Mercoledì, 18 Marzo 2015 14:39

L'Aquila, commissione d'inchiesta sulle partecipate svuotata di potere e senso

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Un gran caos per nulla. E' questa la sensazione che si ha dopo la seconda riunione della Commissione speciale di inchiesta sulle società partecipate, presieduta dal consigliere di opposizione Raffaele Daniele (Udc), svoltasi stamane nei locali dell'Ente.

In questo secondo appuntamento si sarebbe dovuto parlare della situazione dell'Ama, la municipalizzata dei trasporti, ma la confusione e qualche mossa di astuta ostruzione politica hanno fatto praticamente saltare la discussione. La commissione speciale, istituita lo scorso anno dal consiglio comunale, dovrebbe acquisire dalle aziende partecipate del Comune dell'Aquila tutti i dati relativi alla gestione dell'ultimo ventennio, in modo da poter avere un quadro conoscitivo completo di virtù e criticità delle ex municipalizzate partecipate dal Comune.

Ma le partecipate non ne vogliono sapere: "Abbiamo problemi a reperire i dati, perché la maggior parte delle aziende ci hanno fatto pervenire quelle relative agli ultimi dieci anni - ha affermato il presidente Daniele - e nel caso dell'Asm, per esempio, c'è una forte reticenza a fornire i dati, salvo poi fare conferenze stampa per dire quanto sono bravi, come successo cinque giorni fa".

Il presidente della commissione ha consegnato ai membri della commissione i grafici elaborati dopo aver ricevuto e studiato i dati dell'Ama. Sono interessanti le cifre emerse: nell'ultimo decennio non c'è stata assunzione di personale, ma i costi per quest'ultimo sono comunque aumentati. Dirigenti e impiegati erano dieci anni fa circa il 5% del totale, mentre ora sono l'8%, con diminuzione di operai (perlopiù autisti) e aumento di impiegati amministrativi, a partire soprattutto dal 2010.

Ma la discussione è durata davvero poco: mezz'ora dopo l'inizio della presentazione dei dati, il consigliere di maggioranza Giuliano Di Nicola (Idv) è intervenuto sull'ordine dei lavori, scatenando un'accesa interlocuzione che ha di fatto vanificato la commissione: "Questa commissione di indagine è stata costituita per analizzare i dati degli ultimi venti anni - ha affermato - così abbiamo dati parziali. Sta di fatto venendo meno lo scopo di questa commissione". "Non so più come fare", ha risposto uno sconsolato Daniele, non si capisce bene se in riferimento alla mancanza di dati forniti dalle ex municipalizzate, o alla costante manifestazione di sfiducia nei suoi confronti da parte di alcuni consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione.

A quel punto, su pressione dello stesso Di Nicola e di altri, è emersa - come già successo nella prima riunione sulla situazione dell'Asm - l'esigenza di creare subcommissioni, che possano "chiedere direttamente i dati alla partecipata di cui si occupano". Praticamente gruppi di tre-quattro consiglieri che si occupano di una specifica azienda del Comune. E' stata predisposta una griglia di appartenenti a ogni subcommissione ma sarà ratificata e ufficializzata nel corso della prossima riunione. Nel corso dell'incontro, invece, è stata votata all'unanimità anche l'istanza inoltrata dal consigliere di maggioranza Giustino Masciocco, che chiedeva che tra le società oggetto dell'indagine rientrasse anche la Gran Sasso Acqua, consorzio di comuni inizialmente assente dall'elenco delle società da scannerizzare.

In termini politici, il fatto emerso è che con le subcommissioni cambierà radicalmente l'approccio alla questione: non si elaboreranno dati "asettici" di ogni partecipata, ma sarà la subcommissione stessa a chiedere alla ex partecipata i dati che le occorrono, senza criteri univoci. In altre parole, insomma, alla commissione di inchiesta è stato espropriato il potere di elaborazione e studio dei dati, rafforzando il potere di "controllo sui dati" alle subcommissioni.

Ultima modifica il Mercoledì, 18 Marzo 2015 15:28

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