Durissima presa di posizione del rettore dell'Università degli studi dell'Aquila, Edoardo Alesse, che in una nota ha inteso esprimere il proprio dissenso sulle modifiche proposte dalla bozza di riorganizzazione della rete ospedaliera regionale relativamente alle strutture a direzione universitaria.
E si tratta di un dissenso destinato a fare parecchio rumore.
Alesse, sottolineando che l'Ateneo aquilano "è sede formativa per i Corsi di studio di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria nonché per numerosi corsi di area sanitaria", ha svelato di aver ricevuto la bozza di piano - ormai nella disponibilità di tutti i medici ospedalieri e universitari della Regione, e di cui NewsTown ha scritto nei giorni scorsi [qui] - tramite un "contatto privato, pertanto al di fuori di ogni ufficialità; suppongo che questo documento sia il medesimo che mi è stato illustrato sommariamente il 26 aprile 2021 presso il Dipartimento Sanità a Pescara, alla presenza, per parte universitaria, del sottoscritto e dei proff. Macchiarelli e Mastropasqua".
Ebbene, "pur soprassedendo sul metodo che ha portato alla sua elaborazione, inusuale e irrispettoso del contributo sostanziale che l’Università dell’Aquila offre alla sanità regionale", l'affondo di Alesse, "e finanche apprezzando lo sforzo organizzativo generale e la logica che sottostà al processo di riorganizzazione, mi trovo a dissentire sulla maggior parte delle modifiche proposte rispetto all’assetto antecedente relativamente alle strutture a direzione universitaria. Infatti quanto previsto nel suddetto documento molto spesso non sembra guidato da una logica di migliore funzionalità, non tiene in conto le esigenze dei territori né lo sforzo programmatico e gli investimenti fatti dall'Università dell'Aquila per garantire la migliore formazione possibile per i propri studenti e specializzandi e, di converso, il miglior servizio assistenziale per i cittadini".
Una vera e propria bocciatura, insomma.
"Nella ferma convinzione che questa mia presa di posizione a tutela della qualità del Corso di studio di Medicina e Chirurgia e più in generale di tutti i corsi di area sanitaria possa essere condivisa non solo della comunità accademica, ma dall’insieme delle persone e dei territori che riconoscono come valore primario e imprescindibile la formazione medica di qualità e la salute dei cittadini - ha dunque aggiunto Alesse - mi permetto di trasmettere ai decisori politici l’appello, preoccupato, ma fermo e deciso, di ripensare le scelte, auspicabilmente condividendole e non imponendole, ad un interlocutore autorevole e sempre collaborativo, quale è l’Università degli Studi dell’Aquila".