Domenica, 02 Maggio 2021 22:26

Oltre Fedez: ragionando in breve del Ddl Zan, di giovani e sinistra

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Proviamo ad andare oltre Fedez, oltre il fenomeno cross-mediale dei Ferragnez, una sorta di 'brand' che cammina; proviamo ad andare oltre la discussione, vecchia trent'anni, sulla spartizione politica della Rai, il servizio pubblico d'informazione.

Su Instagram, il video del monologo del rapper milanese sul palco del Primo Maggio, a metà pomeriggio, aveva raggiunto 7 milioni di visualizzazioni. E' vero, con una platea, assieme, di oltre 32 milioni di followers, i Ferragnez sono davvero in grado di 'muovere' l'opinione nella macro-bolla virtuale in cui siamo tutti immersi, e dentro cui avvengono pressoché tutti i nostri scambi comunicativi; tuttavia, è vero anche che i giovanissimi sono straordinariamente ricettivi rispetto al tema dei diritti civili e, oltre le percezioni spesso distorte, avanti anni luce rispetto al dibattito pubblico inscenato su canali televisivi sempre più vecchi. 

E' a loro che la politica dovrebbe tornare a parlare, innovando profondamente mezzi e linguaggi, restituendogli rappresentanza e aiutandoli a disegnare un orizzonte valoriale chiaro e radicale; sui pensieri giovani bisogna far camminare la 'rivoluzione' della tolleranza, dell'accoglienza reciproca, del pieno riconoscimento dell'altro. Purtroppo, la sinistra ha smesso da anni di parlare ai giovani: non è affatto un caso che una 'certa' destra proprio nelle scuole abbia saputo ricostruirsi una rappresentanza, restituendo a giovani in cerca d'identità un modello valoriale forte in cui riconoscersi. 

D'altra parte, per parlare a ragazze e ragazzi, oggi, ci vogliono parole chiare, dirette, non mediate ma radicali, appunto. Quelle usate da Fedez sul palco del Primo Maggio, per intendersi. 

E qui sta il punto. 

Da trent'anni almeno, con la discesa in campo di Berlusconi, la sinistra ha, di fatto, iniziato ad 'inseguire' un elettorato moderato da assecondare, coccolare, non certo 'spaventare', in economia e così sui diritti civili; un elettorato che, con gli anni, è andato scomparendo e che, comunque, è rimasto una sorta di 'immaginario ideale' cui tendere. In questo modo, la sinistra ha perso i suoi riferimenti valoriali mentre la destra, pian piano, li recuperava dai cassetti di una storia per anni taciuta, fino a scoprire che il centrodestra, moderato e liberale, semplicemente non è più, e c'è una destra sovranista e populista che l'ha spazzato via, o quasi. 

E a questa destra si può rispondere soltanto con una proposta altrettanto radicale, ferma e chiara sui valori: ecco il motivo per cui la battaglia sul Ddl Zan oggi, e proprio oggi, è importante e non rinviabile, da combattere con forza e senza timidezze e tentennamenti; è un pezzetto di mondo da ricostruire, di orizzonte da proporre a quelle ragazze e a quei ragazzi che, nella loro quotidianità, certe discussioni le hanno naturalmente superate da tempo. 

E' a loro che bisogna parlare, è da loro che la sinistra deve ripartire. Lasciamo stare Fedez.

 

 

 

Ultima modifica il Domenica, 02 Maggio 2021 23:34

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