Lunedì, 05 Luglio 2021 15:42

Sviluppo aree sisma 2016, vice segretario Pd Provenzano all'Aquila

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"Nell’ambito della strategia complessiva che avevamo per lo sviluppo e la coesione non solo del Mezzogiorno ma dell’Appennino, che ha così sofferto in questi anni per i terremoti e per il progressivo spopolamento, abbiamo immaginato bisognasse andare oltre la ricostruzione, mettere in campo un progetto di sviluppo per creare lavoro, soprattutto per i giovani e le donne, per fare in modo che non siano più costretti ad andarsene".

Così Giuseppe Provenzano, ex ministro per il Sud e la Coesione territoriale del governo Conte, sullo stato dell'arte del Contratto istituzionale di sviluppo post terremoto 2016.

Provenzano, vice segretario del Partito democratico, nel pomeriggio ha tenuto una conferenza stampa all'Aquila, nella sede del partito in via Paganica; accanto a lui, il segretario regionale Michele Fina e la deputata Stefania Pezzopane. In platea, tra gli altri, la segretaria cittadina Emanuela Di Giovambattista, il sindaco di Tornimparte Giacomo Carnicelli, il primo cittadino di Pizzoli Gianni Anastasio e la collega di Cagnano Amiterno, Iside Di Martino

"Il Cis è stato un provvedimento importante che con Stefania Pezzopane e altri deputati del Pd abbiamo messo in campo; il nuovo governo è chiamato ad attuarlo: chiediamo velocità nel farlo", le parole di Provenzano. "Il lavoro che intendiamo portare avanti come Partito Democratico è stimolare gli Enti locali, le realtà territoriali così che partecipino attivamente a questa stagione di sviluppo. Le politiche non si calano dall’alto, non si fanno nei ministeri ma sui territori".

Il Contratto istituzionale di sviluppo cuba circa 100 milioni; a questo, "va aggiunto il lavoro che avevamo impostato col governo precedente, e che per fortuna è stato confermato, per stanziare un miliardo e 800 milioni per lo sviluppo delle aree terremotate nel Piano nazionale di sviluppo e resilienza. Di fatto, il Cis è una anticipazione del lavoro che andrà fatto: dovrà funzionare bene".

"La ripartizione delle risorse andrà fatta sulla qualità dei progetti, è il tema fondamentale" avverte Provenzano. "Ecco perché Regione Abruzzo si deve dare da fare, ma vanno attivate le comunità locali; alcuni sindaci lo stanno facendo, è imprescindibile per attrarre le risorse. In questo senso, le amministrazioni locali debbono essere accompagnate, stimolate e bisogna fornirgli l’assistenza necessaria per mettere in campo progetti di qualità".

Ciò non significa che le amministrazioni centrali e regionali si debbono tirare indietro, anzi: "dovranno essere vicine alle comunità locali per fargli esprimere al meglio le idee progettuali che nascono dai territori".

Sulle prossime elezioni amministrative, che all'Aquila cadranno da un anno, Provenzano ha saluto con favore "il fermento e il dibattito interno di queste settimane: così si arriverà alla scelta della candidatura più autorevole per tornare a guidare questa bellissima città".

Da studioso del Mezzogiorno, ha chiosato Fina, "Provenzano ha trasferito la sua competenza di studioso al Ministero occupandosi delle problematiche del territorio. Senza dubbio, bisogna rispondere alle tante problematiche di una terra che ha bisogno di risollevarsi da terremoto e pandemia; c’è ancora molto da fare: c’è bisogno di una attenzione particolare del governo e di una giunta regionale che abbia un atteggiamento più serio nei confronti del governo, meno di propaganda, meno di opposizione politica e più di collaborazione istituzionale".

Ultima modifica il Lunedì, 05 Luglio 2021 20:55

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