Non sembra esaurirsi con la dimostrazione di ieri a Piazza del Teatro la protesta dei Red Blue Eagles che sta generando anche una sua coda polemica.
I tifosi della Curva Sud, infatti, rilanciano con un duro comunicato contro l'amministrazione, responsabile di non avere ancora consegnato alla città due opere: l'area ultras d'Italia, finanziata con donazioni per 53mila euro raccolti nelle curve e che prevede uno skatepark al suo interno, e il nuovo stadio d'Acquasanta.
Contemporaneamente, anche l'assessora allo sport Emanuela Iorio, tramite Facebook, alza la polemica parlando di "violenza verbale" per il contenuto dello striscione (Ci avete rotto il ca** ndr) rivolto anche a lei: "Non mi farò intimorire", ha scritto sul social network.
Ma al di là della forma linguistica - esplicita e per nulla diplomatica - utilizzata per lo striscione apparso nella piccola manifestazione di ieri a cui Iorio non era presente, in Piazza del Teatro nessuno ha intimorito nessuno, bensì i tifosi hanno contestato legittimamente l'amministrazione.
La frase imputata è facilmente traducibile con "Ora ci avete stufato", e non è corretto dirottare l'attenzione dal merito della vicenda verso un'espressione colorita utilizzata come simbolo di rottura.
A tal proposito, i Red Blue Eagles hanno rilanciato la protesta in un nuovo comunicato: "Noi, come cittadini aquilani, non ci sentiamo più rappresentati da questa classe politica, senza distinzione di partiti e schieramenti - scrivono i tifosi - Pretendiamo dai politici tutti, sia dagli amministratori che ci governano, sia dall'opposizione che è latitante in questa città, un bagno di umiltà e una concreta volontà di portare a termine nel più breve tempo possibile queste due opere. La nostra è una città che ha bisogno come il pane di spazi di aggregazione ed è per questo che ci sentiamo in dovere di difendere questi due punti di riferimento per l'intera comunità".
ll sindaco Massimio Cialente nel concitato dialogo fuori il Teatro Comunale, in cui tra l'altro si è saputo difendere benissimo, ha addotto alcune motivazioni a giustificazione dei ritardi, come i lavori del campo da rugby adiacenti e la pioggia copiosa che è caduta quest'anno. Di certo è noto quanto il movimento terra sia più difficoltoso col terreno bagnato ma diciamocelo francamente, è una questione di priorità. Se si fosse voluto, l'area ultras con dentro lo skatepark sarebbe già stata realizzata. Si preferisce tuttavia continuare a dare la precedenza alla costruzione di enormi strade e rotonde perché queste evidentemente rispecchiano l'idea di città dell'amministrazione. Intanto però mancano totalmente gli spazi sociali dove i ragazzi possano ritrovarsi e fare un'attività sana come lo skate, uno sport che aggrega come aggrega il calcio e la passione per esso, che troverebbe un suo contesto naturale nel nuovo stadio d'Acquasanta. A difendere questo diritto i Red Blue Eagles, dall'altra parte un'amministrazione che ha sottovalutato la vicenda.
"Arrivati ad oggi, 20 Maggio 2014, dopo l'ennesima, lecita richiesta, sulle reali date di consegna di questi progetti - prosegue il duro comunicato dei Rbe - i nostri incompetenti politicanti, non sono stati in grado di darci una risposta, continuando a coprirsi di ridicolo. Invitiamo tutta la tifoseria aquilana e non, in vista delle elezioni che si terranno Domenica 25 Maggio 2014, a non votare i candidati riconducibili a questi personaggi. Finchè non saranno consegnate alla città le due opere, "l'Area Ultras D'Italia" e lo stadio Acquasanta - concludono gli ultras - il sindaco Massimo Cialente, l'Assessore alle Opere Pubbliche Alfredo Moroni e l'Assessore allo Sport Emanuela Iorio saranno da noi contestati ad oltranza e non saranno più ospiti graditi in tutte le manifestazioni sportive riconducibili all'Aquila calcio 1927".
Ieri dietro quello striscione a Piazza del Teatro c'erano anche semplici ragazzi che usano lo skate e che non hanno avuto timore di unirsi per la prima volta al fianco dei Red blue eagles per reclamare il diritto ad una città con più spazi sociali e in cui le cose che si promettono poi si fanno per tempo. "Ci stanno regalando lo skatepark, come potremmo non stare dalla loro parte", hanno dichiarato.
E invece dentro il teatro, tra gli organizzatori dell'evento politico, è parsa emergere una lettura della situazione come se si fossero avvicinati dei barbari. Un effetto dovuto probabilmente al fatto che in piazza ci fossero persone riconducibili ad un ceto più popolare rispetto alla classe medio-alta che assisteva ad un incontro che non è stato in nessun modo disturbato.
"Ci sono gli ultras con quelli di Casapound", un'altra voce che è circolata tra fuori e dentro il ridotto per squalificare la protesta e mettere a posto la coscienza di qualcuno. Dall'assessore Iorio è stato anche scritto su Facebook che gli ultras erano ubriachi...
Invece fuori il teatro c'era una dura quanto legittima manifestazione di protesta senza simboli politici, di quelle che l'amministrazione evidentemente non è abituata a vedere.
Starà alla capacità politica di chi governa la città comprendere finalmente l'importanza specifica della "vertenza" e saperla ricondurre tramite azioni concrete su dei binari più pacati che rinnovino - almeno in parte - la fiducia.