Nella drammaticità della pandemia – tra esplosione dei contagi, ritardi nelle vaccinazioni, crisi del sistema sanitario, collasso economico e mancati ristori a cittadini e operatori – "potrebbe passare sotto silenzio il colpo senza precedenti che la Giunta regionale ha riservato alle istituzioni culturali".
L'affondo è del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci (Pd) che spiega come il 12 dicembre, con una nota del Servizio Beni e Attività culturali della Regione, è stato comunicato a tutte le istituzioni beneficiarie del FURC (il Fondo Unico Regionale per la Cultura) che per il 2020, in base all’art. 4 della legge regionale 38/2020, "è stata prevista per loro un’erogazione pari al 35% del contributo assegnato nel 2019. Tradotto in termini ancora più espliciti: un taglio del 65%".
Niente male per un contributo assegnato in tempo di pandemia, "quando cioè, il crollo delle attività e la riduzione quasi totale delle produzioni avrebbe richiesto una maggiore attenzione e un sostegno particolare" sottolinea Pietrucci.
Il consigliere regionale dem mette in evidenza il tono beffardo del comma 3 dell’art. 4 della LR 38/2020 che stabilisce il taglio: “In considerazione […] delle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria, che non consentono attualmente agli organismi dello spettacolo dal vivo di introitare entrate da incassi e da abbonamento in misura sufficiente ad assicurare la sostenibilità economica e la continuità all’attività, i finanziamenti regionali […] verranno erogati a titolo di ristoro, in misura pari ad un massimo del 35% del contributo erogato per l’annualità 2019.”
Il ragionamento "è pazzesco" ribadisce Pietrucci: "visto che in pandemia gli Enti e le istituzioni culturali non possono incassare per assicurarsi la sostenibilità economica e la continuità delle attività, allora gli diamo il colpo di grazia tagliando il 65% dei contributi!".
Di segno opposto è stata la scelta del Governo. "Contestualmente alla mannaia della Regione, infatti, il MiBACT – Ministero dei beni culturali e del turismo decide di assegnare nel 2020 alle istituzioni culturali il 100% di quanto erogato nel precedente 2019, più una integrazione ulteriore oscillante tra il 5 e il 10%, più ancora altri eventuali ristori. Dunque, il Governo garantisce come minimo il 105%. La Regione Abruzzo il 35%".
C’è da aggiungere un’altra "ferale" conseguenza. "Il Decreto ministeriale che regola l’erogazione del FUS, il Fondo Unico per lo Spettacolo (DM 27 luglio 2017) prevede che il finanziamento statale a teatri, orchestre, associazioni o enti culturali sia subordinato ad un contributo da parte degli Enti locali di almeno il 40%. Questo significa che se la Regione erogasse solo il 35% (e non potendo contare sul contributo dei Comuni che si trovano economicamente alla canna del gas), le istituzioni culturali abruzzesi non accederebbero nemmeno al FUS che il Governo assegnerebbe fino al 105%. Insomma una scelta diabolica, frutto di ignoranza o malafede, che colpisce non solo un patrimonio culturale e artistico, ma un sistema di imprese che insieme agli spettacoli per il pubblico assicurano lavoro ai loro dipendenti e ad un mondo di collaboratori e fornitori già in drammatica crisi. Si ripristini, dunque il FURC nelle dimensioni e nelle modalità necessarie attraverso un confronto con le Istituzioni interessate. E si investa sulla cultura, perché la pandemia si supera non solo coi vaccini, ma ritrovando insieme una dimensione sociale e civile di rinascita e riscatto".
La replica dell'assessore regionale Daniele D'Amario
"Solo nel 2020 la Regione Abruzzo ha erogato in favore del settore cultura contributi per oltre 4,2 milioni di euro".
Lo afferma l’assessore alla Promozione culturale, Daniele D’Amario, in risposta alle affermazioni del consigliere regionale, Pierpaolo Pietrucci.
"Lo abbiamo fatto – aggiunge D’Amario – ben consapevoli della grave crisi che sta attraversando il settore per gli effetti della pandemia e in questa azione rientrano anche soggetti beneficiari del Fondo unico per lo spettacolo dal vivo (Fus). Nello specifico, se è vero che nel dicembre 2020 è stato erogato ai soggetti Fus un contributo, a titolo di ristoro, senza alcuna rendicontazione richiesta, pari al 35% del contributo concesso nel 2019, è altrettanto vero che quest’ultimo si è andato a sommare ad altri contributi erogati a favore degli stessi soggetti per un ammontare complessivo di circa euro 1,4 milioni di euro".
L’impegno della Regione nel settore della cultura, peraltro - prosegue D'Amario - "è stato confermato a chiusura dell’anno con l’approvazione di una delibera di Giunta che prevede ulteriori aiuti economici pari a 1,5 milioni di euro a vantaggio di tutto il mondo della cultura, di cui circa 500 mila euro andranno ai soli soggetti del Fus, contributi calcolati come ulteriore 25% del contributo assegnato nel 2019".
Ma anche nel 2021 l’azione di sostengo dell’assessorato alla Cultura è destinata a rafforzarsi. "Nel bilancio regionale – sottolinea l’assessore D’Amario – abbiamo già previsto la somma di 3,5 milioni di euro. La verità è che l’attuale Giunta regionale sta agendo in materia diametralmente opposta a quanto rappresentato dal consigliere Pietrucci e la conferma della positività della nostra azione è rappresentata dal gradimento che abbiamo ottenuto dal mondo della cultura regionale. Stia sereno il consigliere Pietrucci – conclude D’Amario – alla cultura regionale ci pensiamo noi e molto meglio di quanto ha fatto la precedente Giunta".