Sabato, 16 Gennaio 2021 14:48

Pezzopane, il bilancio dell'attività parlamentare nel 2020: "Per la ricostruzione ottenuti risultati fondamentali". E sulla crisi di governo: "Puntiamo sui costruttori"

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Prima firmataria di 13 proposte di legge, cofirmataria di 112; 106 interventi in aula, 82 in commissione. 18 ordini di giorno presentati in aula su progetti di legge, 3 sul bilancio. 141 interrogazioni, 315 emendamenti. Un tasso di presenza in aula che si attesta al 94.7%. 

Sono i numeri dell'attività parlamentare di Stefania Pezzopane nel 2020; la deputata dem, stamane, ha tenuto una conferenza stampa nella sede Pd di via Paganica per un bilancio dell'anno appena trascorso, "un anno terribile, dolorosissimo - ha detto Pezzopane - mai ci saremmo aspettati di dovere affrontare una situazione così pesante. Il calendario dei lavori parlamentari, evidentemente, è stato stravolto: la priorità è divenuta l'emergenza sociale derivante dell'emergenza sanitaria".

Tuttavia, "non ho dimenticato le priorità del nostro territorio" ha sottolineato la deputata dem; "dal punto di vista della ricostruzione, il 2020 è stato un anno straordinario, insperato. In un anno segnato dalla pandemia, con oltre 100 miliardi destinati all'emergenza, abbiamo ottenuto risultati storici. Innanzitutto, abbiamo risolto il problema delle tasse sospese richieste dall'Europa che si trascinava da dieci anni; poi, abbiamo garantito la stabilizzazione del personale precario, circa 1000 persone tra cratere 2009 e 2016; infine, abbiamo finanziato la prosecuzione dei processi, stanziando circa 4 miliardi sui due crateri".

Pezzopane nel corso dell'anno è divenuta, tra l'altro, capogruppo del Pd in Commissione Ambiente: "un incarico importante che mi ha permesso di lavorare con maggiore incisività su questioni nazionali; sono stata tra i protagonisti, tra l'altro, del lavoro portato avanti sul sisma ed ecobonus al 110% che abbiamo prorogato fino alla fine del 2022 allargando le fattispecie ammesse a finanziamento con l'inserimento delle barriere architettoniche".

Inoltre, "ho promosso un ciclo di audizioni sulla messa in sicurezza del bacino acquifero del Gran Sasso - ha proseguito Pezzopane - e sono relatrice del provvedimento sulle infrastrutture complesse che discuteremo la prossima settimana".

Per questi motivi, "ritengo sia stato un anno positivo: il lavoro fatto ha portato risultati importanti. Ed ho sempre sentito vicino il Pd nazionale e locale".7

Pezzopane ha poi fatto un accenno al Recovery Plan, ed in particolare al documento inviato da Regione Abruzzo al Governo per gli interventi sul territorio: "si tratta di un lavoro lacunoso, le aree interne, e L'Aquila in particolare, sono inesistenti. Eppure, nel Recovery Plan sono declinati temi che potrebbero renderlo uno strumento che può creare possibilità inimmaginabili per i nostri territori. Penso al gap infrastrutturale, al tema dell'impresa innovativa, ai parchi e alle aree verdi. Su questo lavorerò quest'anno".

Ovviamente, non è mancato un riferimento alla crisi di governo aperta da Matteo Renzi col ritiro delle ministre Elena Bonetti e Teresa Bellanova e del sottosegretario Ivan Scalfarotto; "una crisi assurda; lunedì e martedì saranno giornate fondamentali: il premier Giuseppe Conte ha deciso, giustamente, di 'parlamentarizzare' la crisi, di rendere trasparenti le posizioni di chi ritiene il lavoro fatto fino a oggi dal governo debba essere interrotto. Questo governo non è un governo perfetto", ha riconosciuto Pezzopane; personalmente, ho cercato di migliorare l'azione dell'esecutivo che, però, è stato sul pezzo ogni giorno per affrontare la peggiore crisi del dopoguerra. Incalzarlo in modo sbagliato non ha alcun senso". 

Pezzopane non esclude la possibilità che la situazione precipiti, fino alle elezioni anticipate: "se il dibattito in Parlamento dovesse degenerare, l'ipotesi non andrebbe esclusa. Anzi. Certo è che in questa momento sarebbe irresponsabile portare il paese alle urne: si pensi soltanto che a marzo scade il divieto di licenziamento, una questione che può essere affrontata soltanto da un governo autorevole e nel pieno delle sue funzioni. Le elezioni vanno scongiurate. L'ipotesi su cui si sta lavorando con maggiore forza - svela la deputata dem - è un 'Conte ter', o un 'Conte bis' rivisto; è il Presidente del Consiglio in carica la figura su cui le forze di maggioranza si stanno orientando, pur con i necessari aggiustamenti sull'azione dell'esecutivo. In questo senso, mi pare che Italia viva stia tornando sui propri passi, ma è chiaro che il tema della irresponsabilità dei renziani non si può sfuggire. Il gesto di sfida, la decisione di ritirare le ministre non può che portare delle conseguenze. Iv potrebbe astenersi in Senato, certo, ma non è sufficiente: puntiamo ai 'costruttori', e speriamo siano aggregati: guardiamo con interesse al lavoro aggregativo, importante, del gruppo Maie-Italia 23".

Ultima modifica il Sabato, 16 Gennaio 2021 17:58

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