Il Movimento 5 Stelle non è più una meteora del costume ma il nuovo protagonista degli equilibri politici italiani, un fenomeno capace di suscitare entusiasmi e speranze pari solo ai timori e alle ripulse. E sarà, probabilmente, proprio il M5S la vera novità delle elezioni regionali del 25 maggio, l'ago della bilancia dei futuri assetti politici regionali.
Nessuno è in grado di dire quanti voti prenderanno i "grillini". Certo è che, a meno di due settimane dal voto, alcuni sondaggi li accreditano come la seconda forza politica regionale dietro la coalizione dalfonsiana, e come primo partito, davanti anche a Pd e Forza Italia.
L'accorpamento delle regionali con le europee potrebbe svolgere inoltre un ulteriore effetto traino per il Movimento, che finora, com'è noto, si è mostrato molto più forte su scala nazionale che non locale.
Sara Marcozzi, candidata presidente del M5S, ieri a Pizzoli per il Revolution Tour, sembra, però, non curarsi troppo di tutti questi calcoli: "Credo che i cittadini abbiano già le idee chiare. Sto girando molto per l'Abruzzo e sto avendo un riscontro molto positivo. Non sono solo i "grillini" a riempire le piazze ma tante persone che mi avvicinano dicendomi: 'Io alle scorse elezioni ho votato Pd o Pdl e non li voterò mai più' o anche 'Io non votavo da tanti anni ma finalmente ho ritrovato la voglia di tornare a farlo perché c'è la possibilità reale di un cambiamento'". Anche la candidata dei Cinque Stelle è un elettrice pentita: qualche giorno fa, durante un dibattito televisivo, ha ammeso di aver votato, alle regionali del 2008, per Gianni Chiodi.
Se alle elezioni politiche del 2013, ha affermato la Marcozzi, "c'era tra di noi la speranza di cambiare le cose, oggi, a distanza di un anno, abbiamo la certezza che riusciremo a farlo, perché abbiamo visto, con l'esperienza parlamentare, che le cose che se si dicono si possono anche fare".
Il programma con il quale i Cinque Stelle si presentano agli elettori abruzzesi è articolato in 30 punti divisi per macro aree tematiche. L'ultima proposta lanciata dal Movimento riguarda Equitalia: "Vogliamo la revoca del mandato di riscossione dei tributi regionali a Equitalia. Crediamo che si debba distinguere tra l'evasore e il cittadino che, pur dichiarando tutto, non può pagare le tasse perché non hai i soldi per farlo. Non si può speculare sulla pelle delle persone. Creeremo una gestione diretta della riscossione dei tributi tramite degli uffici regionali".
Con una sola lista e 29 candidati in tutta la Regione, i Cinque Stelle sono, insieme alla lista di Maurizio Acerbo, il Davide che sfida il gigante Golia formato dalle coalizioni di centrodestra e centrosinistra: "E' vero" ha dichiarato la Marcozzi "siamo solo in 29, ma siamo persone che non danno la caccia ai voti o ai pacchetti di voti. La nostra campagna si svolge nella massima trasparenza. Siamo sereni e certi che la lealtà dimostrata nei confronti dei cittadini ci premierà. Nella presentazione delle liste delle altre coalizioni, specialmente del centrosinistra, abbiamo assistito a scene da film dei Monty Python".
Uno dei punti più importanti del programma elettorale del Movimento è il taglio degli stipendi dei consiglieri regionali. Se D'Alfonso ha proposto di abbssarli ai livelli della busta paga del sindaco dell'Aquila, i Cinque Stelle promettono che, se eletti, portranno gli emolumenti dagli attuali 11 mila euro lordi ai 5 mila euro lordi al mese: "Con i soldi risparmiati" ha affermato la Marcozzi "creeremo, tramite una legge regionale, un fondo di garanzia per le Pmi".
Sull'Aquila, infine, la candidata dei pentastellati ha ribadito la volontà di istituire una commissione di inchiesta che dovrà indagare su come sono stati spesi i miliardi di euro della ricostruzione: "Sono arrivati tantissimi soldi ma io non ho visto una ripresa dell'economia aquilana o una crescita del Pil abruzzese. Quello che vogliamo fare è ridare la ricostruzione agli abruzzesi e ricostruire il tessuto sociale dell'Aquila, combattere l'esodo che la sta spopolando cercando di riportare gli aquilani nella loro città".
Sul rilancio economico e produttivo del Cratere e sull'azione di controllo dei cittadini sulle istituzioni impegnate nella ricostruzione punta anche Giuseppe Gandolfo, uno dei candidati consiglieri aquilani dei Cinque Stelle: "Osserviamo che la Regione, fino ad oggi, non è stata parte realmente attiva della ricostruzione. Anche quando Chiodi è stato commissario si è avvalso dell'ausilio di strutture esterne. Non ci sono misure specifiche per la ricostruzione sociale ed economica del territorio. Ma abbiamo visto che gli strumenti normativi che permetterebbero di elaborare dei progetti territoriali esistono già: proponiamo di utilizzare quelli. Ci vuole innanzitutto una maggior correttezza delle istituzioni. Quando Cialente si è dimesso, ha detto: 'Ci sono ditte che prendono gli appalti, prendono i soldi e poi vanno via lasciando i lavori in sospeso'. Ma se una cosa del genere era così nota, così certa, perché Cialente ha aspettato di dimettersi per denunciarla? Perché non l'ha fatto prima?".