Domenica, 25 Maggio 2014 22:12

Europee: in Francia, boom del Front National. Tiene la Merkel, trionfo di Tsipras

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Urne già chiuse in molti paesi dell'Unione Europea. E i primi exit poll confermano i sondaggi della vigilia: in Francia trionfa Marine Le Pen, tiene Angela Merkel in Germania, la sinistra di Syriza è il primo partito nella martoriata Grecia.

Tra conferme e sorprese, i risultati stanno già disegnando la mappa politica d'Europa. Circolano già le prime stime sulla ripartizione dei 751 seggi del Parlamento europeo: il Partito Popolare sarebbe in testa con 211 seggi, seguito dal Partito Socialista a 193. Grande avanzata degli euroscettici che complessivamente otterrebbero 129 seggi: ben 47 alla Sinistra radicale del GUE/NGE. Alla luce di questi primi dati, il candidato alla presidenza della Commissione UE per il Ppe Jean-Claude Juncker già rivendica la presidenza: "Se il trend viene confermato, è chiaro che pretendiamo la presidenza della Commissione Ue".

I risultati in Europa

Il Front National, in Francia, si attesta al 25%: voti quadruplicati rispetto alle ultime consultazioni per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo. Un cittadino francese su quattro ha votato per Marine Le Pen. Crollo dei socialisti del presidente Francois Hollande: si attesterebbero al 14%, il peggior risultato di sempre. Il partito dell'ex Sarkozy è intorno al 20%. Le Pen ha già chiesto ad Hollande di sciogliere l'Assemblea nazionale per tornare al voto. Non solo. Ha lanciato un appello a Grillo e agli euroscettici d'Europa: unitevi a noi.

In Germania, tiene l'Union della cancelliera Angela Merkel, data per vincente secondo le rilevazioni fuori dai seggi. Buoni numeri anche per i socialdemocatici del Spd con cui la Cdu guida il governo di coalizione, al 27,5% (+6,7). Poi ci sono i Verdi al 10,6% (-1,5), la Linke con il 7,6% (+0,1). Un dato inedito riguarda gli anti-Ue dell'Afd (Alternative fuer Duetschland) che sarebbero al 6,5% mentre i neo-nazi dell'Npd sono fermi all'0,8-1%, sufficienti a farli entrare per la prima volta a Straburgo.

Straordinario successo, in Grecia, per Alexis Tzipras: Syriza è primo negli exit poll in Grecia con il 26-30% delle preferenze. Calo della destra estrema di Alba Dorata, che sarebbe attorno all'8-10%. Sparisce il Pasok, sotto all'8%. 

In Austria, con il 90% delle schede scrutinate, l'estrema destra, i verdi e i liberali avrebbero ottenuto un consistente successo elettorale. Il centrodestra del Partito del Popolo resta avanti, ma ha visto un calo dei consensi dal 30% al 27,5%. I socialdemocratici raccolgono quasi il 23,8% dei consensi. La destra nazionalista e populista del Partito della Libertà aumenta i consensi del 6,8% e arriva a quota 19,5% mentre i Verdi conseguono il 15% dei voti, il 5,1% in più. I liberali del Neos ottengono il 7.9%.

Anche la Danimarca non fa eccezione al trend euroscettico: secondo gli exit poll, l'estrema destra del Danish People Party sarebbe primo partito con il 23,1%, secondi i socialisti con il 20,5%, terzi i liberali con il 17,2%.

In Olanda, al contrario, il partito degli euroscettici di estrema destra guidato da Geert Wilders è scivolato a sorpresa al quarto posto nella corsa al parlamento europeo. In Gran Bretagna, altro paese in cui era prevista l'affermazione dei partiti anti-Ue, la tendenza pare invece confermata, con l'avanzata dello UK Independence Party (Ukip), che vuole lasciare l'Unione europea e imporre un freno all'immigrazione: secondo i primi risultati, l'UKIP si è aggiudicato 86 nuovi seggi nel voto locale in Inghilterra, strappandone sia ai Conservatori del primo ministro David Cameron che ai laburisti.

Indipendentisti in testa in Irlanda. Fine Gael, partito del premier Enda Kenny, avrebbe raggiunto il 22% così come i repubblicani del Fianna Fail guidato da Michael Martin, mentre il Sinn Fein di Gerry Adams ha ottenuto il 17% dei suffragi e i laburisti, al governo con il Fine Gael, il 6%. Anche i verdi dovrebbero avere il 6% mentre gli altri partiti, raggruppati in questa prima stima alla voce "indipendenti ed altri", sono al 27%.

Le prime rilevazioni danno i socialisti nettamente in testa in Portogallo, dove avrebbero tra il 30% e il 34%. Allianca Portugal, che mette insieme i socialdemocratici e i conservatori che sostengono il governo del premier Passos Coelho, raccoglierebbe invece tra il 25% e il 29% dei consensi.

Urne chiuse anche in Polonia: secondo i primi exit poll sarebbe in vantaggio il partito centrista Piattaforma civica (Po) del premier Donald Tusk con il 32,8%. Segue il partito di opposizione di destra Diritto e giustizia (Pis) dell'ex premier Jaroslaw Kaczynski, che ha ottenuto il 31,8%. Gli euroscettici di Nuova Destra di Janusz Korwin Mikke con il 7,2% potrebbero entrare per la prima volta nell'europarlamento. Non ci sarebbero sorprese in Ungheria, dove il partito Fidesz del premier Viktor Orban in Ungheria, con il 52,4% dei consensi si avvia alla vittoria. Secondi, stando alle prime proiezioni, gli estremisti antisemiti di Jobbik con il 15% (che alle nazionali hanno però superato il 20). In calo i socialisti all'11%.

In Croazia, membro più giovane dell'Unione europea, vince nettamente con il 41% la coalizione di centrodestra, guidata dal maggior partito di opposizione, Unione democratica croata (Hdz), che confluisce a Strasburgo nel gruppo del Ppe. Debacle in Spagna per il Partito popolare del premier Mariano Rajoy e per il Psoe alle elezioni europee, che passano rispettivamente da 24 a 16 deputati e da 23 a 14. Izquierda Unida ottiene sei seggi, il neonato movimento Podemos diventa il quarto partito con cinque seggi.

Ultima modifica il Domenica, 25 Maggio 2014 23:26

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