Martedì, 10 Giugno 2014 03:25

Commissione d'indagine su partecipate: essere o non essere questo è il problema

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Il Consiglio comunale l'ha deliberato. Ora, non senza una certa tensione, la V commissione consiliare incaricata d'avviare l'indagine conoscitiva sulle società partecipate, prova a muovere il suo primo passo. Vedremo quanto riuscirà ad andare lontano.

Perché per ora non è ancora chiaro, esattamente, il metodo attraverso il quale una tale commissione dovrebbe agire e quali obiettivi perseguire. Quello per "una diversa politica per le ex-municipalizzate" certo, ma indagando sul passato non si sa mai quel che si trova: "Non se ne faccia un utilizzo politico" hanno messo le mani avanti alcuni commissari, "cos'altro dovrebbe farne una commissione consiliare" hanno ribattuto altri più realisti.

"L'unico scopo è farne un utile strumento di verifica per andare verso l'azienda unica" hanno convenuto ad esempio i consiglieri Giorgio De Matteis e Pierluigi Properzi "perché una commissione d'indagine con scopi vendicativi sarebbe destinata a fallire come le precedenti" ha aggiunto quest'ultimo.

Sembra proprio che Cialente, che ha chiesto la commissione sin dall'agosto del 2012, abbia messo nelle mani della politica un giro di roulette russa, confidando di saper disinnescare l'arma all'evenienza. E persuaso che la classe politica, in fondo, cercherà di auto tutelarsi da sola. Anche se dovesse partire un colpo poi, non sarebbe lui ad essere colpito per primo, visto che negli ultimi sei anni in cui ha governato certe gestioni disinvolte delle partecipate non hanno effettivamente raggiunto gli stessi livelli di una volta (per esempio nel numero di assunzioni): sono cambiati i tempi, il quadro economico, le normative e ci sono i patti di stabilità da rispettare col Governo che tira la cinghia.

dematte webNon è una un caso allora se ieri sia intervenuto nei lavori anche il capo dell'opposizione di Centro-destra Giorgio De Matteis a suggerire alla V Commissione "garanzia e controllo" di vigilare anche verso altre forme di gestione del presente: "Accord Phonix, aeroporto, Accademia dell'Immagine, Aquila Sviluppo".

"Un'entrata a gamba tesa", l'ha definita il capogruppo del Pd Maurizio Capri, apparso fedele al Sindaco in questi tempi post-risultato elettorale in cui dentro la maggioranza Api e Prc sono in subbuglio e con un posto da assessore per lui in gioco.

Non va di certo meglio nella minoranza, dove ormai si è praticamente consumata la spaccatura tra i fedeli a De Matteis e chi non lo vuole più a capo della leadership di centro destra.

Uno di questi sarebbe proprio il presidente della commissione incaricata dell'indagine Raffaele Daniele (Unione di Centro).
Un importante ruolo da battitori liberi in questa vicenda potrebbero giocarlo anche i consiglieri indipendenti come Vincenzo Vittorini (Lcv) ed Ettore Di Cesare (Apl) che sono alla prima consiliatura e al di fuori da logiche partitiche e di coalizione.

Nel mirino AFM - farmacie, AMA - trasporti, ASM - rifiuti ,CTGS - gran sasso, SED - sistemi informativi, o più precisamente - come è stato necessario che il Presidente specificasse nella seduta - "principalmente quelle partecipate su cui il Comune può approvare il bilancio".

"I punti fermi dell'indagine saranno quelli riguardo le assunzioni, i servizi erogati, i crediti ed i debiti di ogni partecipata, in modo che i cittadini sappiano quanto queste società gli sono costate nel passaggio da municipalizzate a srl" ha dichiarato il Presidente Daniele.

L'indagine, come richiesto dal sindaco Cialente, dovrebbe considerare il periodo dal 1994 ad oggi, con attenzione al confronto tra prima e dopo il 2000, anno della trasformazione in partecipate.
La commissione quindi procederà a "stilare una griglia di indicatori tutti da costruire" e prendere in considerazione, in base ai quali "sarà importante soprattutto capire gli obiettivi e i risultati ottenuti da ogni municipalizzata e lo scarto che c'è tra questi".

Tra presente, passato e futuro quello delle ex-municipalizzate, è un tema scottante di cui però difficilmente la politica locale riuscirà a venir fuori da sola, quasi del tutto naturalmente 'collusa' con la loro gestione che ha portato a troppi debiti per svariati milioni: asm 2milioni, ama 1 milione, ctgs 7,5milioni solo per citarne alcune.

In linea teorica sarebbe più idoneo forse affidare l'indagine, e le sue conclusioni, ad un soggetto terzo. La gestione disinvolta delle municipalizzate sembra venir fuori infatti, da un profondo brodo culturale in cui la stessa commissione d'inchiesta rischierebbe d'affogare.

Resta il fatto che l'idea in sé appaia più che giusta, e potrebbe comunque riuscire a far luce su alcune zone d'ombra e resistere a possibili tentativi di insabbiamento.

Difficile però pensare che "una diversa politica per le municipalizzate" non passi anche per un radicale cambio di paradigma culturale e di classe politica.

 

Ultima modifica il Martedì, 10 Giugno 2014 10:51

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