Martedì, 09 Marzo 2021 11:39

Case e Map: il Consiglio comunale approva la delibera per la riscossione coattiva di canoni e consumi non pagati. Si prova a mettere una pezza alla inefficiente gestione degli alloggi, in perfetta continuità col passato

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Il Consiglio comunale, riunito stamane su piattaforma digitale, ha approvato con 21 voti favorevoli, 5 astenuti (il gruppo del Passo Possibile e Paolo Romano di Italia viva) e 2 contrari (Lelio De Santis di Cambiare insieme e Angelo Mancini di L'Aquila sicurezza e lavoro), la delibera d'affidamento all'Agenzia delle Entrate della riscossione coattiva riferita ai canoni e ai consumi degli alloggi del progetto Case e Map, così come previsto dalla legge 225 del 1° dicembre 2016 che ha sciolto le società del gruppo Equitalia che svolgevano attività di riscossione lasciando agli Enti locali la possibilità di procedere con la riscossione per via diretta, attraverso un'agenzia o società di riscossione accreditata, oppure tramite l’Agenzia delle Entrate-Riscossioni, appunto.

D'altra parte, come scriviamo da tempo la mancata gestione, della passata e dell'attuale amministrazione comunale, degli alloggi costruiti a seguito del terremoto del 2009 ha aperto un buco nel bilancio dell'Ente che, tra canoni di locazione e consumi non pagati, ammonta ad oltre 20 milioni di euro; una mannaia che pende sulla testa dei cittadini aquilani e che preclude, di fatto, l'investimento in servizi alla comunità che paga le tasse per coprire i debiti dovuti ad una 'cattiva' amministrazione degli alloggi acquisiti a patrimonio. 

Un provvedimento dovuto, che prova a mettere una 'pezza' ad una situazione disastrosa che rischia di mandare in dissesto il Comune dell'Aquila; un provvedimento evidentemente tardivo, che arriva, come aveva riconosciuto in Commissione il vice sindaco Raffaele Daniele, per l'avvio di una indagine contabile. "La Procura della Corte dei Conti - ha chiarito Daniele - attraverso la Guardia di Finanza ha inziato a chiedere chiarimenti sugli atti messi in campo a tutela del credito; dunque, non abbiamo potuto far altro che salvaguardare l'Ente e gli amministratori". 

Una delibera rivendicata dalla maggioranza di centrodestra che ha richiamato il principio della equità tributaria sottolineando, con fermezza, le responsabilità della passata amministrazione di centrosinistra che ha lasciato in eredità una situazione disastrosa.

E delle responsabilità del governo di centrosinistra, in effetti, NewsTown si è occupato diffusamente: a giugno 2017 [l'articolo puoi leggerlo qui] denunciavamo la mancata gestione del progetto Case e Map, richiamando le nostre inchieste sulla decisione di acquisire a patrimonio gli alloggi con oneri totalmente a carico del Comune e senza considerare la possibilità di trattare con maggiore cautela l’acquisizione, sul mancato invio delle bollette fino ai mesi successivi alle elezioni del 2012, sulla "transazione" - che transazione non era - con Banca Sistema [che si trattasse di un enorme pasticcio lo avevamo scritto già nel settembre 2015, qui].

Potrete facilmente rinvenire gli articoli pubblicati dalla nostra testata in quegli anni.

Da luglio 2017 però, dall'insediamento dell'amministrazione Biondi, sono passati quasi quattro anni; la domanda è: in che modo il centrodestra alla guida della città ha provato a mettere una pezza alle inefficienze del passato sulla gestione di Case e Map che, d'altra parte, sono state ampiamente cavalcate in campagna elettorale e, c'è da credere, abbiano in parte contribuito alla vittoria della coalizione che guida la città?

Leggiamo dal programma di mandato del sindaco Biondi: "uno dei problemi che la prossima amministrazione dovrà affrontare è proprio l’utilizzo e la gestione di questo enorme patrimonio; la prima azione dovrà essere quella di compiere una ricognizione della situazione debitoria del Comune collegata al progetto C.a.s.e. al fine di ridurre l’impatto negativo sulla utilizzazione dell’avanzo di gestione del Comune, che ad oggi è impiegato per i debiti contratti per la mancata riscossione di bollette e canoni di locazione".

