore generale della Asl, Vincenzo Ciamponi, e del sindaco di Penne, Mario Semproni.
Riguardo ai fondi, si tratta di 12,5 milioni di euro concessi a seguito della sottoscrizione dell'accordo di programma siglato il 9 giugno scorso tra il Ministero della Salute e la Regione Abruzzo per il tramite del presidente, Marco Marsilio, artefice dell'intesa. Tali risorse provengono dalla Finanziaria 2018 e sono finalizzate all'attuazione della scheda di richiesta per i lavori relativi alla ristrutturazione del presidio ospedaliero di Penne.
"Ad oggi - ha dichiarato il presidente Marsilio - per l'ospedale di Penne sono stati inoltrati da parte della Regione ulteriori due linee di finanziamento: una attiene agli investimenti in edilizia sanitaria (ex Art. 20 - terzo stralcio d'aggiornamento) di 12,5 milioni di euro in corso di rimodulazione da parte della Regione Abruzzo; l'altro fondo di ulteriori 12,5 milioni di euro riguarda il miglioramento sismico della struttura classificata strategica. Un risultato frutto di un bel lavoro di squadra che ci ha permesso di presentarci all'appuntamento con il Ministero con le carte in regola. A monte, infatti, - ha proseguito - c'è stato un meticoloso percorso amministrativo che ora ci consente di potenziare la struttura anche sotto il profilo delle risorse umane con l'assunzione di otto medici. C'è ancora molto da fare, - ha aggiunto - ma abbiamo dato un bel segnale ad una città, anzi ad un'intera area, quella vestina, dove la popolazione nutriva una certa diffidenza nei confronti delle Istituzioni visto che veniva da anni di promesse non mantenute. Abbiamo ascoltato la voce della città anche attraverso il filtro delle istituzioni locali ed ora - ha concluso - stiamo creando le premesse perché l'ospedale San Massimo di Penne, che serve una vasta area che travalica i confini provinciali, possa rappresentare un modello di assistenza ed efficienza sanitaria".
Nel dettaglio, i lavori che partiranno ad aprile 2021, come ha spiegato il direttore generale della Asl dì Pescara, Vincenzo Ciamponi, riguardano l'edificio D e quello centrale B e prevedono una serie di interventi che interessano numerose aree e reparti: la farmacia; un locale tecnico a servizio della dialisi, che sarà ampliata; il servizio di day hospital per l'oncologia; l'ambulatorio di cardiologia e quello di neurologia, la medicina generale; il pronto soccorso con pre triage e l’osservazione breve. Poi, ancora nuovi spogliatoi centralizzati, ampliamento del laboratorio analisi, dei depositi dei locali tecnici, del centro trasfusionale, della lungodegenza, dei reparti di gastroenterologia, oculistica, urologia. Nuovo blocco operatorio con tre sale operatorie, più posti nei reparti di ginecologia e IVG, otorinolaringoiatria, chirurgia generale. Infine, ristrutturazione per la radiologia e artroscopia e traumatologia.
I lavori interesseranno anche l'obitorio. A questi 12,5 milioni di euro si aggiungono altri 200 mila euro concessi a seguito dell'attuazione del potenziamento della rete ospedaliera-Covid 19, per realizzare il pre triage pronto soccorso, e ulteriori 800 mila euro per l'ampliamento degli spazi a servizio della dialisi.
Secondo l'assessore alla Salute, Nicoletta Verì, "questi interventi si inseriscono all'interno di un cronoprogramma e non rappresentano né un punto di arrivo né di partenza. Siamo riusciti a definire i contenuti grazie ai quali andremo a riorganizzare la sanità dell'area Vestina. Mi riferisco - ha spiegato - a ben 26 discipline strutturate dell'area vestina e legate ad una rete di presidi hub e spoke che porteremo presto all'attenzione del tavolo di monitoraggio. L'obiettivo, - ha concluso - anche in considerazione dell'emergenza in corso, è quello di portare il malato nella sede appropriata attraverso una integrazione tra ospedale e territorio.