"Sventato in commissione l’insano obolo della norma trasforma cave, la legge approvata dal Consiglio Regionale titolata in maniera altisonante Norme a sostegno dell'economia circolare e di gestione sostenibile dei rifiuti, in realtà, prelude ad azioni ancora titubanti rispetto agli obiettivi che si prefigge. Grazie al lavoro immane svolto nel recente passato, quando ereditammo una situazione disastrosa e portammo la Regione a risultati fino ad allora impensabili, in Abruzzo continua a crescere la raccolta differenziata con una velocità, però, non ancora sufficiente per superare i vecchi sistemi di smaltimento".
Così Mario Mazzocca ex Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale con delega all’Ambiente.
"Affinché l’impegno e gli importanti risultati conseguiti dalle nostre comunità siano ripagati, occorre operare decisamente sulla chiusura del ciclo, sul riciclo e sull'utilizzo della materia che ne deriva; in tal direzione la recente legge balbetta. Non convince, inoltre - aggiunge Mazzocca - il reinserimento della norma sulla riprogrammazione delle volumetrie di impianti e/o discariche attuabile con provvedimenti urgenti e ridistributivi su altri territori, seppur entro i volumi massimi previsti dal vigente Piano regionale di Gestione dei Rifiuti, sia dal punto di vista amministrativo (quando tenta di superare la non assoggettabilità a VAS), sia sotto il profilo tecnico (onde evitare la ripresa dell’antico vezzo del turismo dei rifiuti)".
L’azione politica della Regione Abruzzo dimostra ancora volta di essere schiava di vecchi modelli di sviluppo tipici di una destra conservatrice, aggiunge la responsabile ambiente di Articolo Uno Abruzzo Paola Cianci. "Nessuno sguardo rivolto al futuro della gestione dei rifiuti che favoriscono davvero l'economia circolare e la tutela ambientale attraverso soprattutto un cambiamento radicale della impiantistica di smaltimento dei rifiuti. Quest'ultima viene definita nella legge in modo ancora troppo legato al vetusto modello inquinante delle discariche anziché ispirarsi a quello sostenibile a cui siamo chiamati dall’Europa a dare delle risposte secondo gli obiettivi dell’Agenda 2030. Se non fosse stato per l'azione messa in campo in Commissione – conclude Cianci – dalle opposizioni e da Legambiente e WWF staremmo ancora a parlare di cave".
Le nuove norme a sostegno dell'economia circolare e di gestione sostenibile dei rifiuti votate in Consiglio regionale – conclude Tommaso Di Febo, coordinatore regionale di Articolo Uno Abruzzo - "non sono in grado di aprire la strada pienamente al percorso di cambiamento verso l'economia circolare, che possa garantire sia la tutela dell’ambiente che quello della salute, oltre che aprire nuove opportunità di lavoro con la transizione e la riconversione ecologica. Grazie al lavoro delle associazioni ambientaliste e delle opposizioni – conclude Di Febo - è stata cancellata la norma più grave che prevedeva di trasformare le cave dismesse in discariche".