Ebbene, la verità è che in questi anni l'esposizione debitoria è persino aumentata, un vero e proprio buco nero che, come detto, si attesta ad oltre 20 milioni di euro.

La 'pezza' che si sta provando a mettere oggi arriva con un ritardo di tre anni. Già alla fine di giugno del 2018, infatti, l'allora assessora comunale Anna Lisa Di Stefano (Forza Italia) aveva fatto approvare in Giunta una delibera, la numero 268, che aveva ad oggetto “l’affidamento della riscossione coattiva delle entrate comunali all’ente nazionale Agenzia delle Entrate-Riscossioni”, prevedendo il recupero di tutte le entrate comunali, tributarie, extra tributarie e patrimoniali, nonché le entrate derivanti da titoli esecutivi di natura giudiziale, anche della magistratura contabile.

Il provvedimento, però, non è mai approdato in Consiglio comunale. E c'è chi si dice convinto che quella delibera sia alla base della decisione del sindaco Biondi di defenestrare l'assessora Di Stefano.

Sta di fatto che, a gennaio 2019, la Giunta comunale ha dato il via libera ad un altro provvedimento, poi approvato dal Consiglio nel mese di aprile dello stesso anno, per l'affidamento all'Agenzia delle Entrate della riscossione coattiva dei soli tributi comunali e delle sanzioni amministrative per violazione al Codice della strada; all'epoca si parlava di 9 milioni di euro: l'accordo prevedeva un esborso in favore dell'Agenzia del 3% a carico del Comune dell'Aquila come interessi sulle somme recuperate e del 3% a carico del contribuente, che arrivava al 6% superati i 30 giorni dalla notifica della somma da versare.

In sostanza, la maggioranza di centrodestra decise scientemente di tenere fuori le posizioni dei morosi degli alloggi provvisori per mancati pagamenti dei canoni di locazione e dei consumi che oggi prova a recuperare. Ecco il motivo per cui parliamo di provvedimento tardivo: di fatto, si sono persi tre anni.

Non solo. 

La delibera approvata stamane prova a sanare, in sostanza, il pregresso, i mancati crediti riscossi dalla passata amministrazione comunale: come confermato dal dirigente comunale Dino Tarquini in Commissione, almeno da luglio 2018 - ma non sappiamo esattamente cosa sia accaduto nei mesi precedenti, dal giorno dell'insediamento - non vengono inviate le bollette agli assegnatari di Case e Map. Parliamo di quasi tre anni.

Per avviare una riscossione coattiva è necessario procedere con gli accertamenti dei mancati pagamenti: e come si fa, se non vengono inviate le bollette? Ma pure fossero state inviate le bollette, periodo ipotetico dell'irrealtà, chi si sarebbe occupato degli accertamenti se l'ufficio deputato è stato depotenziato, con l'assegnazione, a valle della riorganizzazione della macrostruttura, di 3 unità di personale a fronte delle 5 del passato? 

Altro che equità tributaria, insomma: non solo l'amministrazione attiva non sta inviando le bollette ma ha persino depotenziando gli uffici. 

Aggiungiamo, con una certa preoccupazione, che stamane è stato bocciato un emendamento alla delibera presentato dal capogruppo di Italia viva Paolo Romano che prevedeva di richiamare nel provvedimento la legge 6 agosto 2015, n. 125, che dispone, dal 1 aprile 2016, che i comuni ripartiscono i consumi rilevati per ogni edificio, anche  per il riscaldamento, l'energia elettrica e la produzione di acqua calda sanitaria, in base agli effettivi consumi registrati dai contatori installati o da installare negli edifici del progetto Case e nei Map.

Eppure, Romano ha messo in evidenza una sentenza del Giudice di Pace dell'ottobre scorso che riconosce le ragioni di una cittadina che ha presentato ricorso avverso la bollettazione delle utenze per superficie abitativa e non per i reali consumi; un pronunciamento che rischia di aprire uno squarcio preoccupante, impedendo il recupero dei consumi se, dal 1 aprile 2016, non verranno bollettati così come disposto per legge.

