Martedì, 10 Giugno 2014 14:14

Silveri sotto attacco, 3e32 duro: "E' un orrore per la sanità pubblica"

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Il numero uno della Asl aquilana Giancarlo Silveri è nuovamente sotto attacco. Il manager dell'Azienda sanitaria locale n. 1 (L'Aquila-Avezzano-Sulmona), nominato poco meno di cinque anni fa dalla giunta Chiodi, è stato preso di mira da diverse settimane, complice anche le recenti elezioni regionali e, conseguentemente, l'alternanza dei dirigenti pubblici regionali dovuta al meccanismo dello spoils system. Questa volta a chiedere le dimissioni di Silveri è il Comitato 3e32, attivo da circa cinque anni all'Aquila.

Già prima delle elezioni la senatrice aquilana del Partito Democratico Stefania Pezzopane si era scagliata contro la decisione di Silveri di nominare un nuovo direttore amministrativo, ritenendo inaccettabile "che a ridosso della scadenza di mandato della giunta regionale e con le elezioni alle porte si potessero nominare figure apicali". In seguito alle regionali dello scorso 25 maggio, anche il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente ha poi chiesto, attraverso una lunga nota, al nuovo governatore Luciano D'Alfonso di sostituire i manager delle quattro Asl abruzzesi, e in particolare quello dell'Aquila. E' evidente, tuttavia, che le uscite pubbliche di queste settimane siano dettate dalle sfere di influenza politica, più che dalle critiche all'effettivo operato della gestione Silveri. Il manager romano è infatti notoriamente vicino al centrodestra: è stato assessore al Comune dell'Aquila (nell'era Tempesta) e nella provincia aquilana ha recentemente collaborato alla stesura delle candidature nel Nuovo Centrodestra alle ultime elezioni regionali.

Il Pd non è stato l'unico partito ad attaccare Silveri. Pochi giorni prima delle elezioni, infatti, il Movimento 5 Stelle abruzzese aveva accusato il direttore generale di aver effettuato acquisti milionari - in apparecchiature sanitarie - senza bando di gara. Non ultima, anche un'inchiesta di NewsTown ha evidenziato come la Asl n. 1 continui ad affidare alla stessa impresa l'ingente partita dei pasti ospedalieri del San Salvatore da tre anni senza appalto, assegnando senza bando di gara un totale pasti per un totale di circa 7 milioni di euro.

Diverso dalla politica partitica è l'approccio del Comitato 3e32, che da anni ha ingaggiato una battaglia con il direttore generale, basata soprattutto sull'area di Collemaggio e sulla gestione eccessivamente "contabile" di Silveri nei riguardi della sanità pubblica aquilana. 3e32, insediatosi con CaseMatte all'interno dell'ex ospedale psichiatrico di Collemaggio, chiede nuovamente le dimissioni di Silveri, considerato "un direttore che dà la massima importanza ai bilanci, mettendo in secondo piano le persone e la nostra salute, oltre che i beni comuni di questa città".

La nota integrale di 3e32 / CaseMatte

Dopo le ultime elezioni regionali, in città si torna a parlare del ruolo del direttore generale della ASL 1 Giancarlo Silveri, e una parte della classe politica ne chiede all’improvviso le dimissioni. Noi, al contrario, le chiediamo da tempi non sospetti.
 
Sono quattro anni, infatti, che la sanità pubblica è sotto attacco dalla gestione vergognosa di Silveri, un direttore che dà la massima importanza ai bilanci, mettendo in secondo piano le persone e la nostra salute, oltre che i beni comuni di questa città.
 
Silveri, d’altronde, è un politico specializzato in contabilità: dopo esser stato direttore di vari filiali bancarie e assessore al Comune dell'Aquila (giunta Tempesta), ha recentemente avuto un ruolo fondamentale nel mettere in piedi il Nuovo Centrodestra abruzzese, in tandem con il senatore marsicano Filippo Piccone.
 
Noi del 3e32, forse più di tutti, siamo stati costretti in questi anni a difendere in prima linea e senza tregua la città anche dall'arroganza di Silveri, dai mezzi con cui persegue i suoi nefasti obiettivi e dai grossi poteri che lo sostengono.
 
Lo abbiamo fatto, ad esempio, proteggendo con i nostri corpi l’area di Collemaggio dall’abbandono intollerabile da parte della ASL di Silveri, che continua pervicacemente ad ignorarne il progressivo degrado, con la complicità silenziosa del Comune dell'Aquila. Un'area che per questo motivo continuiamo a presidiare, accendendola con le nostre sole energie e senza una lira, dal settembre del 2009, con l’esperienza di CaseMatte: ancora oggi una delle poche realtà che, attraverso attività culturali, sociali e politiche, porta avanti un progetto di rinascita e valorizzazione dell'intera zona.
 
Per questo il manager Silveri ci ha portati in tribunale, ricattandoci con la richiesta di folli cifre di risarcimento per "danno d’immagine" (la prossima udienza relativa al processo, che vede imputate 12 persone, ci sarà il 27 giugno), mentre lui entra ed esce senza problemi (come farà?) da inchieste giudiziarie imbarazzanti: come quella sui 47 milioni di euro dell’assicurazione stipulata dall’ospedale dell’Aquila, utilizzati per ripianare il bilancio della sanità regionale, anziché per ristrutturare le proprietà della ASL; o quella sul ritrovamento di feti umani nei sotterranei inagibili del San Salvatore, nel luogo che i media hanno ribattezzato la "stanza degli orrori". Silveri ci accusa di essere nell'illegalità, mentre affida da tre anni senza bando di gara milioni di euro pubblici per i pasti ospedalieri, come ha riportato recentemente un'inchiesta giornalistica. Il vero orrore è la gestione dell’azienda per la salute pubblica da parte dello stesso Silveri con la connivenza di tanti politicanti, che ora parlano di dimissioni - per una mera logica partitica di spoils system - e che fino a un mese fa erano suoi conniventi.
 
L’unico danno che noi abbiamo provocato è stato quello di aver messo sotto gli occhi di tutti l’incompetenza e la volontà, neanche troppo nascosta, di Silveri di svendere o privatizzare Collemaggio. A tal proposito pensiamo che la città abbia il diritto di sapere se l’area è già stata cartolarizzata e come mai, a distanza di 5 anni dal terremoto, il processo di ricostruzione di Collemaggio non è stato ancora nemmeno pianificato.

Il Comune, da par suo, nonostante anni ed anni di promesse fatte da politici di ogni colore, ancora non è stato in grado nemmeno di attivare un processo partecipativo su questo tema centrale per il futuro di tutta la città. Siamo curiosi di vedere se con il nuovo governo regionale qualcosa cambierà davvero e se si riuscirà finalmente ad avviare un serio confronto tra cittadini, associazioni ed istituzioni sul futuro di Collemaggio.

Noi continuiamo a portare avanti la nostra idea con ostinazione: Collemaggio può e deve diventare un laboratorio per un modello di ricostruzione che metta al centro le persone, la cultura, il sociale, la salute di comunità, l'ambiente, ospitando e creando sinergie tra le esperienze più vive del nostro territorio: associazioni, spazi sociali, istituzioni culturali. Un luogo a partire dal quale la nostra città possa rilanciarsi attraverso il lavoro, attivando processi che valorizzino l'innovazione e la creatività.

Ultima modifica il Martedì, 10 Giugno 2014 16:06

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