Si complica l'iter del primo lotto di lavori a Porta Leoni che, come noto, prevede la realizzazione di 89 stalli a raso a seguito dell'abbattimento delle 50 unità immobiliari (più 5 non residenziali) ex Incis di proprietà dell'Ater, per un importo a base d'asta di 1 milione e 380 mila euro.
Si attendeva il parere della Soprintendenza che è arrivato nei giorni scorsi.
Ebbene, la Soprintendenza ritiene che "le opere progettate siano parzialmente compatibili con i criteri di tutela del bene in oggetto in quanto si tratta di una sistemazione provvisoria"; dunque, i lavori sono stati autorizzati ma con precise e 'vincolanti' prescrizioni.
A svelarlo è Paolo Romano che, in una intervista a news-town, fa il punto sullo stato dell'arte: "La Soprintendenza si è mostrata sensibile alle preoccupazioni delle forze di minoranza in Consiglio comunale. Vengono prescritti una fascia di rispetto di due metri dalle mura urbiche e gli scavi archeologici 'di rito' a seguito di demolizioni, ma viene prescritto anche che la pavimentazione dovrà essere realizzata con terre stabilizzate, senza l'utilizzo di asfalto né di blocchetti o altri tipi di materiali".
Non solo.
Le altre opere previste da progetto, verde pubblico e illuminazione a servizio del parcheggio in particolare, "andranno concordate con la Soprintendenza" sottolinea Romano.
Ora, gli uffici dovranno modificare il progetto e attendere la nuova approvazione della Giunta comunale: "vedremo se ci saranno altre modifiche sostanziali rispetto al progetto annunciato".
D'altra parte, Romano ribadisce che la decisione dell'amministrazione attiva di suddividere il progetto strategico da 4 milioni e 750 mila euro in due lotti - del primo, abbiamo detto; il secondo prevede la costruzione di un parcheggio interrato a due piani che dovrebbe ospitare altri 200 posti auto per una spesa di oltre 3 milioni e 370 mila euro - potrebbe essere interpretata come una "elusione del Codice degli Appalti che al comma 6 dell'articolo 35, ad oggetto le 'soglie di rilevanza comunitaria e i metodi di calcolo del valore stimato degli appalti', prevede non si possa frazionare un appalto d'importo superiore alla soglia comunitaria. E c'è il rischio che possa intervenire l'Anac", avverte il capogruppo di Italia viva.
Che solleva, poi, un'ulteriore questione: "mancando ancora il progetto unitario, e dunque l'accordo di programma con la Provincia, non c'è possibilità di apporre il così detto vincolo preordinato all'esproprio del privato proprietario della struttura che insiste sull'area e che, prima del sisma, era destinata a parcheggio coperto. Si possono perseguire due strade: l'accordo col privato o l'esproprio, appunto. Avendo deciso di approvare lo schema d'accordo con l'Ater per la permuta del complesso immobiliare ad un valore altissimo - gli alloggi sono stati valutati quasi 11 milioni di euro - è chiaro che il privato non si accontenterà di una intesa al ribasso. Di qui, la necessità di ricorrere al vincolo preordinato all'esproprio che, tuttavia, non si può apporre. Questo significa anche che l'accesso agli stalli a raso dovrà avvenire dal piccolo cancello laterale che serviva le unità immobiliari, su porta Leoni, e ciò rischia di intasare l'area piuttosto che agevolare la possibilità di trovare un parcheggio".
Romano torna, dunque, sul valore riconosciuto agli immobili da permutare. Come noto, la precedente giunta di centrosinistra aveva sottoscritto un accordo con l'Ater nel 2017 stimando un impegno economico di 7 milioni e 400 mila euro che è arrivato, ora, a quasi 11 milioni. "L’incapacità dell'amministrazione attiva di portare avanti il procedimento avviato dalla passata Giunta comunale, ha portato ad un nuovo accordo che ha fatto schizzare l'impegno economico di 3 milioni e mezzo. Per la valutazione, l'esecutivo ha utilizzato la forbice più alta dei valori Omi sull'edilizia economica così come previsti nel primo semestre 2009 (2.500 euro a metro quadro: la forbice era da 1.500 a 2.500); la Giunta Cialente aveva utilizzato la stessa forbice, tenendosi però assai più bassa. Tuttavia, se all'epoca si potevano utilizzare solo i valori Omi del primo semestre 2009, considerato che, a seguito del terremoto, per svariati anni non sono stati aggiornati, ora si hanno a disposizione i valori 2020 che, per l'edilizia economica all’interno delle mura urbiche, prevedono una forbice dai 1.000 ai 1.500 euro a metro quadro. Si rischia di essere attenzionati dalla Corte dei Conti".
Insomma, il capogruppo di Italia viva è convinto che il valore riconosciuto all'Ater per la permuta delle unità immobiliari sia assolutamente eccessivo; d'altra parte, "per la ricostruzione delle Ater vengono approvati contributi pari a 1.250 euro a metro quadro".
Dunque, la stoccata: "Il progetto strategico di Porta Leoni è fortemente in ritardo. Dal 2017 si sono talmente dilatati i tempi da portare l'amministrazione a realizzare un parcheggio a raso e a spina di pesce piuttosto che un parcheggio interrato con belvedere e valorizzazione delle mura; come al solito, si poteva fare di più e ci chiedono di accontentarci per incapacità politica e amministrativa".
In altre parole, c'è da 'portare a casa' un risultato, sebbene al ribasso: la sensazione è che si stia rincorrendo l’urgenza di dare una risposta alle esigenze di commercianti e residenti del centro storico che chiedono parcheggi prima delle elezioni comunali. Una scelta squisitamente elettoralistica, insomma, che guarda all’immediato lasciando nell’indeterminatezza l’intervento complessivo che riqualificherebbe l’intera area del centro storico a ridosso delle mura con la realizzazione di un belvedere verde. E che rischia di esporre l'Ente ad una serie di problemi di difficile soluzione.