Il motivo per cui la maggioranza ha deciso di bocciare l'emendamento non è stato spiegato. 

Questo lo stato dell'arte, con i debiti che continuano ad accumularsi in bilancio a danno dei cittadini per una inefficiente gestione del progetto Case e Map da parte dell'amministrazione attiva, in perfetta continuità col passato.

La nota congiunta dei capogruppo del centrodestra

"Ancora una volta - scrivono in una nota i Capigruppo ed i Consiglieri di maggioranza di Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Cambiamo, Unione di Centro e L’Aquila Futura - il centrodestra al governo dell'Amministrazione comunale ha dovuto confrontarsi con i devastanti effetti della mala gestione di chi ci ha preceduto. Dopo aver dovuto ripianare buona parte dei debiti fuori bilancio ereditati e aver affrontato l'iter di risanamento delle società partecipate, ci ritroviamo adesso a dover far fronte a quasi 10 milioni di euro mancanti dai canoni di locazione e dalle bollette degli alloggi del progetto CASE mai pagate e mai riscosse".

"Questa mattina, in Consiglio Comunale, abbiamo ribadito ancora una volta la nostra linea programmatica: equità e correttezza nel pagamento per tutti gli aquilani. I 10 milioni di euro mancanti sono soldi che il Comune avrebbe potuto investire in manutenzioni stradali, riqualificazioni urbane, interventi di sostegno alle fragilità, manutenzione del Progetto CASE stesso. Non è giusto consentire a chi non vuole pagare l'affitto o le bollette, nonostante sia nelle condizioni di contribuire, di continuare ad usufruire del Progetto CASE gravando sulle spalle di chi, da anni, paga sempre regolarmente affitti e bollette. Il provvedimento riguarderà in particolar modo coloro i quali hanno scelto deliberatamente di non pagare questi tributi nonostante avessero le condizioni per farlo: per le famiglie con fragilità sociali abbiamo invece da tempo costruito tutti gli scudi necessari per poter affrontare la grave crisi economica e pandemica. Vogliamo concludere questi cinque anni di governo lasciando il Bilancio dell'Aquila in condizioni di solidità e stabilità per affrontare un futuro che si preannuncia difficile. Questa la promessa fatta in campagna elettorale anni fa, questa la promessa che stiamo mantenendo"

Lelio De Santis: "Una delibera che serve solo a tutelare la Giunta dall'indagine della Corte dei Conti"

"Il Consiglio comunale ha approvato la delibera in questione, ponendosi il problema della riscossione delle utenze e dei canoni del Progetto Case con grande ritardo, dopo 4 anni e,solo in presenza di un'indagine della Corte dei Conti, per tutelare la Giunta da eventuali di responsabilità per le inadempienze gestionali. L'attività dell'Agenzia delle Entrate difficilmente può espletarsi senza la predisposizione dei ruoli da parte degli uffici comunali, sguarniti del personale necessario. D'altra parte, un  precedente ed analogo affidamento alla stessa Agenzia delle Entrate, riferito agli altri tributi e risalente all'Aprile 2019, non ha portato nelle casse comunali alcun introito".

"Bisogna aggiungere che a seguito del Covid sono bloccate tutte le procedure esecutive fino al 31 dicembre 2021. Insomma, è evidente che questa decisione non risolverà il problema dei 15 milioni di morosità arretrate e non sarà capace di raggiungere le finalità sbandierate dai Gruppi di maggioranza. Le responsabilità nella gestione attuale è da attribuire soltanto ad una scarsa organizzazione degli uffici, privi di adeguato personale e dalla scarsa consapevolezza della gravità della situazione, che vede ad oggi non ancora inviate le bollette per i consumi dal luglio 2018. E le responsabilità di queste inadempienze sono solo a carico della Giunta Biondi e, pertanto, chi critica le passate gestioni dovrebbe guardarsi allo specchio e fare una doverosa autocritica".

Lo afferma, in una notam il consiglire comunale di opposizione Lelio De Santis (Cambiamo insieme/Italia dei Valori).

 

Ultima modifica il Sabato, 10 Luglio 2021 23:03

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