“Nel settore politiche sociali l’assessore Bignotti ha creato un vuoto politico e amministrativo”.
L’accusa viene dal consigliere comunale (capogruppo) di Italia Viva Paolo Romano, che, in una conferenza stampa, ha sollecitato il Comune a fare maggiori sforzi per contrastare la povertà e le fragilità sociali, già esistenti prima della pandemia ma che il Covid ha ampliato e aggravato.
Secondo Romano, la giunta deve anzitutto aggiornare il piano sociale d’ambito, risalente al 2017 ma contenente un quadro riferito al 2016, “con un’ordinarietà e delle emergenze che non avevano previsto e non potevano prevedere una pandemia come quella che si sta verificando” spiega il consigliere comunale, che aggiunge: “Dalla prima approvazione siamo già alla seconda proroga senza che l’assessore abbia mai illustrato i risultati raggiunti e senza che il consiglio abbia potuto constatare, monitorare e fare una sintesi sugli obiettivi che questo strumento di pianificazione sociale avrebbe dovuto raggiungere”.
Il Comune, dice Romano, è in ritardo e in difetto anche nell’attuazione del piano famiglia regionale: sono stati persi i fondi (34 mila euro) stanziati nel 2020 per non aver risposto al bando e non sono stati ancora spesi quelli del 2018 e 2019 (100 mila euro).
Si tratta di risorse con cui vengono finanziate misure a sostegno delle famiglie con fragilità sotto forma di buoni servizio (servizi per la prima infanzia) e buoni fornitura (acquisto di beni di prima necessità per i bambini da 0 a 3 anni).
Altre risorse non ancora impegnate dal Comune sono quelle per il completamento della struttura per i malati di alzheimer nell’ex Onpi.
Romano ha incalzato la giunta a fare di più anche sul fronte degli aiuti alle famiglie che hanno problemi a pagare gli affitti: “Ci vuole una misura straordinaria destinata specificamente ai lavoratori dipendenti e agli autonomi che a seguito dell’emergenza Covid hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro”.
Come base di partenza, osserva Romano, si potrebbero utilizzare, a copertura dell’intervento, i 40 mila euro avanzati dal fondo per le morosità incolpevoli.
Infine, l’esponente di Italia Viva propone di impiegare, in questa fase della pandemia, i percettori del reddito di cittadinanza in progetti e lavori utili alla collettività, così come previsto dal decreto legge che ha istituito la misura: “Queste persone potrebbero essere utilizzate agli ingressi dei distretti sanitari, delle scuole o di altri edifici pubblici o in punti strategici dando loro sia compiti di accoglienza che di monitoraggio anti assembramento”.